Va a Wine Spectator il premio annuale IGM, un tributo alla celebre testata per il suo ruolo fondamentale nella diffusione della cultura del vino di qualità nel mondo
Dopo l’ultimo appuntamento estivo di Londra, che ha visto la partecipazione di ben 300 ospiti tra operatori di settore e grandi firme del giornalismo, le 18 famiglie dell’Istituto Grandi Marchi hanno fatto tappa in Canada e Usa. Due momenti immancabili per il gruppo che ogni anno riuniscono trade, stampa, creator e i più grandi professionisti del settore, consolidando il legame tra la scena nordamericana e il vino italiano di qualità. Un appuntamento, diventato ormai tradizione, che ha rappresentato l’occasione per celebrare il 20esimo anniversario di IGM in due dei mercati più importanti per l’Istituto.
“Il Nord America è da sempre un palcoscenico d’eccezione per il nostro gruppo – ha dichiarato Piero Mastroberardino, Presidente IGM – sia per la qualità e quantità del lavoro di divulgazione, sia in termini di condivisione della nostra storia, delle peculiarità dei nostri territori e dei valori che ci contraddistinguono. Il grande interesse dimostrato anche quest’anno dal trade e dalla critica internazionale conferma il prestigio raggiunto dai nostri vini e l’importanza del nostro ruolo di ambasciatori del vino italiano d’eccellenza.”
La prima tappa, mercoledì 16 novembre, ha avuto come teatro l’Arcadian Loft di Toronto dove ha riscosso un enorme successo l’esclusiva masterclass, con 60 ospiti di alto profilo, alla scoperta di una selezione delle migliori etichette del gruppo, con grandi annate rappresentative dei più importanti terroir del vino in Italia. A guidare l’incontro Michael Fagan, professionista riconosciuto a livello mondiale. Il pomeriggio è stato invece incentrato sul Walk-around tasting, il format di successo che accomuna tutti gli eventi di IGM: dalle 13.30 alle 16.30 la fascia dedicata al trade (250 esponenti del mondo Ho.Re.Ca canadese), cui ha fatto seguito lo slot dedicato a 270 high end consumer e clienti LCBO (Liquor Control Board of Ontario), importantissimo punto di riferimento in tutti gli appuntamenti IGM sul territorio canadese.
Il tour è proseguito nella Grande Mela, venerdì 18 novembre, con un pranzo nell’ambito dell’annuale Wine Experience di New York della rivista Wine Spectator al New York Marriott Marquis: una grande opportunità per scoprire i grandi vini delle famiglie del gruppo in abbinamento a un fine dining menu. L’incontro newyorkese ha avuto come momento clou il riconoscimento internazionale che ormai da diversi anni IGM tributa a un’importante firma del giornalismo di settore e che negli anni ha visto premiati nomi come Burton Anderson, Jens Priewe, Monica Larner e James Suckling. In questa edizione il premio è stato consegnato per la prima volta a una testata giornalistica, Wine Spectator. Di fronte a una platea di oltre 800 ospiti, a ricevere la targa dalle mani del Presidente Piero Mastroberardino e del Presidente Onorario Piero Antinori è stato Jeffery Lindenmuth, Executive Editor di Wine Spectator. Fondata nel 1976, WS è certamente una delle riviste che più ha rivoluzionato il settore del vino, contribuendo a dare visibilità a produttori e territori di tutti i continenti, orientando con competenza e professionalità le scelte dei consumatori in tutto il mondo e offrendo una visione nuova dei vini del nostro Paese.
“E proprio in occasione di un anno così speciale, quello del nostro 20esimo anniversario, che abbiamo voluto premiare per la prima volta non una singola persona ma una testata giornalistica. La scelta non poteva che ricadere su Wine Spectator, da decenni uno dei capisaldi nella comunicazione del vino e un attore strategico efficace e di successo nel panorama dell’informazione di settore – ha sottolineato Piero Mastroberardino – Questo premio riflette il nostro impegno nel riconoscere il lavoro di chi promuove la corretta cultura enologica e lo fa con dedizione e passione. Una filosofia che contraddistingue anche l’attività delle 18 famiglie del Gruppo e che ci appartiene sin dal momento della nostra fondazione. E che ci piace condividere con chi ogni giorno scrive e vive il presente e il futuro dell’enologia mondiale”.
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