di Annatina Franzese
Ad una settimana dalla festa d’addio di Lorenzo Insigne, organizzata in un resort di Somma Vesuviana, ho finalmente scovato lo chef che ha incantato con i suoi piatti, gli oltre duecento invitati presenti.
Antonio Aliberti, classe 1981, torrese doc, chef resident del ristorante Opium Bistrot di Torre del Greco.
Come sei diventato lo chef voluto da Insigne, per la sua festa pre partenza?
“Grazie all’imprenditore Ubaldo Nettuno con il quale da circa un anno ho stretto un rapporto più che professionale, personale, proprietario di Opium Bistrot”.
Nettuno, conosciuto ai più con lo pseudonimo di Mastro Geppetto, è leader da oltre 10 anni nel settore del vintage e dell’usato di lusso e da sempre, vista la versatilità delle sue doti imprenditoriali, ha cercato di far convivere il suo animo modaiolo con la passione per il food, fondendola e creando nell’una gli sbocchi dell’altra.
“Ho cominciato a lavorare in cucina a 15 anni – spiega Aliberti – ed ho svolto svariate ed importanti esperienze. All’incirca un anno fa, mentre ero ancora impegnato in una consulenza sfociata poi in un impegno stagionale, ho conosciuto per caso Ubaldo, che da cliente si era recato nella struttura presso cui lavoravo. Al termine della stagione, ho iniziato con una semplice consulenza presso il suo ristorante. Ben presto, però, la consulenza si è trasformata in un vero e proprio rapporto di lavoro, parte di un più ampio progetto”.
Per l’evento, lo chef ha preparato tutti i piatti che meglio lo rappresentano. Nei finger serviti, sapori territoriali dunque vesuviani e massimo rispetto della stagionalità.
Quali sono stati i piatti preferiti della serata?
“La panificazione tutta, molto apprezzata anche al ristorante e, tra i primi piatti, la pasta mista in un guazzetto di pesce con fiordilatte di Agerola, cozze e grattugiata di limone. Della pasta è stato fatto anche il bis. Al Presidente De Laurentis è piaciuta molto, ma la cozza fritta ad essere stato un successone”.
La cozza fritta?
“Si, un piatto nato sette/otto anni fa che porto sempre con me, presente a menù al ristorante perché apprezzatissimo. La cozza viene fatta bollire e aprire con uno spicchio di aglio in camicia, acqua, olio e pepe. Una volta aperte vengono sgusciate e la parte destra del guscio viene lavata, sterilizzata ed asciugata. La cozza viene fatta raffreddare in abbattitore poi infarina a e impanata con arachidi e pane panko per conferirle più croccantezza. Una parte dell’acqua delle cozze, viene abbattuta e portata a – 1°. Con quest’acqua, poi, creo una maionese”.
Che dire, questa cozza ‘ndurat e fritta, incuriosisce. Non resta che andare ad assaggiarla da Opium Bistrot.
Opium Bistrot
2 Traversa Diego Colamarino n.4
80059 Torre del Greco (Na)
Tel. 08119332504
Chiuso il lunedì
Aperto martedì – mercoledì – giovedì a pranzo e venerdì – sabato e domenica a pranzo e a cena.
Dai un'occhiata anche a:
- World’s Best Vineyards 2024: ecco le cantine più belle e accoglienti al mondo svelate a Londra il 4 novembre
- Vigna delle Rose di Casa Setaro: inaugurazione con lo chef Peppe Guida e il team di Nonna Rosa
- Da Ieri, Oggi, Domani con i piatti delle canzoni napoletane
- Istituto Grandi Marchi festeggia 20 anni di promozione dei Grandi Vini Italiani nel Mondo
- La pizza ai tre pomodori per la Giornata Mondiale del Pomodoro
- Cinquant’anni di Cesarini Sforza: cooperazione e progettualità, creano l’unicità della bollicina trentina
- All’Ostaria Pignatelli il dolce charmant di Sal De Riso per la Principessa Pignatelli
- I primi 40 anni dell’Associazione Verace Pizza Napoletana