Manuela e Marianna, Stelle a Quarto con i vini di Terre del Principe al Ristorante Sud

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Tonia Credendino

Serata d’eccezione al ristorante Sud di Quarto. La grande cucina creativa di Marianna Vitale, stella della ristorazione campana, incontra i vini di Terre del Principe.


Accetto volentieri l’invito del mio caro amico Manuel Lombardi e in meno di un’ora mi ritrovo in quel di Quarto.

Ristorante Sud, un luogo ovattato tra le varie nuance di bianco, l’utilizzo dei colori pastello, le bellissime foto monocromatiche la musica coinvolgente e distensiva. Un’atmosfera che infonde una sensazione di piacevolezza e benessere.

Arrivano i più attesi Manuela Piancastelli e Giuseppe Mancini accompagnati dalle loro creature, radiosi, emozionati, coinvolgenti. Una coppia straordinaria, che ti fanno innamorare dell’amore che crea e che sconvolge, infatti, con forza sono riusciti ad estrarre dai loro 11 ettari di vigne dei nettari rari e caratteristici, meravigliosamente aromatici

“Benvenuti al Sud” ci dice Pino Esposito (marito della chef Marianna Vitale), che abbiano inizio le danze, perché al ristorante Sud dai tavoli si nota una piccola brigata muoversi freneticamente e un lungo cappello da chef danzare da un punto all’altro della cucina.

Si comincia, tutti gli abbinamenti sono stati realizzati con creatività e minuzia dalla chef Marianna Vitale Giovane Cuoca emergente per Vizzari, una cucina incentrata sul recupero della tradizione e la divertente trasformazione versione gourmet, per un menù di territorio e stagionale.

Deliziosi gli antipasti: Tartare di manzo e baccalà su zuppetta di finocchi e anice stellato

Cheescake di baccalà profumata al finocchietto con pomodori confit e buccia di limoni, in abbinamento Fontanavigna 2009 di colore giallo paglierino, brillante, al naso profumi di frutta fresca con una dominanza di note di mela, ananas e melone. Al gusto equilibrato, di buona persistenza aromatica con lungo finale di albicocca secca.

Primo piatto: Risotto con caprino fiorito, aneto e cipolla arrostita, profumata al lemongrass

in abbinamento Le Sèrole 2009, al naso di mela banana e foglia di menta che poi apre pian piano alla frutta a polpa gialla appena matura e a qualche lievissima nota tropicale. Un bicchiere facile, che ha tutta la gradevolezza di un pallagrello giovane che sembra promettere molto per il futuro.

Secondo piatto: Filetto di maialino su crema di patate viola, broccoli lunghi e olive nere, in abbinamento Centomoggia 2008, vino di grande struttura, con sentori un po’ selvatici e animali, che lasciano spazio ad un ampio spettro aromatico che richiama more e mirtilli ma anche spezie dolci come chiodi di garofano e liquirizia amara. Vitigno Casavecchia “uva di vetro” , un grappolone si muove come una campanella, prende il nome da una vecchia casa Romana trovata nella zona di Pontelatone.

Piccola selezione di formaggi per degustare il Vigna Piancastelli 2007 definito dalla stessa madre un’opera d’arte, vino desiderato, frutto di un’espressione di volontà ben preciso, capolavoro dell’esperienza di un grande enologo, che meglio si avvicina a quei sentori tipici dei vini muscolosi, gli Amarone vecchio tipo per intenderci. Prodotto solo nelle annate migliori, , il vino è tra i 50 outsider italiani dell’Espresso, nell’Annuario dei Migliori vini italiani di Luca Maroni ed è stato selezionato tra i Top italian wines di Merano.

“Se i miei vitigni fossero dei personaggi,sicuramente, il Pallagrello il Poeta e  il Casavecchia il contadino “-ci dice Manuela, premiati con i 5 Grappoli 2011 dell’Associazione Italiana Sommelier e i Tre Bicchieri 2011 del Gambero Rosso.

In ultimo il più atteso, il dessert, una Crostatina meringata con cuore di cioccolato fondente 70% e marmellata d’arancia, al bicchiere Grappa di Pallagrello nero, di colore ambrato, luminoso, tendente al tabacco, al naso sopravanzano profumi di frutta matura, albicocca secca e miele. Mastro grappaiolo è Giuseppe Amato, da tre generazioni distillatori in San Giuseppe Vesuviano.

 “Sud è il nostro emblema dell’Italia che resiste, nonché il punto d’incontro di chi di una passione ne ha fatto un mestiere per necessità”- ci dice Marianna che questa è parte della filosofia che accompagna il nostro ristorante, ecco il motivo del nome.

 Il motivo di maggior soddisfazione e gratificazione, per me è di aver colto le ragioni di una giovane donna che come me è rimasta a sud.


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