Pasticceria Caridi a Reggio Calabria
Via Demetrio Tripepi, n. 93 a
Telefono 0965- 885871
di Carmen Autuori
Le “ragazze” Caridi, eredi della storica pasticceria alle spalle del museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e a pochi metri dal lungomare Falcomatà, punto di riferimento non solo per la città ma anche per la provincia reggina, non hanno ceduto di un passo: dal 1948 i loro prodotti, tutti rigorosamente artigianali, hanno come unico punto di riferimento la tradizione.
Sebbene i dolci reggini abbiano subito l’inevitabile contaminazione della pasticceria siciliana – ricordiamo che le contaminazioni sono sempre un valore aggiunto – resiste ancora uno zoccolo duro costituito dai dolci secchi, susamelle, taralli all’anice, occhietti di pernici, patrimonio della città e anche di tutta la Calabria che viene preservato con grande cura da Marilena, Angela e Anna Caridi.
Per comprendere a fondo la scelta delle tre sorelle è necessario partire dalla storia di questa pasticceria che poi è la storia di papà Giuseppe iniziata negli anni Quaranta quando appena quattordicenne fu mandato dal padre ad ‘imparare un mestiere’ all’antica pasticceria Conti, a differenza dei fratelli che invece avevano preferito proseguire gli studi. Lì incontrò Gioacchino Laganà con il quale instaurò da subito un rapporto molto stretto che porterà la coppia a rilevare nel 1948 la pasticceria Albanese, un’altra affermata attività reggina, nacque così la pasticceria Caridi e Laganà, un legame indissolubile durato fino al 1985, anno in cui venne a mancare Gioacchino Laganà.
<<Per uno strano caso del destino dal matrimonio di Laganà e da quello di mio padre erano nate solo figlie femmine, e questo a quei tempi non era un fatto positivo per il prosieguo di un’ attività commerciale – racconta Marilena -. Io sono stata sempre molto attratta dall’arte pasticciera, tanto che nonostante studiassi, ogni giorno frequentavo il laboratorio ed imparavo il mestiere, mentre le figlie di Laganà alla morte del padre preferirono seguire altre strade. Così acquisimmo noi le loro quote, diventando gli unici proprietari. Ricordo che avevamo oltre quaranta dipendenti, non dimentichiamo che all’epoca in pasticceria era necessario un grande lavoro manuale, basti pensare che c’erano due addetti solo per ungere le teglie>>.
Nel 1988 venne a mancare anche Giuseppe, ma le sorelle Caridi non si persero d’animo. Capitanate da Marilena, presero in mano le redini dell’attività di famiglia adattandola alle nuove esigenze, pur restando fedeli all’impronta data dal padre. Ad esempio il torrone viene, ancora oggi, tagliato ed incartato a mano e la ricetta del pan di Spagna è sempre la stessa.
<<Nessuno avrebbe scommesso sulle capacità di tre ‘femminucce’, non avevano considerato, però, che per parte di madre, noi siamo bagnarote, ovvero donne fortissime, come le nostre antenate – specifica Marilena con lo sguardo fiero abituato a guardare oltre le difficoltà -, e a Bagnara Calabra da sempre sono state le donne le vere protagoniste della vita economica del paese, mentre gli uomini si occupavano esclusivamente della pesca>>.
Il locale conserva tutto il fascino di una vecchia pasticceria. La piccola vetrina, sormontata da una sobria insegna – Caridi non ha bisogno di troppa pubblicità perché è parte integrante del tessuto sociale reggino – lascia intravedere un banco gelati d’antan ed un bancone di vetro, come si usava una volta, stracolmo di dolci.
All’interno una saletta con tavolini in ferro battuto, composizioni di fiori dai toni pastello, un vecchio grammofono, la bilancia con i pesi e gli stampi di ferro contribuiscono visivamente a narrare una storia antica.
I dolci di Caridi
Il posto d’onore va dato sicuramente alla Crema Reggina, base crema zabaglione, gocce di cioccolato, ciliegie candite e rum, inventata da Giuseppe e poi diffusasi in tutti i bar e le pasticcerie di Reggio Calabria.
