di Francesca Di Leo e Luca Roncadin
Al castello di Duino a Trieste, il 30 giugno e il 1º luglio sono andati in scena due giorni di intense e incredibili degustazioni dedicate al vitigno autoctono più celebre del Carso triestino, goriziano e sloveno: la Vitovska. Organizzata dall’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras in collaborazione con i ristoranti della zona, questa 17esima edizione ha richiamato una ’incredibile affluenza di pubblico, a testimonianza del sempre più crescente successo di questo vino dal profilo aromatico unico.
La Vitovska è un vitigno a bacca bianca coltivato principalmente nella regione Friuli-Venezia Giulia dell’Italia nord-orientale e nella vicina Slovenia. È specificamente associato al Carso DOC (Denominazione di Origine Controllata) in Italia e alla regione costiera slovena.
Vitovska è nota per la produzione di vini dal carattere distinto e dal profilo aromatico unico. I vini sono tipicamente di medio corpo con un colore dorato pallido. Spesso esibiscono aromi di fiori bianchi, agrumi e minerali. Al palato, i vini Vitovska possono essere freschi e rinfrescanti, con una buona acidità e una qualità delicata e leggermente sapida.
A causa della sua posizione e del terroir, i vini Vitovska mostrano spesso una nota salina o di brezza marina, che si aggiunge alla loro complessità. L’uva viene solitamente vinificata in acciaio inox o in botti grandi di rovere per preservarne la naturale freschezza e il fruttato.
Si gustano al meglio quando sono giovani e possono essere abbinati a una varietà di piatti, tra cui frutti di mare, carni bianche, pasta con sughi leggeri e piatti a base di verdure. Sono anche noti per abbinarsi bene alla cucina tradizionale della regione, che presenta una grande varietà di piatti a base di pesce.
Il ricco programma è iniziato qualche giorno prima con l’evento del in collaborazione con il FAI dal titolo “FAI un giro in vigna”, una passeggiata alla scoperta dei vigneti di Martin Merlak. A seguito della cena di benvenuto organizzata presso la Lokanda Devetak, si è aperta la manifestazione con il convegno di apertura nella sala conferenze del Castello di Duino e una serie di interessanti degustazioni guidate, a cura dell’AIS FVG.
Sono state oltre 50 le etichette in degustazione preparate sui banchi dislocati nelle varie aree del castello, intervallati da incredibili affacci sul mare. Oltre ai produttori importanti e alle etichette “classiche” abbiamo apprezzato la presenza di tante piccole realtà che sono la vera identità di questo territorio. Presenti anche 5 cantine ospiti: La Ricolla di Genova, Nevio Scala Lozzo Atestino (PD), Cascina Delle Rose Barbaresco (CN), Aleks & Simona Klinec Dobrovo v Brdih, SLO e Burzi Alberto La Morra (CN).
Molti gli assaggi che abbiamo apprezzato e tra i più interessanti evidenziamo:
Vitovska Grganja del 2022 di Vina Štoka – (Slo). La vite ha le dimensioni e la forma del Terrano, e a differenza di essa gli acini sono bianchi. Questa varietà è molto antica e molto diffusa nel Carso. Insieme al terrano è una delle DOC (denominazione di origine controllata). La Vitovska Gargania è un vino molto elegante, dalla bassa gradazione alcolica. L’azienda, guidata oggi dalla quinta generazione della famiglia, si estende su una tenuta di 30 ettari, di cui 7 a vigna, che comprendono circa 30.000 viti. I vitigni sono il 70% Refosco, da cui si produce il vino Terrano, il 15% Cabernet Sauvignon, il 5% Merlot e il 5% Chardonnay. Il resto è Malvasia e il vitigno autoctono Vitovska Grganja.
LuNe Vitovska di Milič Andrej – Zagrski Sgonico (TS) . Pensata dal padre Milic Andrej per le sue amate figlie, nominando il vino LuNe (Lucija e Neza). La macerazione di 28 giorni segue il ciclo lunare. Non filtrato, non chiarificato, non subisce travasi, imbottigliato con la luna calante, invecchiato per 2 anni in barrique francesi. Sentori di sambuco, fine, delicato e elegante, ma allo stesso tempo “selvaggio”.
