Villa Mottura Vini del Salento
Uve: Chardonnay e Fiano
Fascia di prezzo: 10,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 29/30
Nel vasto e sempre gratificante panorama ampelografico pugliese si registra una sola pecca: la mancanza di vini bianchi da vitigni autoctoni di alta qualità, o perlomeno non all’altezza della produzione di eccellenza che caratterizza il comparto rossista. Soltanto nella Valle d’Itria, con la denominazione Locorotondo, si coltivano varietà locali come la Verdeca e il Bianco d’Alessano e/o nella Daunia con il Bombino bianco che possono dare discreti risultati. Recentemente poi è stato riscoperto e valorizzato il Fiano Minutolo, una specie varietale semiaromatica che in poco tempo si è meritata l’apprezzamento ed il consenso degli esperti e dei consumatori. Per questa penuria, quindi, nei restanti territori vengono adoperati vitigni stanziali come il Fiano e la Falanghina di provenienza campana, il Trebbiano abruzzese e altri ancora e specie internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon blanc, che cercano di sopperire a questa lacuna con buoni esiti.
La degustazione di oggi mi porta ad interessare proprio di un vino composto da un blend extraterritoriale di Fiano e Chardonnay. L’azienda che lo produce è quella di Villa Mottura Vini del Salento, attiva fin dalla metà degli anni ’20. Qui si riesce a coniugare tradizione, esperienza e innovazione, con l’ausilio di validi e moderni strumenti e, soprattutto, di persone capaci e competenti. La produzione è molto ampia e variegata e segue varie linee commerciali. Nel 2005 è nato il progetto “Le Pitre”, che mira ad esaltare le potenzialità territoriali, ottimizzare il rapporto tra terroir e vigna e migliorare la genetica con appropriate ricerche clonali. Ogni bottiglia vuole rappresentare un’espressione unica, affermare la propria identità, la sua storia e la sua personalità, inserita sempre e comunque nel contesto dell’affascinante territorio salentino.
Dopo la fermentazione e la macerazione il Salento bianco Igt 2011 viene affinato in parte in barriques per quattro mesi e poi viene imbottigliato. La gradazione alcolica arriva a toccare i 13,5° C. Evidentemente i cocenti raggi solari salentini hanno molto caricato di zuccheri gli acini polposi.
Il colore che s’intravede nel bicchiere è di un paglierino brillante. Di primo acchito l’impatto odoroso che se ne ricava è coinvolgente e pervasivo. Si respira a pieni polmoni la frutta candita, l’albicocca, la pesca gialla, la mela golden, fragranze floreali di gelsomino e di biancospino e/o vegetali. In bocca il vino è fresco, palpabile, mediamente caldo, con la giusta concentrazione fruttata e floreale già percepita all’olfatto. Un bianco ricco si sfumature, profondo, saporito ed essenziale. Finale abbastanza lungo e godibile. Perfetto in abbinamento con la cucina di mare salentina e/o con formaggi freschi. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Tuglie (Le) – Piazza Melica, 4
Tel. e Fax 0833 596601 – info@motturavini.it – www.motturavini.it
Enologo: Nicola Baldari – Consulente esterno Sergio Paternoster
Ettari vitati: 20, più altri in affitto e/o conferitori
Bottiglie: 2.500.000
Vitigni linea Le Pitre: Chardonnay, Fiano, Negroamaro e Primitivo
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