Maison Vincent Girardin
5 Impasse des Lamponnes – BP 26, Meursault
Cuzziol Grandivini
Via Serenissima, 19, Santa Lucia Di Piave (TV)
email: cuzziolgrandivini@cuzziol.it
di Antonella Amodio
La Borgogna, una delle regioni vinicole più prestigiose al mondo, è stata la protagonista di un evento esclusivo attraverso la MasterClass di Cuzziol Grandi Vini dedicata a Vincent Girardin al Palazzo Petrucci di Napoli.
Situato nel cuore della Côte de Beaune, nel villaggio di Meursault, il Domaine Vincent Girardin interpreta dal 1980 la ricchezza e la complessità del terroir borgognone. Questo rinomato produttore proviene da una famiglia di viticoltori risalenti al XVII secolo, rappresentando ben undici generazioni di passione per il vino. Nato a Santenay nel 1961, Vincent inizia giovanissimo, a soli 21 anni, a lavorare su un appezzamento di 2 ettari di vigneto ereditato dai genitori, e con il ritiro del padre dall’attività, amplia la sua azienda, dedicandosi a produrre vini che esprimano la vera essenza del territorio.
Dopo lunghe sperimentazioni volto al raggiungimento della massima qualità organolettica, un cambio di passo arriva ne 2012, trasferendo la sua azienda alla Compagnie de Vins d’Autrefois, sotto la direzione di Jean Pierre Nié, con Eric Germain, enologo e responsabile della parte tecnica e Marco Caschera, della gestione commerciale. Un consolidamento strutturale che amplifica il lavoro di Vincent, portandolo ai vertici delle produzioni francesi.
La filosofia di Girardin riflette una connessione profonda con il territorio e pone grande attenzione al lavoro in vigna per promuovere la microossigenazione, adottando la vendemmia manuale per garantire l’integrità dei grappoli e utilizzando tecnologie moderne solo per esaltare l’espressione delle uve Chardonnay e Pinot Nero. I suoi vini si caratterizzano per la sapidità e la verticalità, data dalla presenza della roccia calcarea. In degustazione giocano di slancio e manifestano la longevità. Tra i vini, il Corton-Charlemagne è quello che fa emergere tutta la complessità del “terroir”, catturando appieno l’espressione della Borgogna.
Vini eleganti che si esprimo in tutta la loro bellezza e importanza nei bianchi di Mersault e Poligny, mentre i rossi prodotti su quel costone calcareo della Cote de Beaune, sono raffinati. L’eleganza è il tratto distintivo di tutta la produzione a firma Vincent Girardin, con le trasparenze dei colori dei vini rossi dalle nuance rubino più o meno intense e luminose, e ai bianchi che non si discostano dal giallo paglierino dorato. Nessun accenno di maturità sia nel colore che nella degustazione organolettica delle etichette presentate. Vini che sfidano il tempo, che aprono le porte della Borgogna, alla conoscenza di un complesso puzzle di micro vigneti. Questa striscia di terra, lunga cinquantadue chilometri e larga tre, da vita a vere e proprie eccellenze che non riescono a soddisfare la crescente richiesta globale.
I Vini di Vincent Girardin a Palazzo Petrucci
Bourgogne Pinot Noir Cuvée Saint Vincent 2021: l’affinamento avviene in botte di rovere francese da 500 litri (10% nuove) per 10 mesi. Fresco e fruttato, con note di ciliegia e fragole di bosco. Sorso snello e salino. Esprime tensione e freschezza.
Santenay Vieilles Vignes 2021: rimane sulle fecce fini per 12 mesi. Un mese prima dell’imbottigliamento, il vino delle diverse botti passa in un serbatoio di acciaio inossidabile per l’assemblaggio. Leggera filtrazione. Profumi complessi di mirto e spezie, mentre al gusto giocano di rimbalzo acidità e salinità. Tannini ben profilati e lungo finale.
Volnay Vieilles Vignes 2021:
il vino viene trasferito in botte a seguito di un leggero riposo in botti di rovere francese (15% nuove). La fermentazione malolattica è spontanea. L’affinamento dura 14 mesi sulle fecce fini. Imbottigliamento senza chiarifica e filtrazione. Elegante e delicato nei profumi di rosa, erbe aromatiche e frutti di bosco. La struttura è agile e scattante.
Volnay 1er Cru Les Santenots 2021: le uve sono di una vecchia vigna di un clone particolare. Parzialmente diraspate e trasferite in serbatoi termoregolati di acciaio inox. Rimontaggi, frollature e pressature sono eseguite delicatamente. Affinamento in botte a seguito di un leggero riposo in rovere francese (20% nuove) per 14 mesi sulle fecce fini. Profumi di liquirizia e more. Sapore ampio, complesso, con tannini fitti e fini. Molto espressivo.
