di Giovanna Pizzi
L’Honoris causa a Reggio, il cuore e la passione nella zona vinicola più importante in Calabria. Crescono i riconoscimenti, non diminuiscono spirito ed amore per il vino. Il “suo” vino. Per tutti è il “Professore Librandi” per i suoi studi in matematica, così come per tutti è lapalissiana la sua immensa cultura e preparazione, oltre che straordinaria visione e capacità imprenditoriale, nelle “materie agrarie”.
Ed ecco che l’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria ha conferito, per i meriti acquisiti e per le competenze maturate nel settore della vitivinicoltura, il ????????? ?? ??????? ??????? ????? ?? ??????? ???????, ?????????? ? ????????? a ???????? ????????.
Di seguito le motivazioni:
“Per la sua instancabile attività di ricerca ed innovazione nel settore delle vitivinicoltura, per aver brillantemente coordinato le attività di ricerca nel recupero della biodiversità viticola calabrese, per le attività innovative in vigneto ed in cantina, che si esplicitano in vini di altissimo livello e che hanno consentito di far conoscere al meglio nel mondo le qualità della vitivinicoltura calabrese; per questi motivi, tutti ispirati alla sua instancabile ricerca di innovazione e modernità, ben ancorate alle importanti tradizioni territoriali ma in sintonia con il progresso tecnologico che ha coinvolto il mondo della viticoltura e dell’enologia italiana e mondiale, il Consiglio, all’unanimità, approva la proposta di conferire al Dott. Nicodemo Librandi, il titolo di Dottore di Ricerca honoris causa in Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali”.
Un atto dovuto, mi verrebbe da dire, e mi sento quasi inadeguata a parlare dell’“uomo vino” in Calabria”. Mi limito a dire, ed è anche questo un atto dovuto, che i meriti di Nicodemo Librandi vanno ben oltre quelli professionali perché ancor più grandi sono i suoi meriti umani: signorilità, garbo, correttezza, gentilezza, umiltà, carisma, empatia.
Potrei dilungarmi ma, come detto, mi sento quasi inadeguata per cui mi voglio soffermare a parlare di alcune delle ultime novità in casa Librandi: il cicloturismo e il nuovo Museo Vites.
Ma facciamo un passo indietro.
Ypsicron. Questo è il nome antico dell’odierna Cirò, territorio esteso tra dolci colline, una vasta e ricca pianura e un mare che si connette visceralmente con la terra.
Un terroir fertile e ricco di tanti prodotti, primo fra tutti il vino, dal quale nasce la passione di Nicodemo e Antonio Librandi, che già negli anni ’50 hanno dato una spinta innovativa alla millenaria tradizione del vino cirotano, dando origine a una delle cantine più conosciute del territorio.
Ma non ci fermiamo in Calabria, perché la loro realtà è conosciuta in tutto il mondo. I vini Librandi sono emblema di una regione espressa al massimo, con tutte le sfumature che una terra così ricca può possedere e mostrare.
E tra qualità estrema, sostenibilità e numerosi riconoscimenti, la realtà e la filosofia di questa grande azienda, da qualche tempo, può essere vissuta non solo come luogo di produzione di vino. La cantina Librandi ha infatti aperto le sue porte all’enoturismo, nel senso più vasto e completo del termine, proponendo dei veri e propri percorsi in bicicletta tra le meraviglie della sua Tenuta Rosaneti.
Una proposta che coniuga sport e turismo, conoscenza delle vigne, storia delle tradizioni e degustazione di vini, che ha attirato l’attenzione di decine di ciclisti che, il giorno dell’inaugurazione, si sono avventurati lungo percorsi, sentieri e strade sterrate, guadagnando e scoprendo panorami mozzafiato, colori e profumi di ogni angolo della tenuta.
260 ettari tra vigneti e uliveti, con zone catalogate in base allo specifico terroir, impreziosite da un ulivo millennario, un palmento dell’800, e il giardino varietale con tutti gli autoctoni della Calabria, il tutto impreziosito dai sentori della macchia mediterranea.
E non finisce qui. La famiglia Librandi ha voluto dare vita e parola alla storia di questa importante zona della Calabria, con un’ulteriore sorpresa.
“Tanti erano gli attrezzi e gli oggetti conservati negli anni nei magazzini di famiglia” dichiara il Professore Nicodemo; da qui l’idea e la possibilità di concentrarli tutti in un grande casolare, munito di palmento, dando così vita al Museo Vites, ovvero il museo del vino e della vita contadina.
Visitarlo, nella tenuta Rosaneti è un’esperienza unica, sia per chi ricorda i tempi in cui quel mondo tanto semplice e genuino arricchiva la cultura e la tradizione calabrese, sia per chi non ha mai avuto modo di vivere la vita contadina e per la prima volta entra in contatto con un mondo arcaico, ma di grande sviluppo: arnesi, strumenti e riproduzioni antiche di questo mondo, che raccontano storie, lavori, tecniche e vita di chi, anni prima, era parte stessa della propria tenuta. Ad arricchire queste già interessanti stanze una particolare sezione dedicata tutta ai profumi del vino; un vero e proprio laboratorio degli aromi che mette alla prova le capacità di riconoscimento olfattivo in modo interattivo ed efficace.
Le novità della cantina Librandi ci regalano quindi una prospettiva diversa per guardare al mondo agricolo e degustare un calice di Cirò. Ci fa entrare nel quotidiano e ci fa dono di una delle cose più importanti per una grande famiglia così antica, ovvero del suo mondo più intimo, del suo passato strettamente connesso con il presente e con una terra che non smetterà mai di rappresentarli in tutto e per tutto, anche in futuro.
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