di Antonella Amodio
Ci piacciano le sinergie e le collaborazioni per la divulgazione delle eccellenze gastronomiche. È quello che è avvenuto qualche giorno fa presso la sede del Consorzio della Mozzarella di bufala Dop di Caserta, dove qualità e gusto si sono incontrati per raccontare le caratteristiche di quattro prodotti italiani: mozzarella di bufala dop, pecorino toscano dop, prosciutto toscano dop e finocchiona igt.
Una master class con l’obiettivo di far conoscere le caratteristiche produttive, organolettiche e nutrizionali dei quattro alimenti amati dagli italiani e non solo, e che conquistano sempre più appassionati nel mondo. I direttori dei Consorzi: Andrea Righini, Emore Magni, Francesco Seghi e Pier Maria Saccani, direttore del consorzio ospitante, hanno raccontato la storia e le tradizioni legate alla produzione delle eccellenze gastronomiche presentate per l’occasione, facendosi garanti della loro qualità.
Ricordiamo il sapore delicato e leggermente sapido del tradizionale prosciutto toscano, le cui fasi di lavorazione, in particolare la stagionatura, sono scandite dai tempi della natura, che ha origini lontane, risalenti addirittura all’epoca di Carlo Magno.
La finocchiona, il tipico insaccato della tradizionale salumeria della Toscana, il cui ingrediente caratteristico ( dal quale il nome ) è il seme e/o il fiore del finocchio. Un salume che nasce nel medioevo e che ha attraversato i secoli per arrivare ai giorni nostri. Per non parlare del pecorino toscano, già citato da Plinio il Vecchio nella sua opera intitolata “Naturalis Historia”, un tempo chiamato cacio marzolino e ottenuto da latte di pecora. Ed infine la mozzarella di bufala campana, prodotta fin dal XII secolo dai monaci del Monastero di San Lorenzo in Capua, ricercata in tutto il mondo per il sapore unico, dato dal latte di bufala intero e fresco, la cui lavorazione è un’arte.
Per sancire l’alleanza dei Consorzi, lo chef Giuseppe Daddio ha preparato due primi piatti usando come ingredienti i prodotti presentati. Sono seguiti due panini ideati per l’occasione da Ornella Buzzone.
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