di Ugo Marchionne
Un matrimonio d’amore quello tra la Famiglia Brancaccio, storico riferimento della ristorazione porticese che con il ristorante La Tradizione è una colonna portante di questo settore e Raffaele Dell’Aria, giovane ma già affermato delfino di casa Taverna Estia che dopo alcune prove convincenti a Napoli ed a Nola, riparte da se stesso e dal supporto del patron Raffaele Brancaccio nell’avventura, nella nuova avventura del Litho55 a Portici. Crudo a manetta, una squadra forte di sala e cucina, e soprattutto una cifra gastronomica già compiuta e matura. Sempre in evoluzione si intende, sospesa tra tradizione e innovazione, ma comunque già saputa, già conosciuta, già abituata a soddisfare la difficile clientela partenopea.
La location del Resort Tre Fontane ospita questa nuova referenza già pronta per l’occhio attento delle guide, ma soprattutto per raccogliere i consensi di una clientela varia che apprezza la grandiosa materia prima del Litho55, elaborata sapientemente dal bravo Raffaele.
Litho55 è un progetto nuovo e ambizioso ma con solide radici, voluto dalla famiglia Brancaccio ristoratori da due generazioni a Portici con il ristorante La Tradizione, indirizzo icona di cucina tradizionale partenopea di grande qualità. Con Litho 55 si va oltre. L’ispirazione sono i nuovi modelli di consumo, la cucina contemporanea e cosmopolita, fatta di incontri e sincretismi: dal Mediterraneo al Giappone, dalla Francia alle nuove tendenze del bere miscelato. La carta offre la possibilità di comporre il proprio piatto di crudi scegliendo tra diverse tipologie di crostacei (gambero viola, gambero rosso, scampi, scampi jumbo), frutti di mare e molluschi (tartufi, cannelli, ricci di mare, limone di mare, percebes e fasolari). Insomma una realtà in cui il mare oltre ad essere a due passi, si vede, si sente e si assapora compiutamente.
Solita selezione di crudi e tartare e plateau decisamente da top player nazionale unitamente ad una bella scelta di crostacei alla vasca per primi e secondi classici a mano libera. Menzione speciale va alla selezione di ostriche a cui è dedicato un menu ad hoc, che propone ostriche provenienti dall’Italia, dalla Francia e dall’Irlanda. Ostrica San Michele del Parco Nazionale del Gargano, Ostrica Belon e Gillardeau dalla Bretagna, Ostrica Regal Oro da Westport e la Tarbouriech direttamente dalla Laguna di Thau nella Languedoc-Roussilon francese.
E si parte con un uno/due azzeccatissimo. La firma di Raffaele “Montanarina, tartare di tonno, maionese iodata alle ostriche e polvere di alga” (come sempre deliziosa), Gambero Rosso di Mazara del Vallo, super (in versione XL) ed Ostra Regal Oro, ormai un classico a giusto titolo delle selezioni di crudo di mezzo mondo, c’è poco da fare.
Grande concretezza e mano saputa nel Polpo e Patate. Un piatto assolutamente verticale, in cui la cottura deliziosa del Polpo si sposa divinamente con la tripla consistenza cremosa, compatta e croccante delle patate. Eroe del piatto, la vinaigrette allo scalogno. Verticalità aromatica di profumi e sapori in cui la componente olfattiva della portata stessa compie un lavoro egregio nell’attribuire personalità all’insieme.
Impattante la batteria dei primi. Imperdibili i bottoni alla Genovese, gli gnocchetti ai carciofi, con carciofo croccante, astice e provola ed i ravioli ripieni di astice e provola con spuma di friarielli e colatura di alici di Cetara.
Compiutamente territoriale il filetto supreme di ricciola scottata, provola e broccoli alla napoletana. Giochi di consistenze davvero interessanti ed ottimo punto di cottura della proteina.
Carta dei vini giovane e di buona sapienza. Una carta che gira e che sta già attraendo tanti appassionati, della quale si apprezza già una grande Campania descritta tra le sue pagine frutto del grande grandissimo lavoro di Raffaele Brancaccio.
Conclusioni
La sinergia Dell’Aria/Brancaccio ha prodotto da subito ottimi risultati esprimendo fin dall’inizio una cucina giovane e compiuta, espressione di quella new wave di mare di cui Raffaele Dell’Aria è stato uno dei primissimi interpreti. Un successo di pubblico dimostrato non solo sui social, ma nei fatti, fondato totalmente su una sapiente selezione della materia prima, locale e da catalogo, su un servizio capace, su una bella location sulla costa partenopea a due passi dal Museo di Pietrarsa e soprattutto sulla facilità di lettura ed interpretazione delle singole portate. Raffaele Dell’Aria appare sempre nella sua stagione verde che ha contribuito autonomamente a creare un filone in Campania, in prmis il trend delle paste secche accompagnate da un finissimo crudo di mare e dalle mille componenti di dettaglio in verde. Cocktails, un po’ di sushi ed ottima cucina, varie le anime del Litho55 che questo archivio consiglia e che sicuramente terrà d’occhio nel prossimo futuro, in quanto si candida a pieno titolo ad assoluto top player di settore, almeno questa è la nostra previsione e siamo sicuri che la storia ci darà ragione.
Litho55 a Portici
Costo medio p.p. 60/70 Euro
C.so Garibaldi 235
081 19360581
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