di Phyllis De Stavola
La voce, la lingua, la musica, i balli tradizionali, la cucina, le arti visive espressioni di una forte identità culturale e dell’amore per una città vista dal centro.
Il primo squarcio su Marcianise, città al confine tra l’area urbana di Caserta e l’area metropolitana di Napoli, me l’ha offerto il libro ‘I love Marcianise maitant’ dello scrittore, giornalista ed esperto di comunicazione Alessandro Tartaglione, in cui sono tratteggiati alcuni tra gli aspetti culturali della città e i moti dell’animo dei suoi cittadini, e pertanto rappresenterà il nucleo semantico di questa descrizione delle ripetizioni dei contenuti, la passione e la forte identità culturale.
L’Associazione Culturale e di Volontariato Majeutica, in concomitanza con l’estate di San Martino – il periodo autunnale del secondo fine settimana di novembre in cui si verificano le condizioni climatiche di bel tempo – organizza annualmente la manifestazione chiamata appunto ‘L’Estate di San Martino’ che quest’anno 2011 ha avuto luogo nel corso del week-end del 12-13 novembre.
La manifestazione è stata riscaldata soprattutto dalla passione per le arti e l’amore per la propria città, le sue tradizioni, la sua storia, le potenzialità latenti ed evidenti del suo presente, passione che il cuore sulla copertina del libro di Alessandro Tartaglione ben rappresenta e che le più svariate espressioni artistiche hanno riverberato e reiterato nel corso della manifestazione. Nel corso dell’Estate di San Martino di Marcianise, la significanza di questa passione e della forte identità culturale è stata ripetuta in forme diverse e con linguaggi speculari: la musica, i balli in costume della tradizione, il canto, il messaggio fotografico, gli oggetti, le maschere.
Il titolo del libro di Alessandro Tartaglione ‘I love Marcianise maitant’ non è, infatti, semplicemente espressione di un’appartenenza – reale o simbolica che sia – ad una città (come quella che ritroviamo sulle t-shirt souvenir delle grandi capitali mondiali come New York), ma ricomprende la parola ‘maitant’ che significa in dialetto locale ‘tantissimo’.
Aspetto moderno con uno spirito antico quello dell’Associazione Majeutica che organizza annualmente questa manifestazione giunta alla decima edizione e la cui sede è collocata nel cuore della città di Marcianise dove si è svolta la manifestazione: nel quadrilatero di viuzze, disegnate su tracce medioevali, detto ‘e Venelle’ (antichi vichi alle Torri), racchiuso tra le strade principali Via Santoro, Via Lener e Via Torri.
All’Estate di San Martino di Marcianise, ho ritrovato la funzione aggregante del vino con le strette strade del centro storico dette “aret’e Venelle” gremite di persone di tutte le età – bambini, giovani, anziani – radunarsi intorno ai gruppi musicali con cantanti professionisti e amateur, scherzare con i più inaspettati artisti di strada, trampolieri e maschere, ballare con le danzatrici la ‘tamorra’ e i balli della tradizione accompagnati dal suon di tamburi, avviarsi verso i manicaretti proposti lungo i percorsi del gusto, intrattenersi negli spazi espositivi dedicati a mostre fotografiche, all’arte presepiale, all’arte botanica, all’artigianato locale ed ancora alla storia civile, religiosa, ed economica della città di Marcianise.
Parallelamente ai percorsi del gusto (Hostaria Magna, Hostaria del Mare, Hostaria dei Monti, Tripperia di Marcianise) con gli stand e i locali che proponevano manicaretti e pietanze tradizionali come ‘pettole e fagioli’,‘insalata popolare di muso di vitello’, ‘mazzuoccuoli’ (gnocchi al sugo), ‘pizza con la scarola’, panini con la salsiccia, caldarroste, nella sede di Majeutica hanno avuto luogo degustazioni guidate di vino con il sommelier AIS Alessandro Schiavone, abilissimo nel suggerire il vino in abbinamento ai piatti preparati dagli chef Lino Scarallo del ristorante stellato Palazzo Petrucci Napoli (antipasto di salmone, rotolino di lasagna) e nel descrivere con professionalità le caratteristiche dei vini proposti in degustazione.
Tra questi ultimi i vini della Cantina Moio: Falerno rosso, Falerno bianco, Gaurano, Moio 57, Aloara e Falanghina delle Cantine Moio. Poco distante, nella traversa di Via Parini hanno avuto luogo le degustazioni guidate di grappe a cura della Delegazione Regionale della Federazione ANAG e del sigaro con Salvatore Landolfo Degustatore Sigaro Toscano e Maestro Assaggiatore Grappe e Acquaviti, oltre che sommelier AIS.
