di Marina Alaimo
Avete mai visto un campo di papaccelle? Che spettacolo della natura! Le papaccelle sono una varietà di peperone delle campagne intorno a Napoli e la zona di maggior produzione è quella vesuviana. Hanno forma molto decorativa: sono tonde, ricce e schiacciate con colori brillanti ed intensi che vanno dal verde, al giallo ed al rosso. La pezzatura va dagli 8 ai 12 cm. Guardandole sospese su di un campo, in duplice filare, disegnano uno scorcio agreste di grande impatto visivo. Sono molto profumate, hanno un sapore tendente al dolce.
Dopo la cottura rimangono sode, non si spellacchiano e non tornano su, creando quell’odioso imbarazzo, dopo averle mangiate. Brusciano è il comune dell’areale vesuviano dove maggiormente si coltiva questa varietà di peperone napoletano: la natura argillosa e compatta del suolo mantenendo una buona riserva idrica favorisce questo tipo di coltura che richiede molta acqua. Qui nel tempo si è diffusa la tradizione della trasformazione della papaccella. Ovvero, dopo averla leggermente scottata in acqua molto calda, qualche grado sotto i 100, viene conservata in barattolo in una soluzione di acqua salata ed aceto al 50%. In questo modo è possibile averle disponibili in dispensa tutto l’anno. Pare che il nome dell’ortaggio derivi dal cognome di una famiglia locale di trasformatori di papaccelle, i Papaccia. Si seminano a fine febbraio e si raccolgono da fine luglio ai primi di novembre. Le prime gelate fanno morire queste piante annuali. Si coltivano in file binate, una gialla ed una rossa, distanziate di circa 40 cm, nel rispetto della coltivazione tradizionale del luogo.
In questo modo la vegetazione doppia favorisce la protezione delle papaccelle dalle scottature solari. Una volta raccolte, vengono pulite a mano con un panno di cotone una ad una per raggiungere il mercato in tutto il loro splendore. Da quando la papaccella è diventata presidio Slow Food, nel 2004, è ritornata fortemente in voga e la richiesta è così ampia che i produttori non riescono a ricoprirla. Vincenzo Egizio è figlio di agricoltori e, come spesso accade, da ragazzo aveva totalmente rinnegato questa attività. Il richiamo della terra non ha tardato a farsi sentire e dal 2000 è uno dei principali produttori di papaccelle ed altri prodotti tipici della campagna vesuviana. Ha aderito al progetto promosso dalla Regione Campania “gli orti di Napoli” con lo scopo di recuperare il germoplasma dei vecchi ecotipi di ortaggi e verdure della produzione agricola napoletana e ne è custode del seme.
Quindi nella sua piccola azienda agricola troveremo non solo papaccelle, ma anche pomodori San Marzano SMAC 20, pomodorini del piennolo del Vesuvio, pomodoro giallo di Visciano, fagioli cannellini di Acerra dente di morto, albicocche vesuviane, torzelle ricce, broccoli per la minestra, zucca lunga di Napoli, scarola riccia e schiana. Oltre al prodotto fresco, Vincenzo produce conserve di pomodori san Marzano pelati ed in passata, papaccelle sotto aceto e marmellate di albicocche del Vesuvio.
La papaccella napoletana sarà partner, con Slow Food Vesuvio, del Pomigliano Jazz Festival 2012 dal 19 al 23 settembre http://www.pomiglianojazz.com
L’azienda Vincenzo Egizio ha sede in via Camillo Cucca 225. Tel. 389 2713615
https://www.facebook.com/vincenzo.egizio
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