di Floriana Barone
Con il suo 8 e ½ Otto e Mezzo Umberto Bombana è l’unico tristellato italiano all’estero: imprenditore e ristoratore italiano di successo, è arrivato a Hong Kong nel 1993 e, nel 2006, è stato eletto Ambasciatore nel mondo del tartufo Bianco d’Alba dall’Enoteca Regionale di Cavour. “Hong Kong è al centro dell’Asia: importiamo molto dall’Italia e dalla Francia e quindi la mia cucina non è fondata sul chilometro zero – ha precisato lo chef, intervistato da Maria Pranzo -. In una città come Hong Kong l’elemento più importante è l’ingrediente: il sapore e la tecnica li metto io”. “Per diventare un tre stelle Michelin fuori dall’Italia bisogna dare un’identità precisa al piatto: italiana, mediterranea, con una certa personalità – ha proseguito Bombana -. Poi, con un grande prodotto, è facile realizzare un grande piatto”. In cucina il suo obiettivo è quello di imprimere una forte identità italiana, osando anche con prodotti locali, come i funghi giapponesi. Negli anni Bombana ha aperto diversi ristoranti tra Hong Kong, Pechino, Macao e Shanghai: l’ultimo si chiama Nove, è stato inaugurato all’interno di un mercato di Hong Kong e offre una cucina cinese più popolare, ma sempre di qualità. Nel suo intervento ha ricordato poi il ruolo fondamentale della sala e, in particolare, dell’accoglienza italiana. All’interno del suo team Bombana riconosce il ruolo chiave dei suoi collaboratori italiani. Lo chef tristellato ha anche espresso considerazioni positive sulla cucina cinese in Italia: “Qui fanno un ottimo lavoro: i sapori ci sono – ha spiegato Bombana -. La cucina cinese ha un grande futuro e tecniche fantastiche”. “Il futuro della cucina italiana tornerà in natura, dal contadino, con una maggiore attenzione al prodotto originale: starà a noi poi creare un grande sapore”, ha concluso lo chef, che ha anche ricevuto sul palco il premio speciale Olitalia “Modello d’ispirazione 2019”, assegnato in anteprima dalla guida 50 Top Italy.
Photo Credits Alessandra Farinelli