di Phyllis De Stavola
Antichi saperi e sapori reinterpretati con fare unconventional.
Tra i point of interest (PoI) della provincia di Caserta in cui mangiare bene: Hosteria Via Trentola a Marcianise. Lo prescelgo per trascorrervi il giorno di Lunedì di Pasquetta con gli amici dopo aver passato in rassegna i PoI presenti nella mia mappa mentale. E si è rivelata una scelta ‘azzeccata’. E’ un’osteria in cui, innanzitutto, si mangia bene, gustando i piatti tipici e semplici della tradizione, quelli preparati da Stefano con materie prime di qualità; e in cui stare bene, in un ambiente al contempo easy e di fascino ed in cui si è accolti da un gran sorriso, quello di Maria. Oltre alla sala interna dov’è il caminetto, vi sono due ambientazioni esterne: il cortile e l’ampio backgarden dell’Hosteria, l’orto-giardino dove il Signor Lazzaro e la Signora Angela coltivano i prodotti ortofrutticoli di stagione e crescono alberi da frutta e dove vi è, inoltre, un prato verde dove i bambini possono insediarsi per farne terreno di gioco con il pallone e il frisbee.
Ma che cos’è una hosteria? Ce lo mostrano Maria Colella e Stefano Marino i giovani contitolari di Hosteria Via Trentola. Maria, che accoglie gli ospiti che varcano l’arco a tutto sesto per accedere nel cortile con il suo carattere allegro e aperto, spiega che l’edificio è un’antica masseria ristrutturata, di famiglia, che nel medioevo era parte integrante del complesso monastico di cui fa parte anche la Chiesa di Santa Maria Assunta in Trentola, adibito quindi già da secoli ad accogliere e ristorare. Stefano, dottore in Architettura, è ‘un architetto prestato alla cucina’ (come si autodefinisce) che si dedica ai fornelli con passione trasformando i prodotti freschi dell’orto in piatti genuini della tradizione. L’esuberanza dell’artista che rimane in lui si estrinseca in cucina nella preparazione di piatti secondo le ricette tradizionali, e la personalità anticonvenzionale si manifesta nella programmazione degli eventi che l’Hosteria organizza ed ospita quali concerti di musica live, degustazioni di vino, mostre, lezioni di cucina tipica locale (come la lezione di preparazione delle ‘pettole e fagioli’).
Maria e Stefano ben attualizzano lo spirito del Signor Lazzaro e della Signora Angela, detentori della conoscenza della cucina tradizionale e dell’orticoltura. I prodotti ortofrutticoli biologici e a chilometro zero usati in cucina, sono quelli coltivati nell’orto direttamente dal Signor Lazzaro. Praticamente dalla terra alla tavola passando per la cucina. Il Signor Lazzaro e la Signora Angela con affabilità ci mostrano le colture dell’orto di questo periodo dell’anno: lattuga, lollo, canasta, rucola, scarola, bietola, borragine, fagiolini, finocchi, broccoli neri, carciofi, aglio, porri, sedano, prezzemolo, erba cipollina; oltre agli alberi da frutta in fiore: ciliegio, prugno, fico. Tanti ristoranti di haute cuisine nel mondo vorrebbero averne uno ma non possono perché non dotati di giardino, o perché madre natura, clima e terreno non consentirebbero di avere i medesimi prodotti ricchi del sole dell’Italia del Sud o ancora semplicemente perché la gestione dell’orto richiede padre lavoro.
Il menu di Pasquetta dell’Hosteria si apre con gli antipasti misti a buffet; antipasti a base di verdure come la ‘Minestra maritata’, la ‘Minestra di cicoria’, zucchine grigliate, verza grigliata, cime di rape; antipasti a base di cereali come la ‘Pastiera rustica di grano’ e il ‘Miglio’; antipasti di salumi di maiale quali la coppa e il ‘vruoccolare’ (il collo di maiale) e formaggi accompagnati dal miele di eucalipto dell’Etna. Il pranzo continua con due primi: ‘Paccheri di grano duro con ragù di agnello’ e ‘Chitarra alla crema di carciofi’, e un secondo: la ‘grigliata mista’ preparata sulla brace in cortile con costolette d’agnello, salsiccia di maiale, pancetta. Infine, termina con il buffet di dessert della tradizione pasquale campana quale la ‘Pastiera napoletana di grano’ e non come i biscotti ‘fatti in casa’ a base di farina di mandorle e limone.
La ‘Pastiera rustica di grano’ è una delle pizze rustiche tradizionali pasquali di Marcianise, la cui ricetta è stata tramandata dalla nonna di Maria, a base di grano, strutto, pepe, pancetta di maiale tagliata a dadini. La pastiera rustica è proposta secondo tradizione come antipasto del pranzo pasquale servita nel piatto accompagnata da una crema di pomodoro fresco, per smorzarne il sapore intenso.
Altra pietanza della tradizione è la ‘Minestra maritata’, preparata con verdure di stagione che in questo periodo sono: la borragine, la cicoria, la ‘minestra’ (broccolo nero), la scarola, la bietola. Altra particolarità della ‘minestra maritata’ è la preparazione a base di tre differenti brodi di carne: di pollo, di maiale e di vitello. Vi si aggiunge però soltanto la carne di maiale usata per il brodo (cotenne, orecchie, piede disossato). Infine la minestra si ‘sposa’ con il formaggio pecorino di media stagionatura e l’uovo.
L’Hosteria prende il nome dalla via in cui è ubicata: Via Trentola. Crocevia di storia e di storie, è segnata fisicamente nella topografia della città da un insolito flag: un reperto archeologico romano di 2000 anni, la Pietra di Trentola, collocata al centro dell’incrocio tra via Trentola e via Casal del bene. Si tratta di un cippo di confine posto nell’epoca augustea tra il sesto decumano e il quarto cardine dell’antica Marcianise, a testimoniare la storia antica del quartiere di Trentola, a ridosso dell’impianto urbanizzato della città.
Dall’orto alla tavola, passando per la cucina, l’Hosteria Via Trentola è espressione di una modernità easy figlia della tradizione che reinterpreta rispettandola. Un point of interest dove ritrovarsi senza sofisticazioni, né del cibo né delle persone, all’insegna dei saperi e dei sapori.
Hosteria Via Trentola
Via Trentola, 1
Marcianise (CE) 81025
Tel. 0823 825428 – 333 3550403
http://www.osteriaviatrentola.it
Apertura: Tutti i giorni a pranzo e a cena (tranne lunedì e domenica sera)
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