Ci sono luoghi in cui il passato tende la mano al presente e non solo riesce a toccarlo ma riesce a stringerlo in un abbraccio forte, armonioso, radicale. Uno di questi è Lilo Libero Locale nel centro storico di Sala Consilina, una attività unica nel suo genere nel Vallo di Diano nata a maggio dello scorso anno grazie alla sinergia di tre giovani del posto, Tony Granieri e i fratelli Daniel e Antonio Esposito.
La definizione di ristorante o pub è riduttiva poiché non rende giustizia alla sua intima natura: Lilo Libero Locale è uno spazio creativo dove le radici ci sono e sono ben visibili. Tuttavia la proposta che viene fuori è sì il frutto dell’attaccamento alla propria terra ma colloca le sue impronte oltre il passato e la contemporaneità, verso una innovazione bella e concreta da cui trarre esempio.
Tony Granieri è in cucina mentre Daniel Esposito segue la regia in sala e il fratello Antonio si occupa del settore birre e distillati. Ognuno dei ragazzi ha ruoli ben definiti e l’operatività e la corretta suddivisione delle mansioni si traduce in un locale che funziona.
Lilo, che nasce grazie al recupero di ambienti ad uso commerciale del borgo antico, si sviluppa su due piani e dispone anche di una bella terrazza che si affaccia su piazza Umberto I. Periodicamente vengono ospitate mostre temporanee di arte e momenti di musica che ruotano attorno allo spirito della convivialità e dell’aggregazione.
L’arredamento conferisce personalità, i dettagli sono curati con attenzione affinché i tanti oggetti in esposizione e quelli affissi alle pareti creino un ambiente armonico e accogliente. Tanti i pezzi d’epoca, all’ingresso colpisce il tavolo di lavoro in legno del nonno e l’insegna della prima farmacia di Sala Consilina.
Ogni elemento racconta una storia o una passione come nel caso delle bici d’epoca, interesse che accomuna i tre giovani fondatori.
Lo stile che ne risulta non è facilmente classificabile ma potrebbe essere considerato un mix tra l’industrial e il vintage.
In tavola arrivano piatti e panini preparati con prodotti locali freschi e stagionali, tanti i Presidi Slow Food tra cui il pezzente della montagna materana, il sesamo di Ispica, il sale integrale di Trapani, i fagioli Dente di Morto di Acerra, gli Antichi Pomodori di Napoli, la cacioricotta del Cilento e l’oliva salella ammaccata sempre del Cilento. Troviamo anche il pollo santangiolese, i broccoli salesi, la cipolla rosa di San Pietro al Tanagro, lo zafferano Montesano di Montesano sulla Marcellana, la burrata e la ricotta del Caseificio Mediterraneo di Sanza. Tutti i panini, anche da asporto, sono serviti con patate locali fritte in casa con la buccia.
Il menu del locale, che fa parte dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, cambia ogni mese e mezzo (sia per quanto riguarda i piatti che le birre e i vini) ed esprime una tradizione che va a braccetto con un pizzico di innovazione.
Le birre proposte sono esclusivamente artigianali, in bottiglia e lattina, di vari stili provenienti da tutto il mondo, finanche neozelandesi, per un totale di circa 40 etichette. Sulla lavagna vengono indicate le sei birre alla spina della settimana.
Disponibili anche vini rossi, bianchi e rosati esclusivamente biologici e biodinamici, in accordo con la filosofia complessiva di sostenibilità che anima il progetto, e un buon assortimento di liquori e distillati.
Per iniziare un fragrante e soffice ‘pizziddo’ al nero di seppia con zucca, gamberi, lemongrass e crema di broccoli salesi. Bello il contrasto tra la tendenza dolce di zucca e gamberi, quella amarognola dei broccoli e la nota rinfrescante del lemongrass.
