Malabar a Pisciotta
Piazzetta M. Pagano
tel 3428411270- 3473855405
Aperto la sera
prezzo medio 30-40 euro
di Barbara Guerra
Centro storico di Pisciotta, borgo suggestivo e ben tenuto giusto ad una manciata di chilometri dalle bellissime spiagge del Cilento. Passeggiando tra piazzette e vicoli, d’estate movimentate dall’offerta di tanti locali di buona qualità, si arriva in un incantevole e tranquillo angolo dove, oltre ad essere accarezzati dalle fresche brezze serali, si potrà godere di un’esperienza gastronomica di livello.
In sala Bruno Liguori, napoletano originario di Pisciotta, coadiuvato da validi collaboratori. In cucina lo chef svedese Joar Ibrahim Torch.
Si beve bene, piccola carta dei vini ragionata che guarda con interesse al mondo dei naturali selezionando ottime bottiglie. Si mangia ancora meglio, ottima cucina di pesce, il pescato è quello locale, ovviamente fresco e lavorato con grande intelligenza.
Piatti raffinati, nei quali i più gastronomi potranno osservare la mano “svedese” nella precisione delle cotture, nella raffinatezza degli abbinamenti, nelle spinte acide e amare sempre piacevoli e stimolanti, nei colori chiari e nei sapori netti. Una cucina di materia fondata sull’equilibrio, l’immediatezza del morso e la freschezza. In carta cinque antipasti e cinque piatti principali, tra cui due primi e tre secondo, qualche fuori carta imperdibile ed un paio di dolci dal gusto raffinato.
L’apertura da maggio ad ottobre assicura ospitalità non solo per la stagione estiva, e se le foto sotto sono di una cena di ferragosto, non vediamo l’ora di provare questo ristorante nei periodi in cui la pesca nelle acque del Cilento sarà ancora più ricca e seguire gli abbinamenti dello chef con gli elementi vegetali dell’autunno e della primavera.
Cosa si mangia al Malabar a Pisciotta
Cena aperta dal delizioso crostino con cozze alla scapece, pomodoro verde marinato, cetriolo, finocchietto, aioli, un boccone fresco dai toni vegetali che si fondono con lo iodio, croccante e morbido alla masticazione. Un piccolo pensiero di precisione
Alici fritte, cipolla, menta
Il più classico dei piatti cilentani, con le polpose alici di Pisciotta, ben eseguito, croccante e asciutto
Plin di ricciola
Una pasta sottile e tenace che racchiude un ripieno carnoso e dal gusto lungo di tutta ricciola. Salsa equilibrata ed intensa
Tra i primi piatti i Fusitielli allo zafferano montanese, cozze, cannellini freschi, rosmarino hanno colpito al cuore. Pasta fatta in casa dallo chef dalla bella struttura valorizzata da una cottura attenta, l’abbinamento che trae ispirazione dalla cucina di territorio campana presentato in maniera moderna, con leggerezza e freschezza.
Il Polpo alla brace, patate, aioli, pimentòn è un piatto ruffiano, appagante e saporito
Dentice alla brace, salsa cremosa al profumo di griglia, datterini, rucola, basilico, peperoncino. Altro pezzo forte della cena con la sua cottura perfetta ed una salsa realizzata con rigore tecnico che dona un profondo allungo aromatico. Il mare con lo iodio, gli amari delle verdure in abbinamento. Di dolce la polpa del pesce. Un bis non ci sarebbe stato male!
Si chiude con la Meringa morbida con pesche. Boccone dolce il giusto, fresco e profumato
In conclusione: un ristorante dal taglio stagionale che offre sunti gastronomici interessanti in un luogo baciato dagli dei. La garanzia di completare benissimo una splendida giornata nel Cilento.
Malabar
Piazza Michelangelo Pagano, 84066 Pisciotta SA
https://www.instagram.com/malabarpisciotta/
347 385 5405
24 settembre 2020
di Marco Contursi
Quando hai bisogno di riflettere…..devi stare solo, bere curioso, sbocconcellare qualcosa di buono. Devi scegliere un posto speciale dove farlo.