Pommard Vieilles Vignes 2019: le uve parzialmente diraspate, sono trasferite in serbatoi termoregolatori di acciaio inox. Fermentazione alcolica con lieviti indigeni per 3 settimane. Affina 15 mesi sulle fecce fini in botti di rovere francese (30% nuove). Si presenta con uno spettro olfattivo di cassis, prugna e note vegetali. Sorso pieno, ampio ed elegante.
Bourgogne Blanc Cuvée Saint Vincent 2022: dopo una leggera svinatura del mosto, il vino rimane in botti di rovere francese da 500 litri (10% di rovere nuovo) sia per la fermentazione alcolica che per la malolattica con lieviti autoctoni. Affina per 11 mesi. Fresco e sapido, caratterizzato da note di mela verde, maraschino e arancia rossa. Composto, mostra acidità matura e ampiezza. Finale molto lungo.
Meursault Vieilles Vignes 2021: dopo una leggera svinatura del mosto, il vino rimane in botti di rovere francese da 228 litri (15% di rovere nuovo) sia per la fermentazione alcolica che per la malolattica con lieviti autoctoni. Affina sulle fecce fini per 14 mesi. Leggermente filtrato. Etereo, complesso e varietale, offre note di pesca, burro e nocciola. Avvolgente, ampio, salino e persistente.
Chassagne-Montrachet Vieilles Vignes 2021: dopo una leggera svinatura del mosto, il vino rimane in botti di rovere francese da 228 litri (15% di rovere nuovo) sia per la fermentazione alcolica che per la malolattica con lieviti autoctoni. Affina sulle fecce fini per 14 mesi. Leggera filtrazione. I profumi richiamano la frutta matura esotica e il pepe bianco. Sorso pieno, molto sapido e un finale lungo e persistente.
Puligny-Montrachet Vieilles Vignes 2021: estrazione lenta. Dopo una leggera svinatura del mosto, il vino rimane in botti di rovere francese da 228 litri (15% di rovere nuovo) sia per la fermentazione alcolica che per la malolattica con lieviti autoctoni. Affina sulle fecce fini per 14 mesi. Filtrato. Olfatto di frutta matura e delicata nota di felce. Al palato è salmastro, fresco e armonico. Pieno e lungo.
Puligny-Montrachet 1er Cru Les Combettes 2021: Decantazione a freddo per 12 ore. Il mosto viene messo in botti di rovere da 228 litri (25% di rovere nuovo) sia per la fermentazione alcolica che per la malolattica. Affina per 18 mesi. Leggermente filtrato. Caratterizzato da una straordinaria complessità aromatica, con note di agrumi e pietra focaia. Il sorso è elegante ed estremamente persistente.
Corton Charlemagne Grand Cru 2021: leggera svinatura. Sosta in rovere francese da 228 litri (30% di rovere nuovo) sia per la fermentazione alcolica che per la malolattica con lieviti autoctoni. Filtrazione leggera. Considerato uno dei migliori vini bianchi del mondo, offre una straordinaria concentrazione di profumi e armonia di sapori: pietra focaia, buccia di agrumi e nota balsamica. In bocca è fresco, sottile ed estremamente elegante. Sapido e verticale.
Quintessence de Corton Charlemagne Grand Cru 2018 e 2019: leggera svinatura e sosta in rovere francese da 228 litri (30% di rovere nuovo) sia per la fermentazione alcolica che malolattica con lieviti autoctoni. Affina 18 mesi sulle fecce fini. Filtrato. È il risultato di una selezione rigorosa, con caratteristiche di complessità e struttura eccezionali. La 2018 rimane composto sui toni di frutta bianca e vaniglia. Al sorso è dinamico, sapido, quasi marino, ed ampio. La 2019 ha un timbro di profumi fresche di buccia di agrumi e di note vegetali di grande impatto. Bocca sapida, dinamica, con un sottofondo di acidità che lo rende verticale e persistente.
La MasterClass dedicata a Vincent Girardin rappresenta un’opportunità imperdibile per gli appassionati di vino, permettendo di esplorare la ricchezza e la varietà della Borgogna e di scoprire l’artigianato enologico di una delle famiglie più rispettate del settore. Un’esperienza unica al Palazzo Petrucci, dove ogni sorso ha raccontato la storia di un visionario produttore che celebra il legame indissolubile tra territorio e tradizione.
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