Nel bicchiere la Limon di ToØl (grado alcolico 3,5%), una cream ale danese brassata con melissa e verbena odorosa con evidenti sentori di agrumi, limone in particolare, e una freschezza complessiva che ripulisce il palato dal fritto.
A seguire una golosa polpetta ripiena di baccalà mantecato e patate su burrata al tartufo, polvere di peperone, cacioricotta del Cilento e oliva salella ammaccata. Ogni componente è ben riconoscibile e contribuisce a conferire al piatto un equilibrio di fondo.
La polpetta viene accompagnata da una birra che mi ha piacevolmente sorpreso e intrigato, la Wayan di Baladin (grado alcolico 5,8%) ottenuta da 5 cereali (orzo, farro, frumento, segale e grano saraceno) e 9 spezie di cui 5 tipi di pepe il cui brio spicca molto gradevolmente sia all’olfatto che al gusto. Riprende lo stile delle Saison di tradizione belga con sentori di fiori di zagara e pera al naso, retrogusto speziato e finale amarognolo.
Per primo tortelli fatti in casa con patate e cozze al lemongrass e cipolla rosa di San Pietro al Tanagro serviti con un profumato consommé vegetale allo zafferano di Montesano.
Per secondo un croccante e saporito tonno panato al pane integrale e pistacchio su vellutata di zucca e broccoli piccanti servito con la Slot Machine della Brewdog (stile IPA, grado alcolico 5,2%), una scozzese ad alta fermentazione dal color ramato carico con note di malto di caramello, crosta di pane tostato e sentori delicati di frutti rossi conferiti dall’aggiunta di un luppolo tedesco, il Callista, che si fondono con quelli agrumati e sfumature speziate dovute alla presenza di segale.
Lilo Libero Locale vuol dire anche panini. Noi abbiamo provato la Libera ‘Mbosta, ovvero una ciabattina di grano duro ripiena di sfilacciata di maiale, cacio silano e spinaci freschi degli orti di Sala accompagnata da patate fritte in casa con la buccia. Un ben riuscito “pulled pork” in chiave salese.
A questo punto arriva in tavola una ambrata, la 6 Hop Ipa di Rogue (grado alcolico 6,66%), una IPA americana, dell’Oregon, fatta con sei tipi diversi di luppolo. Di colore dorato carico presenta note agrumate al naso mentre al gusto emergono striature maltate che fanno un po’ da contrappeso a quelle erbacee sul finale.
Poi è la volta del secondo di carne, presa iberica laccata alla Dark Ale con cacioricotta e oliva salella ammaccata del Cilento. Carne tenera e succulenta e arricchita da una ventata aromatica data da un rametto di rosmarino.
Per finire un fresco e delicato dessert composto da un crumble di farina di castagne e frutta secca salata ricoperto di crema di mascarpone, frutta fresca di stagione e melissa su salsa di ‘crisommole’ gustato con la Hazelnut Brown Nectar di Rogue (grado alcolico 5,6%), una Brown Ale ad alta fermentazione di colore marrone leggermente ambrato fatta con estratto di nocciole i cui richiami prevalgono sia all’olfatto che al gusto.
Quando vado via rimane con me la sensazione di aver conosciuto ragazzi autentici e volenterosi, persone vere.
Scrivere di questa bella realtà del Vallo di Diano mi ha fatto riflettere su quanto la nostra regione e l’Italia tutta siano ricche di sfaccettature e di un incredibile potenziale umano.
Certamente è cosa risaputa ma è come se rafforzassi dentro di me questa consapevolezza ogni qual volta mi concentro per esprimere in parole ciò che amo raccontare, ovvero i progetti che nascono da un’idea e da un cuore, oltre che da un bagaglio di capacità e competenze.
LiLo Libero Locale
Piazza Umberto I
Sala Consilina (Sa)
Tel. 0975 22775
www.liberolocale.it
Chiusura settimanale: martedì
Chiusura annuale: 2 settimane a novembre
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