di Ilaria Pipola
A chi non piacciono le polpette?! Un piatto universale, condito e proposto in tutti i modi: al sugo, fritte, in bianco, piccole, grandi, per tutti i gusti e presenti in quasi tutte le cucine del mondo. E’ facile da preparare, basta prendere della carne macinata e insaporirla a propria scelta, presentandola in forma tonda. Già nell’antica Roma le polpette erano un piatto consumato ed apprezzato, ma vediamo dove si possono mangiare ai giorni nostri nella capitale, secondo il giornalista Giacomo A. Dente, che questa settimana ha dedicato la sua classifica su “Il Messagero” a questo piatto.
Il primo posto è di Roscioli, famoso locale a via dei Giubbonari, che presenta polpette di qualità, con “carne di manzo di razza piemontese, compreso il tiratissimo sugo di pomodoro e la spruzzata di ricotta della Carnia”, a 15 euro.
Nel cuore del testaccio Flavio Al Velavevodetto è secondo in classifica, con la sua variazione delle polpette “in bianco, umore e arricchite da un ripieno sontuoso, vero tributo ai saperi e sapori di Roma sparita”, a 13 euro.
Terzo è Settimo, a via del Pellegrino, che presenta polpette “equilibrate e saporite, tutte in bianco e rigorose come un hashè di manzo classico”, a 11 euro.
Al quarto posto Primo al Pigneto, locale di moda, lo chef “partendo dal bollito, propone un’insalata di qualità, ma anche polpette all’antica in bianco di rara bontà”, a 13 euro.
Immancabile nella classifica uno dei ristoranti più storici di Roma, Sora Lella, sull’Isola Tiberina, che si aggiudica il quinto posto della classifica, con le sue polpette “nel sugo di pomodoro e nella qualità e grana del macinato, che si frange perfetto in bocca a ogni morso”, a 10 euro.
Il sesto è di Tullio, cucina toscana, che propone le polpette con alta qualità di carne, “affogate in sugo generoso e ben tirato”, a 13 euro
Settimo posto per Osteria della Frezza, nel triangolo dello shopping, nata come appendice del locale “Gusto”. Le polpette sono maxi e notevoli, a 11 euro.
Enzo ai Vascellari è ottavo, con polpette formato “maxi, ben costruite e ricche di sugo di pomodoro”, a 9 euro.
Penultimo posto per Grano, vicino al Senato, con due versioni di polpette: “formato mini, come antipasto al brasato; classiche con generoso mix di macinato e sughetto tirato, secondo la migliore versione romanesca”, a 10-14 euro.
Decimo posto per Da Gino e Antonio, al Ghetto, con polpette notevoli e gustose, proposte due volte alla settimana, nella versione del sugo,a 13 euro.
Le polpette, in tutte le sue varianti, sono condite e saporite, quindi l’abbinamento del vino che consiglierei per la versione al sugo un bel San Giovese o Cesanese del Piglio, suggerito da Dente, che invece per la versione fritta indica un Frascati, ma va bene qualunque vino bianco acido, che sgrassa.
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