Il gruppo musicale ‘La compagnia di canto popolare Majeutica’ con il tenore Ivan Francesco Iodice, le voci Arianna Restivo, Grazia Di Gregorio, Lina Russo e voce e chitarra Luciano Restivo e Giulio Foresti, ha optato per il modo antico di proporre la musica: la ‘posteggia napoletana ‘ con le canzoni del repertorio classico di canzoni napoletane di primo ‘900 oltre ai canti della tradizione marcianisana.
Con il sottofondo delle melodie napoletane e dei ritmati canti popolari della città, si aggiravano tra le viuzze creando un’atmosfera onirica gli artisti di strada: i trampolieri Solipsus, le statue viventi Adriana Lucis & Co, il fachiro Nirname, illusionisti Mattacchioni volanti, teatranti di strada Compagnia Siparium, caricaturisti e trucca-bimbi. La mostra botanica a cura del flower-designer Pasquale Brandello ha deliziato lo sguardo con allestimenti e composizioni di grande eleganza all’interno del cortile di uno dei palazzi delle ‘venelle’.
Ancora la ‘Mostra Marcianise 1861-2011’ a cura di Donato Musone dell’Associazione ‘Risvegli culturali’ è stata dedicata alla storia civica della città.
Le foto in bianco e nero esposte nelle mostre fotografiche di Andrea Chianese e con effetti chiaro-scuro di Charlotte Sorensen hanno ben evidenziato con i soggetti topografici (strade, piazze, edifici, angoli cittadini, cortili, finestre) con le rispettive tecniche mostrando la luce che prorompe dalle ombre di una città che vuole “Cambiar veste…” come indica l’headline in prima pagina di “Il Giornale di Marcianise” dello scorso 12 novembre. Questi artisti hanno mostrato, scrivendo con la luce, che una luminosità non è soltanto una luminosità, bensì un contenitore di essenze senza tempo che attraverso linee e superfici evocano il passato conservandolo e consentendoci di gustarlo nuovamente nel presente e nel futuro.
Charolotte Sorensen, fotografa svedese di adozione casertana nella mostra dal titolo ‘Passeggiate atellane’ sottotitolata “All’att o’ Logn” orienta il suo sguardo d’artista al di sotto della materia e sotto le parole cogliendo l’essenza che, sottotratta alla contingenza e al particolare diventa, metafora della città con luci e ombre, come contraddizioni che si esaltano vicendevolmente coesistendo.
Andrea Chianese con la personale dal titolo ‘Silenter’ mostra la luce nascosta nel buio, le lacerazioni che aprono accessi luminosi al presente e che inducono a vedere la città con altri occhi. Analogamente alla parola stampata dei libri, le ombre grazie alle quali emerge la luce nella fotografia, sono figli del silenzio e non della chiacchiera, piuttosto di profumi, di sapori, di momenti, di climi, di progetti.
Tutte queste ‘arti’ – culinaria, di strada, teatrale, presepiale, fotografica, della botanica sono state riunite nel corso della manifestazione nell’epicentro storico della città sotto un’unica bandiera. Luciano Restivo, uno dei membri di Majeutica spiega che Associazione è nata nel 2000 e da allora è stata sempre attiva nell’organizzare iniziative di promozione culturale. Il theorema comune ai suoi attuali 52 membri, giovani professionisti del territorio, è la cultura intesa come espressione di bellezza, che educa e che fa crescere un popolo, per contrastare la bruttura (i.e. carte buttate a terra, monumenti imbrattati, insediamenti industriali in aree d’interesse storico-paesaggistico). I membri di Majeutica sono rappresentanti fattivi e dinamici della nuova generazione di giovani, in gran parte diplomatesi nell’anno ‘96-97 e oggi laureati – in maggioranza medici e di età media sotto i 35 anni – che fa qualcosa per il territorio. Luciano Restivo racconta d’iniziative di Jazz d’autore, di laboratori di degustazione del sigaro toscano in abbinamento a grappe e distillati campani, di ‘Nuit de l’amour’ a base di jazz, spezie e lentezza, di ‘Majeutica Pycho Circus’ con scenografie e spettacoli indoor, di ‘Aperitivi con l’Autore’ (presentazioni di libri). Poi sparisce: corre a raggiungere il gruppo itinerante di canto e di danze popolari di cui fa parte come voce e chitarra, e come tutti gli altri membri dell’Associazione, amici, giovani professionisti e artisti, si unisce alla folla festante riservando un sorriso ed una parola per tutti, in linea con il metodo socratico d’indagine filosofica detto ‘maieutico’ e da cui il nome dell’Associazione ‘Majeutica’ (dal greco téchne) in base al quale il sapere dell’anima nasce appunto attraverso il dialogo.
Associazione di Cultura e di Volontariato Majeutica
Via GB Falcone, 8
Marcianise (CE)
http://www.estatesanmartino.com
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