![Aiello](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2022/07/Aiello-1.jpeg)
Non mi stancherò mai di dirlo che la Puglia ha territori vocati per la produzione di vini bianchi, ha da sempre vitigni atti a produrre vini bianchi, non è più solo una regione di rossi e, soprattutto sta emergendo da anni una categoria di giovani enologi bravissimi che sanno come produrre vini bianchi.
Giovanni Aiello è uno di loro e oltre ad essere un enologo capace è anche un produttore e soprattutto sta facendo un lavoro di recupero di vigne e vigneti antichi nel territorio più adatto al vino bianco.
La zona di produzione è chiamata “Canale di Pirro” alle pendici della Valle d’Itria un’ampia depressione carsica nel cuore della murgia dei Trulli. I suoli sono compresi tra i 300 e i 400 m.l.s tra i comuni di Alberobello e il territorio di Castellaneta Grotte.
Il terreno è argilloso-calcareo ricco di scheletro e le vigne affondano le loro radici nella pietra viva per dei vini freschi, sapidi e ricchi di struttura.
Tre i vitigni utilizzati la classica Verdeca e i ritrovati Maruggio e Maresco, ma tanti altri aspettano di essere riportati in auge.
Le tecniche di vinificazioni sposano sempre la tecnologia senza mai allontanarsi dalla tradizione.
Oggi voglio parlarvi dello spumante da uve Verdeca, Maruggio e Maresco, ricco di salinità e note acide con frutto da subito in evidenza, rifrescato dalle erbe mediterranee.
La Verdeca è ricca di note di fiori bianchi e gli altri due vitigni donano struttura e acidità che qui non manca.
Dopo la classica vinificazione in bianco il vino resta sulle fecce fine fino a febbraio mese in cui incontra la sua “liquer de tirage” e conseguente presa di spuma per dodici mesi.
A differenza degli altri spumanti qui il vino non viene sboccato e al momento della stappatura vi ritroverete un vino leggermente velato: questo è la particolarità che vi regalerà dei sapori più autentici.
Fresco nei profumi con lievi note di lievito ben assorbiti dal frutto e dai fiori bianchi; molto bella la bolla non invadente al primo sorso: lo possiamo definire un “satèn” con un esordio freschissimo quasi mentolato. Il finale si accompagna a note saline e minerali che sommate alla notevole acidità regalano piacevoli sensazioni.
Basta con i prosecchini e beviamo pugliese. Grazie
Giovanni Aiello – Enologo per amore
Via Conversano 98
70013 Castellana Grotte BA
Cell: 349 6376195
www.giovanniaiello.it – enologoperamore@gmail.com
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