
di Francesca Pace
Quella di Gaetano Migliaccio e del suo Mulino d’Oro è una storia che parte da lontano e parla di un ragazzino forse un po’ scapestrato che un giorno decide di mollare la scuola, perché legge un cartello esposto fuori ad un laboratorio di pasta fresca in cui si ricerca personale.

“Cari familiari, domani, vado a lavorare lì” dice lui e lo dice con il sacro fuoco negli occhi, quel fuoco tipico di chi è sicuro di sé.
E lì praticamente è stata la sua casa per un po’ di tempo, prima che poi trovasse finalmente la sua, l’attuale.

Gaetano Migliaccio conserva dopo anni ancora quel fuoco. È proprio una brava persona, onesta, tranquilla, che la mattina si alza ancora molto presto per assaggiare, magari alle 5 di mattina, il polpo o i friarielli.
“Vedi, tutto quello che c’è nel banco della gastronomia, l’ho assaggiato prima io. Nulla si vende se io non sono certo della sua bontà.
É una brava persona ancora quando il suo Lelù è al 75% opera di sua moglie Annamaria Molino, meravigliosa donna e instancabile lavoratrice anch’essa.
Si respira qui, a Mulino d’Oro, aria buona, profumata sì per il buon cibo, ma anche tersa per la nobiltà d’animo di chi l’ha creato.
Casalnuovo, pochi km da Napoli.
Ci vogliono 15 minuti per raggiungere questo posto dalla stazione centrale, per me una gran bella scoperta.
Lelù, il bistrot nato dalla costola del Mulino d’Oro e a lui attiguo unisce in modo sapiente la passione per la pasta fresca e quello per il mare.
Fare oggi la pasta fresca non è facile, è quasi passato di moda, serve tempo, fatica, le materie prime devono essere eccellenti e la shelf life breve non aiuta chi produce perché c’è il rischio dell’invenduto da cestinare.
Ma qui per fortuna di invenduto c’è poco.
Al bistrot del pastificio è possibile degustare la pasta fresca in diverse maniere, scegliendo dal menù a la carte, ma si possono scegliere anche secondi stuzzicanti e dal gran carattere o chiudere in dolcezza con una pasticceria fine e ricercata.
La pasta fresca quindi da alimento diventa un simbolo del fatto in casa ma di quello fatto a regola d’arte.
Ma sapete che la pasta fresca ha meno amidi rispetto alla secca? Ciò la rende anche più digeribile e leggera.
Di conseguenza da Lelù e al Mulino d’Oro le materie prime sono di altissima qualità: farine eccellenti, uova bio e ingredienti genuini baluardo della loro cucina.
Ma da dove nasce il nome Lulù?
Leandra e Ludovica sono le nipoti di Gaetano e Annamaria che con loro gestiscono il locale.
Il bistrot è aperto solo il venerdì e sabato sera, e il sabato e la domenica a pranzo qui, per ciò che riguarda la proposta il pescato e i crostacei sono senza dubbio il focus assieme alla pasta fresca, in quanto di alta qualità e sono di supporto proprio a veicolare l’arte della pasta fresca.
Un’attenzione alla carta dei vini è data dalla passione di Gaetano per il mondo enologico e non manca neppure un’attenzione ancora più importante, ossia al Gluten free: la cucina infatti è idonea e presenta anche una proposta per celiaci.
Per carnevale la proposta sarà molto interessante: oltre al menù consueto la portata principale sarà lasagnetta di mare scomposta con tartare di gamberi di Mazzara del Vallo su riduzione ai crostacei e granella di pistacchi di Bronte. Il piatto è servito freddo per esaltare il sapore della tartare di gamberi, il risultato è particolarmente interessante.
I piatti degustati in anteprima sono:
Lingotto dorato di baccalà ripieno di friarielli e provola su parmantier di patate affumicate
Fantasia di mare Lelù (antipasto di mare crudo che varia secondo disponibilità di mercato: ostica, gambero, polpo, salmone)
Lasagnetta di mare scomposta con tartare di gamberi di Mazara del Vallo su riduzione ai crostacei e granella di pistacchi di bronte
Agnolotto mantecato ai quattro pomodori, basilico e scaglie di parmigiano 40 mesi
Trancio di ombrina scottato in crosta di guanciale dei Balcani su vellutata di zucca e i suoi semi
Tartelletta al cacao con spuma al mascarpone, gel di lamponi e croccante di arachidi salati
In abbinamento:
Chassenay d’Arce Cuvée Première Brut
Masseria Frattasi – Falanghina “Donnaluna” 2023
Tenuta delle Terre Nere – Etna Bianco 2023
Ca’ d’Gal – Moscato d’Asti “Lumine” 2024
Pastificio Mulino D’Oro & Lelu’ Bistrot
Via Casa dell’Acqua, 8, 80013 Casalnuovo di Napoli
Dai un'occhiata anche a:
- Alterego ad Altamura, lo chef Vincenzo Pepe porta il mare nella Murgia
- Manteca, risotti e gnocchi di alta scuola a Salerno
- Ristorante Carbonella a Patti, la brace viva del mare dello Stretto
- Masseria Guida: dove mangiare sul Vesuvio
- Taverna del Porto a Tricase, la tradizione raccontata da Alfredo De Luca
- Osteria Sesta Stazione a Vietri sul Mare con la murena
- La nuova sosta del gusto: Hostevia a Maddaloni
- Shati Beach Club: rinascita per Castel Volturno