Ciccio mi chiede di organizzare una cena chè il suo amico d’infanzia, siciliano, sta per ritornare a Firenze: quale miglior occasione per andare a testare il Magnolia Asian GastroBar, il nuovo ristorante pensato da Vito Mollica nel suo Four Seasons?
Da pochi giorni quindi (inaugurato il 3 giugno 2019) alla proposta stellata del Palagio si affianca la linea di cucina giapponese/fusion curata, in forma di consulenza, da HARUO ICHIKAWA, uno dei pochi Chef Giapponesi insigniti, in Europa, della stella Michelin. Nell’edificio de La Villa (altresì noto come il conventino), al pian terreno, ci sono i tavoli (non molti – non più di quaranta coperti tra la piccola sala interna e lo spazio esterno un po’ più ampio) del Magnolia: l’ambiente è sicuramente in linea con le aspettative di chi decide di soggiornare al Four Seasons pur proponendosi in chiave più informale (a confronto con la sontuosa eleganza della sala del ristorante stellato il Palagio).
Ho concordato con Vito Mollica una degustazione ampia, ma non esaustiva, come di seguito elencata, e, raccolte le adesioni, ci siamo, mentalmente, preparati ad una ampia carrellata degustativa grazie alla quale ci è stato consentito di comprendere la filosofia di questo nuovo ristorante del Four Seasons Firenze.
Il menù era così composto
SNACKS (prezzi a partire da 8 euro)
Crackers con tris di tartare
tonno, salmone e ricciola al sesamo verde
Mini spring rolls fritti con salsa di avocado
Baccelli di Soia Edamame
Calamari fritti con lime e peperoncino verde
Gamberi panati al panko con mayonese allo yuzu kosho
STARTERS (prezzi a partire da 14 euro)
Insalata di alghe miste condite con dressing orientale
Gamberi rossi scottati con Bungo Wagyu e burrata
Capesante scottate in salsa teriyaki
Melanzane fritte marinate e katsuobushi
MAIN COURSES (prezzi a partire da 26 euro)
Selezione di sashimi
Selezione di nigiri
Pancetta di maiale ”kakuni” al vapore marinata allo zenzero
DESSERT (prezzi a partire da 17 euro)
Cheesecake giapponese con gelato al fior di latte su composta di frutti di bosco
Ci siamo divertiti, proprio tanto, a degustare ed a ragionare delle varie portate di questo corposo menù che, mia grande sorpresa, rappresentata, per alcuni dei commensali, una prima volta in assoluto!
A me son piaciuti veramente tanto, perchè buoni, di perfetta realizzazione, tecnicamente ineccepibili, i deliziosi calamari fritti con lime e peperoncino verde ed i leggeri e fragranti gamberi panati al panko con mayonese allo yuzu kosho; azzeccata, precisa, originale (per la consistenza, per l’equilibrio gustativo, per l’aromaticità insolita) l’insalata di alghe miste condite con dressing orientale; ottimi i gamberi rossi scottati con Bungo Wagyu e burrata, spiazzanti per l’originale sostituzione del già visto e rivisto lardo con la preziosa carne di Wagyu, una pietanza veramente intelligente; delicate e morbidissime le capesante scottate in salsa teriyaki. La carrellata salata si è chiusa con l’eccellentissima, elaboratissima (ci raccontavano di una decina di ore di cottura, in due tempi) pancetta di maiale ”kakuni” al vapore marinata allo zenzero dalla consistenza insuale: morbidissime, delicatissima, alleggerita della prevalente componente grassa.
Non da meno il dessert: la mia ammirazione per la maestria di Domenico Di Clemente è nota, urbi et orbi, e devo confessare che il cheesecake giapponese con gelato al fior di latte su composta di frutti di bosco era godibilissimo – nonostante fossimo già al limite – al punto tale che qualcuno non ha resistito, abbiamo chiesto un bis di questo dessert dalla inattesa consistenza aerea.
L’avevo intuito e ne ho avuto la conferma: Vito Mollica ha avuto fiuto, avendo intuito che a Firenze mancava un locale di cucina giapponese ai massimi livelli, ed ha puntato su un professionista, HARUO ICHIKAWA, di gran spessore che gli garantisse di rispettare gli elevati standard della ristorazione del Four Seasons arricchendo l’offerta gastronomica dell’albergo stesso e della città di Firenze.
Il Magnolia è aperto a cena dalle 17 alle 23 (chiuso il lunedì): se avete voglia di immergervi in visioni, aromi, sapori giapponesi di eccellente livello è meglio far una telefonata (055 26261) e sincerarsi che ci sia posto; il menù è pubblicato sul sito.
L’ingresso è diretto da Via Gino Capponi ma si può entrare, comunque, dall’ingresso principale ed in tal caso, attraversando il sontuoso giardino della Gherardesca, costeggerete il ristorante informale Al Fresco, adiacente alla piscina, che propone, grazie alla collaborazione con Romualdo Rizzuti, anche un menù pizza: questa storia ve la racconto, però, qui!
Siamo andati via contenti e soddisfatti ma non completamente domi: ho già minacciato Vito Mollica che a breve si ritorna perchè ho nostalgia del suo ottimo chateaubriand!
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