<<La crema reggina nasce come gelato – spiega Marilena – verso la fine degli anni Cinquanta quando mio padre forniva gelato e brioches – circa 1500 al giorno – al bar del lido comunale frequentato dalla migliore borghesia reggina. Mio padre, grande tifoso della squadra di calcio della sua città, pensò di omaggiarne i colori con un gelato. L’amaranto era troppo forte, così optò per un rosa sbiadito ottenuto da una miscela (segretissima) di estratti naturali. Il successo fu immediato e continua ancora oggi, noi la proponiamo sia come gelato che come farcitura di vari dolci. Una delle nostre torte nuziali più richieste è quella base pan di Spagna al cioccolato, crema reggina e arance essiccate come decorazione. Da questa pasticceria non uscirà mai finché vivremo io e le mie sorelle, ma anche le mie figlie anche loro impiegate nell’attività di famiglia, sono sulla stessa lunghezza d’onda, una torta finta. Abbiamo una tradizione così forte, bella ed elegante da non avere bisogno di ‘americanate’>>.
Il discorso è chiuso.
I dolci di Caridi
Cominciamo dalla colazione servita nella deliziosa saletta. L’influenza siciliana, anzi messinese ci sta tutta: la brioche leggera come una nuvola accompagna tre straordinarie granite rispettivamente ai gusti di ricotta, mandorla e pesca.
Per chi ama i dolci alla crema imperdibile la torta al bergamotto con il pan di Spagna, oppure La Palermitana, montata di pan di Spagna, porzionata nella teglia con il cucchiaino come si faceva una volta, e crema di ricotta. Magnifici i bignè al caramello salato (una delle poche concessioni alla modernità), la tartelletta con crema reggina, la stessa crema costituisce la farcitura di un godurioso rollè di soffice Pan di Spagna ricoperto di cioccolato.
Parlano esclusivamente calabrese le susamelle che si preparano specialmente per la Festa Madonna, a settembre, e a Natale. Da Caridi potete trovarle tutto l’anno insieme ai biscotti al bergamotto, ai taralli all’anice, agli amaretti. Ingredienti semplici uova, zucchero, farina, scorza di agrumi e come lievitante solo l’ammoniaca per dolci.
Su ordinazione è possibile acquistare la Torta Calabria, un’altra invenzione di Giuseppe Caridi: pasta di mandorle, arancia e cedro di Diamante, aromatizzata al curaçao. La stessa torta viene realizzata a forma di stella a Natale e di agnello a Pasqua con gli stampi fatti a mano dal nonno di Marilena.
La stagionalità (e la ritualità) dei dolci sono un punto fermo per la pasticceria Caridi.
Per la festa di Ognissanti protagonista è la frutta martorana, così come in Sicilia, mentre gli ‘ossicini’, biscotti a forma di osso aromatizzati al chiodo di garofano rappresentano l’omaggio dei calabresi ai propri defunti.
Reggio ha sempre avuto una grande tradizione di gelato, accanto a quello Crema Reggina, non può mancare lo spumone, servito negli stessi piattini d’acciaio una volta usato per i rinfreschi a casa della sposa in occasione dei matrimoni.
Una sosta alla pasticceria Caridi, dunque, rappresenta un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo reso possibile dalla determinazione di donne che non si sono mai arrese e che hanno come scopo la conservazione di un patrimonio di valore inestimabile: la tradizione.
Lasciatevi trasportare dai racconti di Marilena, ma soprattutto portate a casa una scorta di pasticceria secca da gustare, in questa stagione, con un aromatico the inglese, sempre che riusciate a resistere. Io, ad esempio, ho dato fondo al vassoio già durante il viaggio di ritorno.
Pasticceria Caridi a Reggio Calabria
Via Demetrio Tripepi, n. 93 a
Telefono 0965- 885871
Dai un'occhiata anche a:
- “La Crema di Berenice”, una romantica storia di una gelateria monogusto
- Gelateria Ikigai a Sant’Agata, il senso di vivere nei sorbetti di Marco Casa
- Formaessenza a Roma: il gelato di Stefano Ferrara è tutto “da passeggio”
- Pasticceria Fiore: una tradizione che profuma di famiglia
- Gelateria Artigianale Neve a Vallo della Lucania
- Pietro Macellaro, dalla fava di cacao alle sue fantastiche uova di Pasqua
- Panettone “L’Artigianale alla Ciliegia” – Pro Loco Monte Taburno
- Pasticceria Benito, Casal di Principe, una storia di oltre 65 anni