di Ugo Marchionne
Ironia, vitalità e grande senso di positività. Così è stata presentata alla stampa e agli addetti ai lavori la nuova Grande Cuvée, la nouvelle Cuvée N°1, come forse l’avrebbe chiamata Joseph Krug ai suoi tempi. Uno sforzo davvero encomiabile quello dell’ufficio stampa di Roberta Antonioli, modernissimo, ovviamente al passo con i tempi, che forse per primo ha impiegato il mezzo Zoom così tanto impiegato nel business.
Una sessione in cui il floor è stato dominato ovviamente dalla presenza di Olivier Krug ma anche e soprattutto da Julie Cavil, già direttrice de l’oenologie di Krug ed attuale Chef de caves della maison. Una realtà in cui anche i brand ambassador e gli stimati professionnels. Una realtà attuale di scoperta in cui, a detta di Olivier Krug, anche il visionario Joseph Krug avrebbe apprezzato gli sforzi e la condivisione in questi momenti particolari, in cui lo champagne, nella sua generosa accezione di vin de champagne può ritornare compiutamente anche a quella dimensione di vin de plasir e di conforto, oltre a quello status symbol di cui è il naturale interprete.
I tratti distintivi di questa nuova Grande Cuvée parlano di una storia particolare. Quella della raccolta 2012, annata particolarissima e molto difficile climaticamente con 198 vini assemblati da 11 vigneti diversi. Annata complicata, nella quale Krug ha deciso di sacrificare le vintage al fine di privilegiare una Grande Cuvée particolarissima. All’interno della Grande Cuvée 168esima edizione è infatti possibile identificare un particolarissimo vino di riserva, un Pinot Noir del 1996 proveniente da Verzenay, parcella numero 93. Un annata sorprendente la 2012 in cui le difficoltà climatiche hanno restituito una ricchezza assoluta che verrà impiegata come vini di riserva per le Grande Cuvée a venire nel futuro. Per stessa ammissione della chef de caves e di Oliver Krug, la riserva enologica anche delle piccole parcelle, anche delle annate meno ricercate o più difficile, in un approccio parcella per parcella, plot to plot, rappresenta il vero tesoro della maison in termini di assemblaggi, longevità e versatilità, soprattutto quando la firma dorata della maison è proprio uno champagne come la Grande Cuvée.
Anche nella versione 168esima ritroviamo quel meraviglioso enigma che è la GC. Ricchezza, freschezza, aromaticità, sentori affumicati e dolci, lunghezza. In questo sta il sogno di Joseph Krug, restituire al palato di colui che assaggia Krug quella meravigliosa esplosione di nouances e di echi che tanto amiamo riscontrare. Una GC energica. Ecco, energia è la parola chiave.
Insomma, Krug fa di tutto per le edizioni della Grande Cuvée e la 168esima edizione non fa eccezione. Il vino base proviene appunto dall’annata 2012, ma ci sono vini di riserva più vecchi inclusi risalenti alla metà degli anni ’90. Il risultato è delizioso e complesso con un naso di bucce di mela, spezie, torta di frutta ed una golosa tostatura. C’è così tanta consistenza e morbidezza in questo Champagne! Al palato possiede una bella ricchezza che combina mela verde fresca e pompelmo con latticello, miele caldo sul pane e pane tostato imburrato, sicuramente una delle bevute più soddisfacenti degli ultimi quattro anni per quanto riguarda la GC, almeno a titolo personale, ovviamente preceduta dalla mia preferita: la 163esima edizione.
Krug non solo nel presente ma anche per futuro. La maison ha lanciato un approccio innovativo nel quale implementerà come mai prima d’ora i temi della sostenibilità e del cambiamento, soprattutto in merito alla viticoltura, per affrontare e combattere l’enorme problema del riscaldamento globale. Un lavoro condotto grazie alla fondazione di una task force di esperti del terroir della Champagne portatori di un’unica missione: comprendere le particolarità di ogni parcella e tramandare il mito di Krug, con un prodotto quanto più possibile simile a se stesso, ma sempre nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.
Un percorso ed una presentazione molto sentita della quale si sentiva davvero il bisogno perché per fortuna il sistema rallenta ma non si ferma mai e ci permette di guardare con più fiducia al futuro.
Un ringraziamento particolare va a Carola Braggio, Brand Manager di Krug, per aver moderato in maniera così efficace la presentazione su questo innovativo mezzo di comunicazione.
Dai un'occhiata anche a:
- Aphrodite Ischia Bianco Spumante, La Pietra di Tommasone
- Castello Bonomi, il pioniere dell’Erbamat. Cuvée 1564 Franciacorta Brut Nature Millesimato 2017 Docg | Degustazione in anteprima
- Passione Metodo Classico: Eva Roberto e Francesca Carannante
- Abruzzo in Bolla: L’Ascesa delle Bollicine Abruzzesi con il Trabocco
- 72 Spumante Dosaggio Zero Coppola
- La Genisia bollicine d’Oltrepò