di Marina Betto
E’ iniziata il 27 agosto la vendemmia per l’azienda friulana Livon. Un’annata la 2024 partita con un deficit idrico importante che è migliorato grazie ad una primavera piovosa che ha permesso di portare uve in perfette condizioni all’estate.
Le premesse sono ottime per questa annata che segna una data storica cioè il 60° anniversario della fondazione dell’azienda. Siamo nel Collio, ultimo lembo d’Italia prima del confine sloveno, dove nel 1964 Dorino Livon, il fondatore, acquista il primo terreno per aggiungerne via via altri. Negli anni “80 entrano in azienda i figli Valneo e Tonino e sull’etichetta dei vini compare la Donna Alata di Erté a simboleggiare la Vittoria, l’estrema qualità del prodotto in bottiglia.
Su queste colline sorte dal mare millenni fa i minerali abbondano e donano all’uva sapore e gusto inconfondibile per la creazione di vini unici che hanno fatto la storia della viticoltura friulana dal Vintage Tunina di Jermann nato agli albori del 1980 o il Terre Alte di Felluga a cui si affianca nel 1996 proprio il Braide Alte Livon. Queste le etichette del grande vino friulano nel mondo internazionale. Fino agli anni “50 la viticoltura in Friuli era quella dell’ottocento, promiscua. Fu Mario Schioppetto che nel 1965 imbottiglia il primo “Tocai” in purezza ad iniziare la storia del vino friulano moderno proprio quando finiva la mezzadria e c’era un impoverimento rurale anche Dorino Livon torna alla campagna quando la scelta era abbandonarla. La sua visione fatta di profondo attaccamento e lungimiranza conscio del valore di questa terra viene tramandata alle generazioni future e oggi Matteo Livon Amministratore Delegato, 3° generazione, è al timone di questa che rimane un’azienda familiare con Francesca Livon Responsabile Ospitalità Villa Chiopris. Tra la fine degli anni “90 e gli inizi del nuovo secolo decidono di acquistare quattro tenute Villa Chiopris e Tenuta Roncalto in Friuli, Borgo Salcetino in Toscana nella zona del Chianti Classico e Fattoria Colsanto in Umbria zona DOCG Montefalco. Entro fino 2024 porteranno a compimento la nuova cantina a San Giovanni al Natisone (Udine) mentre a Villa Chiopris sarà data attenzione all’accoglienza, un aspetto su cui oramai si focalizzano la maggior parte delle cantine per attrarre sempre maggiore clientela. La nuova cantina prevede una zona per l’affinamento in botti di rovere e anfore, per quanto riguarda l’utilizzo dei legni si sta tornando alla vecchia botte friulana oggi considerata la migliore nel processo di invecchiamento.
In occasione dei festeggiamenti per le 60 vendemmie compiute sono state assaggiate 9 annate di Braide Alte, vino icona dell’azienda. Una verticale fino alla 1997 che a mio avviso vede una magnifica 2015 dal corpo seducente e profondo e una 2013 figlia di un’annata magica profondamente bianchista, più delicata con note fumé che si fondono con l’agrume e il cedro candito giocando a nascondino con le spezie e le erbe. La 2007 è un’interpretazione di un’annata calda dove il Sauvignon, che è predominante nel blend di Braide Alte, campeggia nel vino e che più degli altri millesimi va esaltato con il giusto abbinamento gastronomico. L’annata 2003 è pastosa in bocca ricca di sfumature dolci che ricordano lo strudel, il miele, le albicocche secche con una sapidità lunga che equilibra il sorso e una 2000 ancora piacevole.
Le bottiglie prodotte sono 13mila, 250 in formato Magnum e alcune bottiglie da 3, 6, e 9 litri. Il mercato principale di Livon è quello italiano ma esportano in 50 paesi nel mondo.
Azienda Agricola Livon
Via Montarezza 33 33048 Dolegnano (UD) Italy
info@livon.it
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