Lunarossa e Zampaglione alla Masseria La Morella di Battipaglia

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Enrico Malgi

Uno dei compiti specifici per chi si occupa professionalmente del comparto enologico è quello della comunicazione, dell’informazione e/o della formazione. La sezione Ais di Salerno, guidata dal sempre impeccabile e competente Nevio Toti, dopo l’analoga e positiva esperienza del gennaio scorso, ha proposto il 22 giugno la seconda giornata di approfondimento in vigna e degustazione di vini e prodotti territoriali presso l’Azienda Agricola La Morella di Battipaglia. Nell’occasione non hanno fatto mancare la loro collaborazione il proprietario stesso della Masseria La Morella Fabio Miletto Granozio, il titolare dell’Azienda Lunarossa Vini e Passione Mario Mazzitelli di Giffoni Valle Piana e il patròn dell’Azienda Agricola Pierluigi Zampaglione di Calitri.

La giornata ha seguito un andamento progressivamente articolato e propedeutico. In mattinata, alla presenza di numerosi ed interessati appassionati venuti anche da località lontane, dopo il benvenuto in cantina con la degustazione dei vini e una breve visita all’azienda, si è passato ad una lezione pratica di potatura e gestione del verde della vigna, inquadrata nell’ambito del progetto UVA (Unione Vignaioli Associati) sotto la direzione di Mario Mazzitelli, Gianluigi Zampaglione e Fabio Miletto Granozio.  Alla fine della lezione tutti i convenuti si sono spostati nell’ampia sala del ristorante aziendale per consumare il pranzo ricco di prodotti sani e genuini del territorio, forniti dalla stessa Masseria La Morella, dal Caseificio Taverna Penta di Pontecagnano e Terra Orti di Eboli, in abbinamento ai vini delle aziende partecipanti.

 

Dopo l’aperitivo, a base di stuzzichini e vino bianco e rosato dell’azienda La Morella, è stato servito un congruo antipasto composto da verdure grigliate, bocconcini di mozzarella di bufala, affettati misti e pizzetta fritta con pomodoro e parmigiano. A questo piatto è stato abbinato il Costacielo bianco 2011 di Lunarossa, un blend paritario di Fiano e Falanghina. Un vino sottolineato da un bel colore paglierino. All’olfatto si presenta con un frutto aggraziato e polposo di pesca bianca e di mela, con sottofondo di gelsomino, di nocciola e di frutta secca. Sapido, erbaceo e fresco in bocca, con un’accentuata verticalità gustativa, agrumatamente pervasivo, fragrante, sprintosamente coinvolgente sul palato e bene articolato, lungo ed elastico in chiusura.

Due primi: Risotto al limone e poi Calamarata al baccalà, con acciughe e capperi. A queste portate sono stati associati rispettivamente i millesimi 2011 e 2010 del Fiano Don Chisciotte di Zampaglione. Azienda biologica di Calitri di appena due ettari vitati posizionata su un terreno argilloso e vulcanico (qui il Vulture non è poi così lontano), ad 800 metri di altezza. I vini sono curati dall’enologo Fortunato Sebastiano. L’annata 2011 è stata contraddistinta da una macerazione estrema sulle bucce, quasi da vinificazione in rosso, che dona al vino un colore giallo carico, quasi dorato. Al naso i profumi sono complessi, vigorosi e cangianti. Si percepiscono la pesca gialla, agrumi, frutta secca e fiori di campo. Sensuale, arioso ed appagante il sorso in bocca che permea tutto il cavo orale. E’ un vino minerale e fresco e che è ancora all’inizio del suo percorso gustativo e, pertanto, lo aspettiamo tra qualche anno per un giudizio definitivo. Il millesimo 2010, invece, pur mantenendo integre le stesse prerogative, ha subito un contatto sulle bucce più breve. Il cromatismo è quindi meno accentuato, con una tonalità di giallo paglierino. Il bouquet è inebriante e composito, con una purezza aromatica insistente. Emergono profumi di fiori gialli e di roccia minerale. La bocca è piena ed armoniosa, con un bel ritmo di acidità. Il palato è fine, elegante, vulcanico, floreale, fresco e lungo. Ovviamente, anche qui la longevità è di casa.

Per secondo è stato servito il Brasato di vitello, con insalata mista. Abbinamento in successione dell’Aglianico Ascolto 2010 e 2011 de La Morella. L’annata 2010 a distanza di alcuni mesi dall’ultimo assaggio è decisamente migliorata nel tempo e migliorerà ancora sicuramente in futuro. Il colore già vira verso un cromatismo più carico, anche se è ancora abbastanza chiaro ai bordi. I profumi sono espansivi e godibili e risaltano subito un bouquet di frutta rossa piccola e grande, di pepe nero e di fiori scuri. In bocca il vino ha un impatto speziato, fruttato, elegante, sapido ed è avvolto da una felpata trama tannica. Finale persistente. Il millesimo 2011 è ovviamente ancora molto giovane, ma già s’intravedono organoletticamente marcatori importanti per la sua crescita. Il colore è ancora purpureo. Il profilo aromatico regala nitide fragranze floreali di viola, di frutta rossa come le prugne, le ciliegie, il mirtillo e il ribes, intrecciate a sensibili percezioni tostate e speziate. Il palato è ampio e coinvolgente, dal sapore infiltrante e pervasivo. Reiterate rimembranze fruttate che fanno comunella con una buona spalla acida, una trama tannica ancora in fase di spinta e una composta tensione gustativa di note speziate aggraziano la beva. Retrogusto intenso e godibile. Anche qui ne riparleremo tra qualche anno per una più completa valutazione.

Per dessert il Melone cantalupo con gelato e limoncello.

I presenti hanno tutti apprezzato l’ottima organizzazione, curata nei minimi particolari, l’eccellente ospitalità, lo squisito pranzo e i pregevoli vini degustati. Sicuramente questa manifestazione avrà un seguito, a detta degli anfitrioni. Chapeau!

 


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version