Preso da millemila impegni mi era sfuggito questo post elegante e compassato del pizzaiolo udinese Lorenzo Collovigh. Un post che si commenta da solo per il razzismo (quando si parla di generi e comunità e non di persone) e infantilismo oltre che di un complesso di inferiorità.
Questo signore ha vinto il titolo di campione del mondo stg al Campionato di Parma.
Questa è stata la sua reazione.
Nella vita mi hanno insegnato che bisogna saper perdere e bisogna saper vincere.
Come? Stando zitti in entrambi i casi. Nel primo per non dare soddisfazione, nel secondo perché parlano i fatti.
Caro Lorenzo, non sei il primo non napoletano a vincere un titolo mondiale perché La Pizza Napoletana Stg è una disciplina che non richiede di essere nati a Napoli per esercitarla. Basti pensare che in Lombardia c’è il bravissimo Corrado Scaglione di Lipen che è maestro Avpn, alle centinaia di pizzaioli di tutte le nazionalità che fanno questa pizza che non è stata inventata negli ultimi tempi perché la pizza a Napoli ha 300 anni di storia. Tanto che la sua arte è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’Umanità.
Vedendo la tua intervista ho scoperto che hai anche una scuola nella quale non sarai certo tu ad insegnare l’educazione e la capacità di controllarsi in pubblico.
Bene, a noi fa piacere che insegni anche la pizza napoletana Stg, perché non è un patrimonio dei napoletani, ma di tutta l’Italia e di tutto il mondo che ama la pizza buona e scioglievole.
Piuttosto che insultare e chiedere 20 anni di silenzio come se ci fosse una Curva Sud, mi porrei un problema semplice semplice: che un udinese possa vincere il titolo di Pizza Napoletana Stg mentre mai nessuno potrà vincere la pizza udinese stg per il semplice fatto che non esiste.
Dunque porta rispetto, ama i tuoi colleghi perché non è bello quello che hai scritto.
Detto questo poi ci sono i dettagli tecnici sollevati dal video di Attilio Albachiara nei quali non posso entare perché nonne ho le competenze.
Di certo è vero che purtroppo il disciplinare Stg è vecchio di 30 anni, che alcune cose vanno riviste (per esempio il tempo di lievitazione) e che purtroppo la maggioranza dei pizzaioli napoletani giovani non osserva più il disciplinare. Questi sono i veri temi sul tappeto su cui tutti dovrebbero riflettere.
Lorenzo, goditi la vittoria e, se sei uomo, vieni a fare le pizze a Napoli invece di fare il bambino su Facebook. Ti inviterò io alla prima occasione
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