Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano
Via Privata Raimondo Montecuccoli 6,
Tel. 02 416886
www.aimoenadia.com
chiuso la domenica
Ed eccoci qua di nuovo nello storico bistellato gestito da Alessandro Negrini e Fabio Pisani. L’impronta dei mitici Aimo e Nadia che hanno dettato i tempi e i modi della buona ristorazione in città, le suggestioni alpine di Negrini e quelle marine di Pisani: ecc o perchè qui ogni italiano si sente a casa: siamo in un ristorante italiano a tutti gli effetti dove tutto diventa un riferimento per fare i piatti partendo da una materia prima fuori dall’ordinario (c’è un menu a 220 senza piatti predeterminati affidato proprio alla spesa del giorno in dieci proposte).
Venire qui è dunque una sicurezza, confortati dall’ambiente e dall’ampia carta dei vini, una delle più originali del nostro paese perchè divisa per aree tematiche ripercorrendo la predisposizione generale di chi si siede a tavola(oggi o voglia di….e poi le etichette).
Una sottolineatura merita l’intesa fra i due cuochi, più che complementari, fusi nel rispetto reciproco e nella capacità di ascoltarsi. Un bellissimo esempio di coabitazione quasi unico (a meno che non parliamo di fratelli come i Costardi) che ricorda quello di grandi coppie di attori e di uomini dello spettacolo: non riusciamo ad immaginarli separati e questo per noi è il miglior complimento che si possa fare.
Bene, detto questo, vi rimando alle foto della nostra ultima cena in cui i sapori veri sono esaltati in modo materico ed essenziale, al tempo stesso rustico e moderno e al racconto di seianni fa di Albert sapere.
REPORT DEL 25 FEBBRAIO 2014
di Albert Sapere
Per me è sempre un piacere tornare in Via Montecuccoli 6 a Milano, uno dei miei posti del cuore, senza alcun dubbio.
Cinquant’anni per un ristorante o qualsiasi altra attività commerciale sono sempre un traguardo importante, ed è la riprova più tangibile che esista, che si è saputo attrarre ed accontentare molte generazioni di clienti.
Nel caso del Luogo di Aimo e Nadia gli anni non pesano, perché in cucina si rispetta la linea dettata da Aimo Moroni, ma il brio e la verve di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, saldamente al comando, rendono il tutto piacevolmente attuale.
La materia prima è al top, i prodotti hanno tutti “nome e cognome”, spesso i fornitori sono gli stessi da sempre.
Una cucina moderna sicuramente, quasi sempre leggibile di grande rispetto e continuità per una storia, quella di Aimo Moroni, che ha ridettato le basi, a mio avviso, dell’attuale cucina d’autore italiana.
La pasticceria è tra le più interessanti d’Italia, poco zucchero tanti contrasti.
La carta dei vini è vasta con tante etichette si può andare anche in profondità nelle annate, i ricarichi però sono notevoli, il servizio è molto attento.
La mostarda è di “carosello” cetriolo tipico pugliese, la crema di topinambur e un grande olio evo. Inizio su toni decisi e gustosi.
Cicerchie delle Murge in crema con marasciuolo selvatico, mosto cotto di fichi, lampascioni e olive Nolche, con biscotto mostacciolo: piatto a forte connotazione del Sud, gioco di temperature interessante e materie prime di quelle definite “povere”. La nota amara dei lampascioni smorza i toni dolci e allunga la sensazione palatale.
Notevoli gli scampi sia per le dimensioni che per la dolcezza, cottura millimetrica e diverse sensazioni che ne esaltano la dolcezza. Materia prima assolutamente sopra le righe.
Un tonno così è il sogno di tutti i gourmet, potrebbe essere servito da solo come assaggio didattico. Anche in questo caso la materia prima è sorprendente, anche se il tutto trova qualche difficoltà nell’amalgama.
Il piatto del viaggio. La cottura della triglia è millimetrica, il guazzetto di scamorza affumicata allunga il piatto senza ingrassarlo. Le patate, un grande olio evo e l’aceto di lamponi contrastano ed esaltano le noti dolci del pesce, che resta sempre il protagonista.
Un risotto di quelli all’onda ben fatto, di quelli che purtroppo per me si trovano molto poco al Sud, trova freschezza e allungo nel gusto.
Un piatto con forte contrasto terra/mare, molto rustico e di grande carnalità.
Tante verdure su toni amari e non condite per smorzare la grassezza del taleggio a latte crudo. Un piatto molto intrigante nelle sensazioni palatali.
La carne è scioglievole, ha il gusto intenso della podolica ma trova un’eleganza inattesa, interessante la consistenza delle verdure in abbinamento.
Un dolce molto complesso e molto buono. Le note sono quelle della birra lievemente amarognole il carciofo amplifica questa sensazione, il caramello salato a contrasto.
Un pane e cioccolato in versione moderna, anche in questo dolce non ci sono zuccheri in eccesso e il gioco dei contrasti esalta il sapore.
Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano
Via Privata Raimondo Montecuccoli 6,
Tel. 02 416886
www.aimoenadia.com
chiuso la domenica
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