di Tommaso Esposito
“Una cosa è certa: in Italia non si è mai mangiato così bene con la Campania che si conferma come la più grande fucina di talenti.”
E’ il sunto dell’articolo di copertina scritto da Gabriele Zanatta per Capital di febbraio 2013, la rivista della Class editori, appena giunto in edicola.
Il titolo: I 50 migliori giovani chef, vincere senza stelle battendo la crisi.
I campani sono questi e questo è quanto di loro vien detto dall’autore.
Andrea Aprea, Vun del Park Hyatt a Milano
Il cuoco napoletano meno napoletano di tutti. Per la maniacalità e la gavetta che l’hanno trascinato in Gran Bretagna e in Asia. Piedi ben saldi nel territorio, libero di spaziare tra le tecniche dei continenti.
Mirko Balzano, Villa Assunta a Mirabella Eclano
Classe 1986, irpino mette in tavola un menu degustazione con tutta l’incoscienza dell’età: Minestra maritata a infusione. I prezzi e la location sono da lacrima (di gioia).
Salvatore Bianco, Il Comandante del Romeo Hotel Napoli
Da carneade a prima linea nella nouvelle vague dei cuochi della Campania felix in pochi mesi ha messo in saccoccia una stella Michelin. E che dolci i suoi dolci.
Rosanna Marziale, Le Colonne Caserta
La donna che sa cucinare meglio di chiunque la bufala campana non solo mozzarella è cresciuta. Fino a diventare autrice di una cucina matura. Una perla rara nel casertano e oltre.
Pasquale Palamaro, Indaco del Regina Isabella Ischia
Con quel cognome che sembra un attrezzo da pesca questo ragazzo ischitano non avrebbe potuto fare una lavoro diverso. Ce ne gioviamo noi, tra ricci che non sono ricci, ravioli con farina di ghiande.
Pietro Parisi, Era Ora Palma Campania
E’ una mediterraneità mai banale quella che rilegge questo ragazzo di forte attitudini mediatiche. Dietro la sovraesposizione brillanti intuizioni come il Foie gras dei poveri ( che fegato grasso non è, e scoprite perché)
Fratelli Salvo, Pizzeria Salvo San Giorgio a Cremano
Una pizzeria che sa andare oltre la monolitica tradizione napoletana, Con impasti fantastici e ingredienti insuperabili. E una montagna di fritti soavi. L’alta ristorazione guarda sempre più da vicino l’arte dei pizzaioli.
Cristian Torsiello, Osteria Arbustico Valva
Un paese di poco più di mille anime nell’entroterra cilentano diventerà famoso per questo ragazzo di neanche 30 anni con tecnica di veterano. Ricorderete a lungo la sua trota del Sele con ricotta di bufala.
Nell’articolo di Capital intervengono anche i direttori della maggiori Guide gastronomiche italiane e per loro fra i numeri uno i campani sono due.
Marco Bolasco direttore di Slow Food editore sceglie Gianluca D’Agostino
del ristorante Veritas di Napoli per la capacità di aggiungere elementi identitari forti e nuovi alla cucina mediterranea d’autore.
Enzo Vizzari Direttore della Guida i Ristoranti d’Italia de l’Espresso sceglie Giuseppe Iannotti al Kresios di Telese Terme. Giovane dell’anno per la nostra Guida ai ristoranti del 2013 è il vero fenomeno della cucina sannita.
Quest’articolo è anche una nota di grande soddisfazione per il nostro Blog.
La quasi totalità dei giovani chef individuati come emergenti e di talento sono stati per la prima volta segnalati e recensiti proprio qui.
La soddisfazione aumenta nel leggere nello stesso articolo che tra i sette cuochi Numeri uno per gli esperti (Fausto Arrighi Michelin, Clara Barra Gambero Rosso, Marco Bolasco Slow Food, Luigi Cremona Guide Touring, Paolo Marchi Identità Golose, Davide Paolini Il Sole 24 Ore, Enzo Vizzari l’Espresso) ben quattro sono stati segnalati o recensiti qui per la prima volta sul web.
E’ il caso di Lorenzo Cogo per Arrighi, Gianluca D’Agostino per Bolasco, Gabriele Faggionato per Davide Paolini, Giuseppe Iannotti per Enzo Vizzari.
Evviva la Campania che vale e che cresce!
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