di Laura Guerra
In questa hosteria di Boiano tutto ha un senso e segue il filo del cuore e dell’esperienza.
A partire dal nome: Lu vic p’dent, che in dialetto molisano significa il vicolo dentro il centro storico in pietra del paese; un modo per indicare una direzione a quei viandanti che fin dai tempi lontani, quando erano in viaggio sostavano nelle taverne dei piccoli centri abitati sotto al monte Matese.
A quel tempo si ispira la scelta di non far pagare il servizio, spiegata così sulle tovagliette: “è nella seconda metà del Medioevo che iniziarono ad aprire le prime taverne e offrivano riparo ai viandanti che al prezzo di una quota chiamata coperto potevano consumare il proprio cibo.
Ora, sperando che non abbiate portato il vostro cibo e state qui per gustare la nostra cucina, non vediamo il motivo per cui dovremmo chiedervi il coperto”.
Si interpreta l’accoglienza guardando all’antico ma con piglio moderno avvicinando l’ospita alla cultura del vino.
Ecco che mentre si sceglie cosa mangiare, Federico che cura la sala, conduce gli ospiti in cantina per una piccola degustazione di prosecco e formaggio locale offerta dalla casa e guida con gentilezza e competenza nella scelta del vino da abbinare ai piatti. In lista molta attenzione al territorio molisano, alle etichette dei vicini Abruzzo e Marche, belle referenze dei classici italiani e champagne.
La cucina, molto sincera, firmata dallo chef Vincenzo Villani è autenticamente rispettosa degli ingredienti locali ed è presentata come un viaggio fra i sapori, con le portate suddivise per tappe.
Dagli antipasti sono raggruppati sotto la divertente dicitura 3,2,1,Via! al baccalà che è Fuori Corsa , fino a Quasi all’Arrivo dei dolci passando per le altre Fermate.
I piatti raccontano il territorio reinterpretando senza tradire la cucina di terra, di casa e di recupero delle colline molisane.
Fra gli antipasti, il cannolo pur ispirato visivamente al dolce siciliano, valorizza la ricotta, ingrediente tipico del paniere latto-caseario della zona insieme ai pomodori secchi che arrivano la consuetudine degli ortaggi conservati per l’inverno. L’affumicato della scamorza arrostita si completa con la dolcezza dei fichi secchi.
Fra i secondi il Tegamino invece, recupera l’uso della mollica di pane raffermo condita, che ricopre il baccalà cotto al forno.
Più moderno il Dipinto con il baccalà al vapore presentato su crema di zucca, cipolla caramellata e crostini di pane saporito.
I contorni spaziano fra ricette tradizionali con verdure di stagione.
Si conclude con una piccola selezione di dolci e di liquori fatti in casa.
Ed ora un po’ di storia: è chiaro già dall’aperitivo che un’accoglienza e un’esperienza così curata nei dettagli non si improvvisano.
E infatti, Rosanna Muccilli e Federico Lisio coppia nella vita e nel lavoro, hanno alle spalle la gestione di un rifugio ristoro sulle piste in quota a Campitello Matese e da dicembre 2019 hanno aperto qui.
Due mesi dopo, la pandemia ha interrotto ma non fermato il loro progetto; fra una chiusura e l’altra, fra una regola e l’altra oggi guidano un gruppo di una decina di persone e, un piatto alla volta, una cena dopo l’altra conquistano il loro posto nella ristorazione molisana fatta con esperienza e cuore.
Hosteria Lu vic p’dent
Corso Umberto I 18 – Bojano
telefono 345 137 5632
aperto martedì – sabato pranzo e cena
domenica solo a pranzo
lunedì chiuso
Dai un'occhiata anche a:
- “Fornacelle” Foglio 38, vent’anni di Cabernet Franc
- Focus Montepulciano d’Abruzzo: il riassetto del consorzio e i migliori assaggi dalle Colline Teramane
- Gevrey Chambertin Appellation Contròlée 2017 – Philippe Pacalet
- Vini Casa Grazia – Nuove Annate
- Cantina Marianna Venuti a Luogosano: giovane, determinata e carismatica irpina
- Vini Cantine Di Marzo – Nuove annate
- Fattoria Talosa: enoturismo, storia e Vino Nobile di Montepulciano DOCG
- Pizza della settimana: Maruzzella Croccante di Prisco – Pizza & Spirits abbinata al Piedirosso Vesuvio 7 Moggi Sorrentino