Malabar a Pisciotta.
Questa è una “recensione” inutile. Perché quando la leggerete, il locale ha già chiuso, infatti ha tavoli solo all’esterno e con le prime piogge, tira i remi in barca fino alla prossima primavera.
Siamo nella deliziosa Pisciotta, in una ancor più deliziosa piazzetta, intitolata a Michelangelo Pagano, medico e benefattore, scomparso negli anni ’80, che tanti ricordano, ancora oggi, con affetto.
Scendendo la scalinata, il colpo d’occhio del Malabar mi ha ricordato Taverna La Cialoma a Marzamemi.
Qui però c’è un geco a darmi il benvenuto, dicono porti fortuna, mi piace pensare sia vero. Il personale di sala, pardon, di piazza, è empatico e attento al cliente. Inoltre, ci sono i vini, metodo ancestrale, che fanno storcere il naso ad esperti e bevitori della domenica, ma che a me e al titolare di questa osteria di mare, piacciono molto. Non gli ho chiesto neanche come si chiamava. Ragazzo sveglio, mi ha versato un secondo calice di vino, prima ancora che lo chiedessi. E me l’ha regalato. “Tanto poi la bottiglia me la finisco io”. Molto apprezzato.
Ho bevuto quindi fuori dai canoni: Tu-Tu, fiano in anfora, di Cantina Giardino e Notturni Passaggi, Camaiola, Aglianico, Sangiovese, Pizzutella, Agostinella, Grieco, Cerreto, Falanghina, di Podere Veneri Vecchio. Entrambe le bottiglie sono state aperte davanti a me, e mi è stato servito un calice. Tanto…..poi, se le finisce lui.
Veniamo ai piatti. Ottimi i crostini con zucchine alla scapece e salsa aioli e con melanzana bruciata e alice di menaica.
Gustose le alici fritte, a cui un leggerissimo sentore di olio in eccesso, toglieva l’eccellenza. Magari se le avessi accompagnate alle cipolle con aceto, previste dal piatto, neanche me ne sarei accorto. Ma io non mangio cipolla e non l’ho fatta mettere.
Buonissimo il filetto di spigola in oliocottura, carnoso, umido, sensuale. Unico neo: troppo poco.
Ma diamine, siamo a Pisciotta, che mi frega che sono già al secondo: “Mi fai una linguina con le alici, pure se non c’è in menu?”. Fatta, mangiata e gradita. Tanto.
Anche l’altra persona che si occupa dei clienti, sa far star bene chi viene qui, memore dell’insegnamento di Brillat-Savarin “Avere qualcuno a cena vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che passa sotto il nostro tetto”.
E io, qui, lo sono stato. Solo ma felice.
Salto il dolce e affogo gli ultimi pensieri, nelle due dita di Notturni Passaggi ancora nel calice. Sul mare inizia a lampeggiare, meglio fare rotta verso casa. Sono 140 km e se scende giù il cielo, saranno cavoli amari. Ma Giove Pluvio mi grazierà. Solo quattro gocce, mentre a mare si sta scatenando il finimondo.
Quello nella mia testa, l’hanno placato i due calici di vino.
Per quello nel mio cuore, ci vorrebbe una damigiana intera.
O forse……tu.
Se Dio vuole ci ritorno in primavera. Voi segnatelo in agenda. La primavera viene prima di quello che pensiate.
Basta crederci. Basta volerlo.
Malabar a Pisciotta
Piazzetta M. Pagano
tel 3428411270- 3473855405
Aperto la sera
prezzo medio 30-40 euro
p.s. ringrazio Fabio Riccio per avermelo fatto scoprire, se ognuno condividesse col prossimo, le esperienze felici a tavola, il mondo sarebbe un posto migliore.
Ringrazio Francesco Maraucci per la splendida foto dei lampi.
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