Quando stappi questa bottiglie ci sono due rimpianti, di cui ad uno c’è rimedio e all’altro purtroppo no. Il primo è che è ancora talmente fresco e vivo, sereno e possente, che viene da chiedersi quanto ancora sarebbe migliorato riposando in bottiglia visto che ad ogni assaggio ci stordisce sempre di più. Ma a questo abbiamo rimedio grazie a qualche bottiglia che esiste ancora, tra cui una nella mia cantina che a questo punto non vedrà la luce prima di almeno un altro paio di anni. Il secondo è purtroppo irrimediabile, perchè ci chiediamo cos’altro avrebbe potuto regalare di buono agli appassionati quel geniaccio di Antoine Gaita che ci ha lasciato troppo prematuramente. Ma se lasciamo due rimpianti dobbiamo anche dire che non abbiamo alcun rimorso nell’aver aperto questa boccia al termine di una giornata forsennata in cui, stanchi ma soddisfatti, di siamo trovati a DàGusto a Salerno. La bottiglia giusta al momento giusto e soprattutto con le persone giuste. Non c’è altro modo per esaltare al meglio un vino. Sapevamo precisamente cosa ci aspettava: un vino fresco, complesso al naso, di buona beva, profondo, con una chiusura ammaliante perchè con gli anni ci allontaniamo sempre più dai vini in surmaturazione. La terza età vuole leggerezza, essenzialità e verità in una bottiglia, non c’è più molto tempo per la fuffa. Abbiamo trovato quello che ci aspettavamo ma anche molto di più: un vino assolutamente infinito, di valore assoluto, in grado di competere con i grandi, la strada possibile dell’Aglianico che non deve vergognarsi del frutto pur senza rinunciare alla freschzza e ai tannini. Il Libero Pensiero è un vino che ormai non vuole più alcun abbinamento, va goduto da solo con l testa nel bicchiere e le orecchie pronte ad ascoltare le osservazioni di chi lo sta godendo con te. Diventa poi difficile atterrare e passare ad altro vino, quindi, a meno che non abbiate altri campioni veri, va bevuto alla fine, a prescindere dal grado alcolico e dall’annata. Il Pensiero è libero quando è lontano da ogni schema.
Scheda del 1 luglio 2022. Se torniamo con la mente ai Taurasi di Mastroberardino o a quelli del professore Luigi Moio, scopriamo un pregio che purtroppo poche etichette possono vantare: la leggerezza e la bevibilità. Si iscrive da sempre a questo partito il Libero Pensiero 2008 creato da Antoine Gaita in una delle sue rare esecuzioni di rosso. Testa anarcoide ma palato francese, il piccolo produttore di Montefredane pensò a questo vino come un blend di diversi territori che avesse però la capacità di mantenere la freschezza cercando il sapore non negli eccessi di estrazione e surmaturazione bensì nella capacità del frutto di esprimersi subito. Il tempo ha dato ragione a questa ipotesi di lavoro: lo proviamo dalla splendida cantina di TerrAntica, bracerie all’uscita di Baronissi sulla Salerno Avellino e ne godiamo attentamente tutti i risvolti psicologici finendo la bottiglia in men che non si dica. Un piccolo, grande, capolavoro moderno.
Scheda del 13 agosto 2018. Dopo aver rivoluzionato il Fiano di Avellino Antoine iniziò a dedicarsi al Taurasi mostrando di avere anche qui una visione completamente diversa dal comune sentire territoriale. Sia in quello di Guerriero dove mise mano per un paio di vendemmie prima di morire, sia in questa versione si vede una concezione di rosso moderna, con i tannini ben levigati, l’esplosione del frutto al naso e al palato, in bocca sapidità e tanta freschezza. Insomma, un Taurasi leggibile anche fuori dal territorio come pochi ce ne sono in giro di questa nobile denominazione in grande sofferenza. A distanza di dieci anni, il Libero Pensiero, nome che ben sintetizza la mentalità anarcoide di Antoine, si presenta con una verve giovanile fantastica. Rosso di grande stoffa, che ha ancora moltissimo da raccontare nei prossimi anni, complice ovviamente anche il millesimo favorevole.
Davvero la perdita prematura di Antoine è stata grave per la viticoltura del Sud.
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LIBERO PENSIERO
TAURASI DOCG 2008
VILLA DIAMANTE
MONTEFREDANE
Via Toppole 16
Tel. 0825 670014
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