Vitovska di Kocjančič Rado – San Dorligo della Valle-Dolina (TS). I vini di Rado parlano di un territorio tra Carso, Istria e Mare Adriatico sferzato dal vento di Bora. Prodotti con principi di assoluta artigianalità e naturalità, con metodologie sia biologiche che biodinamiche nella convinzione che una vigna sana è il riflesso di una natura non contaminata. A differenza di altre varietà non esiste traccia di questo vitigno in altre regioni del Mediterraneo e la sua storia si è persa nelle pieghe dei secoli. Vite antica quindi, rustica, capace di sopportare la fredda frustata della bora invernale e la siccità della stagione calda. Riscoperta in anni recenti, grazie ad un sapiente lavoro di recupero da parte di alcuni produttori che hanno creduto nelle sue potenzialità. La vendemmia è interamente manuale. L’uva viene delicatamente diraspata, in parte leggermente macerata, favorendo la fermentazione spontanea. L’affinamento avviene parte in acciaio inox e parte in botti di legno, sui propri lieviti fino alla primavera. Profumo delicato e raffinato con note floreali e minerali con sentori di pesca e pera in finale. Il sapore è morbido e sapido con un retrogusto fresco ed avvolgente, minerale.
Malvasia di Grgič Igor – Padriciano (TS). Di antica origine della regione cretese, da secoli è coltivata nella vicina Istria, da dove è arrivata sul Carso. È una vite adattabile che dà il meglio di sé nelle posizioni soleggiate e produce un vino mediamente alcolico, fruttato e leggermente aromatico, si sposa bene con pietanze diverse, quali pesce, minestre e carni bianche.
Stenčnik di Dimitri Cacovich – Longera (TS). Prende il nome dal vento della Stena, brezza caratteristica del territorio che ogni sera, dalla parete sopra Longera, scende portando aria fresca nei giorni d’estate. Un uvaggio bianco di Vitovska, Malvasia, Ribolla e Sauvignon prodotto da un antico vigneto di famiglia dove, come da tradizione, si piantavano le viti che si riteneva stessero bene insieme.
Ad accompagnare le proposte enoiche sono stati offerti, dai ristoranti e aziende del territorio, vari finger food. Fra tutti i gusti che abbiamo potuto assaporare, quelli che ci sono sembrati più curiosi e degni di nota sono quelli preparati da:
La “Crocevia Locanda Carsica Contemporanea”, di Santa Croce (TS) con un filetto di maiale cotto a bassa temperatura, insaporito con un “saor” di porro.
La “Lokanda Devetak”, di San Michele del Carso (GO), che ha presentato dei bignè salati, ripieni di formaggio morbido di loro produzione e una crema di zucchine.
“Cape Trieste”, di Trieste, che ci ha fatto degustare le loro acciughe, che sono il risultato di una selezione attenta dei migliori produttori locali dell’Alto Adriatico. Le scelgono con cura e sono solo acciughe di alta qualità che vengono poi conservate in olio d’oliva.
“Pagna – Panificio artigianale”, il pane da loro prodotto è una costante ricerca e attenzione alla tipologia di grano utilizzato, alla sua lavorazione e alla fermentazione, da cui derivano i loro panificati.
Il “Bar X” di Trieste con i suoi cremosi, inediti e gustosi gelati con Yogurt Zidarič, dadolata di pesche, miele di Marasca & Vitovska; Fiori di sambuco con marmellata di bacche di sambuco e infine Mandorla tostata & caramello al fior di sale di pirano.
Ammirando il tramonto dalla spettacolare torre del Castello di Duino, Mare e Vitovska si conferma una tappa fondamentale per scoprire e incontrare tutti gli eroi di un territorio con le sue varie sfaccettature, che custodiscono la passione di chi ogni giorno parla con il vento, la roccia e il mare. Alla prossima edizione!
Foto Credit © www.SoulFood.fvg.it
Dai un'occhiata anche a:
- Festival della Dieta Mediterranea – Premio Vini Bio a Pioppi
- A Mortegliano (Ud) un grande giro d’Italia gastronomico in omaggio alla tappa Friulana del Giro d’Italia
- Michele Pascarella, Diego Vitagliano e Carmine Tancredi insieme per Refettorio Felix
- Pig Calabria: riunite la meglio gioventù calabrese e italiana
- La tredicesima edizione della rassegna a Caiazzo il 20 e 21 Aprile – Festival del Verde ai Giardini del Volturno
- Il professor Coppola, dieta mediterranea e steatosi epatica
- I primi 40 anni di Rosolino a Napoli
- L’edizione 2024 di Scoperte in Vigna. Partenza da Torrecuso e poi in giro tra i vigneti e le cantine del Taburno!