“Pigghiati un chilu scarsu di favi sicchi e mittitili dintra ‘na pignata cu acqua salata pi ‘na notti intera”
Eccoci arrivati al 19 marzo! Ed oggi non poteva mancare l’altro piatto catanese tipico di questa festa “Maccu di San Giuseppe”.
Ricetta antica risultato di una lunga cottura delle fave secche e finocchietto selvatico, fino a farle sfaldare, con il risultato finale di una crema (detta appunto “macco”).
Anche in questo caso vi sono delle varianti, quella che mangiavo da piccola era fatta con l’aggiunta di spaghetti rigorosamente spezzati a mano (e le mie ne hanno spezzati tanti) che venivano aggiunti durante la cottura,e talvolta il piatto veniva anche consumato freddo.
Questa in un certo senso è la versione “più ricca” poi vi è quella detta “più povera” fatta solamente di fave e olio extravergine. Ma voi pensate che io non abbia ancora una volta pensato ad un’alternativa? Ma che lo dico a fare? Perché se la tradizione culinaria siciliana sposa felicemente i prodotti della terra al pesce, io ho pensato di “far maritare” delle splendide triglie alle fave!!! E anche questa volta chiedo aiuto al mio pescivendolo di fiducia (c’è chi ha il gioielliere..chi il parrucchiere..di fiducia..io sono un caso a parte!). Mi faccio preparare dei meravigliosi filetti, lasciandogli con piacere il lavoro “sporco”, e poi più comodamente mi limito a togliergli le spine centrali..dovrò pur fare qualcosa!
E così comincio la cottura delle fave secche, che la sera prima ho messo in ammollo.
INGREDIENTI (dose per 4 persone)
Fave secche 500 g
Filetti di 6 Triglie
Finocchietto selvatico 1 mazzo
Cipolletta fresca 2
Semi di finocchietto 1 cucchiaio
Sale maldon
Olio evo
1) Scolare le fave secche precedentemente ammollate.
2) Sbollentare i gambi del finocchietto selvatico in circa lt.2 di acqua, e poi toglierli.
3)Tritare finemente le cipollette fresche ed il finocchietto.
4)Far soffriggere con poco olio evo la cipolla, il finocchietto e successivamente le fave ed allungare con l’acqua del finocchietto.
5)A fine cottura frullare il tutto, aggiungendo volendo ancora un po’ di liquido, per mantenerne una crema “morbida”.
6) Togliere le spine centrali alle triglie, aiutandovi con una pinzetta.
7) Riscaldare una padella antiaderente, cuocere brevemente la triglia posizionandola dalla parte della pelle, ed una volta cotte, spennellare con olio e cospargere di semi di finocchietto tritati e sale maldon.
8) Impiattare versando in un piatto fondo il macco di fave, adagiarvi sopra un paio di filetti di triglia ed un filo di olio evo.