The Wolseley
160 Piccadilly
Tel. 020 7499 6996
Aperto: Dal lun al ven 7:00-24:00; il sab 8-24; dom 8-23.
Afternoon Tea: h 15:00-18:30
www.thewolseley.com
di Virginia Di Falco
Afternoon Tea – come molti di voi sapranno – si riferisce non semplicemente alla nota consuetudine inglese di prendere un tè alla cinque del pomeriggio ma ad una vera e propria formula degustativa comprensiva di piccoli tramezzini e dolcetti, dunque di dolce e salato.
Quello che pochi sanno, invece, è che il momento forse più elegante della giornata inglese («le ore più gradevoli della vita», ebbe addirittura a dire Henry James nel suo Portrait of a Lady) sarebbero nate banalmente dal brontolio dello stomaco della nobildonna che vedete ritratta qui sotto.
Si racconta infatti che Anna Maria Russell, duchessa di Bedford, amica della regina Vittoria, soffrisse particolarmente di languorini di stomaco, dovuti alla lunga pausa prevista, a metà Ottocento, tra la prima colazione, servita nelle primissime ore della giornata e la cena della sera. Così, dopo aver ripetutamente sperimentato gioia e giovamento che le venivano dal nascondersi in camera ad accompagnare con una tazza di tè questo mondo e quell’altro, decise che l’Afternoon Tea avesse tutte le ragioni per diventare un punto fermo delle sue giornate a corte.
Oggi a Londra esistono decine e decine di posti dove poter prendere parte a questo vero e proprio rito pomeridiano che si ripete da quasi due secoli.
Tra questi, abbiamo provato per voi il centralissimo The Wolseley, nel quartiere di Mayfair, al numero 160 di Piccadilly.
La sede è in una maestosa costruzione che nel 1921 ha ospitato un auto salone della celebre Wolseley, casa automobilistica fondata nel 1901, poi fallita qualche anno dopo. Per decenni ha poi ospitato una banca, fino a quando gli imprenditori Jeremy King e Chris Corbin, due assi della ristorazione londinese, hanno completemante ristrutturato questo prestigioso edificio e nel 2003 hanno inaugurato The Wolseley. L’idea, sin dall’inizio, è stata quella di ricreare atmosfera e servizi tipici dei caffè storici mitteleuropei, a partire dalla prima colazione fino alla cena passando, appunto, per l’Afternoon Tea.
La sensazione, una volta entrati, è proprio quella di un antico salon de thé parigino o di un vecchio caffè viennese. La solida eleganza dell’architettura di inizio Novecento, filologicamente rispettata, mette al riparo dal rischio dell’artificiosità o peggio, della finzione commerciale. Tutto è curato nei minimi particolari, un vero e proprio esercito di camerieri ognuno, appunto, con il suo ruolo e i suoi ‘gradi’ fa girare la sala come un antico orologio oliato alla perfezione.
Arredi classici, imponenti, con numerosi richiami coloniali; sedute comode e ben distribuite nei vari ambienti. Teiere, posate e accessori in argento sheffield, tazze e piatti in bone china. Insomma. Nulla che non ci si aspetti debba essere proprio così. Persino se, a differenza di chi scrive, non si è mai letta una pagina di Jane Austen o si è visto, solo per caso, i primi due minuti del trailer della prima serie di Downton Abbey.
Il menu dell’Afternoon tea segue dunque orme e direttive della tradizione. Si può dunque scegliere la classica alzatina che accompagna il tè, composta da un paio di scone all’uvetta con la tradizionale marmellata alle fragole (e comunque sempre di frutti rossi) e la ‘clotted cream’, la tipica crema di panna cotta tanto burrosa quanto golosa, tre pezzi di piccola pasticceria e i finger sandwiches, cioè la parte salata: mini tramezzini imburrati e variamente farciti con maionese, crema di formaggio, con cetriolo (cioè gli immancabili, classici, cucumber sandwiches), salmone, cheddar, prosciutto, uova e così via.
Il costo qui è di 30 sterline, con l’aggiunta di 10 sterline per un calice di champagne, opzione ormai inclusa in tutte le categorie di hotel e cafè che propongono la formula del tè pomeridiano. A seconda della soluzione più o meno lussuosa i prezzi dell’Afternoon tea a Londra vanno dalle 25 alle 75 sterline a persona.
Accanto – o in sostituzione – dell’alzatina, in carta trovate una selezione di tè a scelta, diversi tipi di eclairs, e, più in generale, pasticceria di impostazione prevalentemente francese; il ‘cream tea’ che prevede il tè accompagnato solo da scones, crema e marmellata; una piccola carta dedicata alle uova (comprese quelle al caviale, per 80 sterline) e altre delizie.
Pasticcini squisiti, ottimi sia il tè alla menta (fresca) che il Lapsang Souchong, tramezzini ben eseguiti. Nel complesso l’impressione è che si lavora con materie prime di buona qualità, a prezzi non proibitivi. Come ebbe a scrivere sul Guardian il nostro mito Jay Rayner dopo la sua prima visita al ristorante (ma lo chef del Wolseley sovrintende a tutto quello che si serve) forse non c’è nulla che sia particolarmente brillante, ma è tutto buono e, soprattutto si tiene fede ai principi guida di comfort e affidabilità. E quindi le ore trascorse qui sono di grande piacevolezza. E questo è ciò che conta.
Noi ci limitiamo a consigliarlo, per una gustosa pausa autenticamente inglese suggerendo senza indugi un bis di scone, non fosse che per sperimentare una volta di più la migliore soluzione all’annosa questione: si spalma prima la marmellata e poi la clotted cream come affermano perentoriamente in Cornovaglia, o il contrario come asseriscono nel Devon?
Non chiedetelo a noi, abbiamo in programma di tornare al più presto, per approfondire la questione.