di Enrico Malgi
Proprietà parcellizzate; vigne aggrappate alle scoscese colline che cercano l’alito della brezza che sale dal mare per respirare aria fresca; grappoli turgidi e ricchi di sapori per essere raccolti delicatamente; uomini rotti ad ogni sorta di fatica sotto il sole cocente “stizze re sango asciute ra lu core”. Ecco questa è la viticoltura del Cilento! Giovane e minimalista, ma che da alcuni anni sta dando certamente buoni frutti che si tramutano poi in eccellenti vini.
Nel mio girovagare cilentano oggi faccio tappa alle Cantine Barone di Rutino, un’azienda in conversione biologica che è condotta da tre soci: Barone, Di Fiore e Perrella. Nel 1990 sono state piantate le prime barbatelle dal padre di Francesco Barone e d’allora in poi si è innescata una vera escalation, che ha portato come risultato una produzione di qualità, con vini territoriali sempre eleganti, affidabili e riconoscibili. Questo grazie anche alle cure del preparato e scrupoloso enologo Vincenzo Mercurio. Solo una dozzina gli ettari vitati, per una produzione annua che si attesta intorno alle 100.000 bottiglie, con l’aiuto di alcuni affidabili conferitori locali.
Cinque le etichette di nuovi millesimi che ho degustato.
Marsia Bianco Paestum Igp 2016. Uvaggio di moscato al 60% e saldo di fiano e malvasia bianca. Solo acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia di 7,00-8,00 euro.
Nel bicchiere si scorge un bel colore paglierino luccicante. Evoluti profumi di frutta fresca e candita e poi sussurri odorosi di muschio, di glicine, di tiglio, di finocchietto selvatico, di erba mediterranea e di fiori d’arancio. Impatto palatale subito caratterizzato da note di freschezza, di sapidità, di morbidezza, di delicatezza e di fragranza. Il sorso reitera poi le percezioni fruttate e floreali già anticipate dall’olfatto. Scatto finale permeante, rinfrescante e godibile. Abbinamento su tartine, pesce crudo e tagliere di salumi.
Vignolella Fiano Cilento Doc 2016. Anche qui solo acciaio e boccia per la maturazione del vino. Tasso alcolico di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca intorno ai 10,00 euro.
Colore giallo paglierino, screziato di verde sull’unghia. Al naso salgono intensi e complessi profumi di frutta fresca e matura locale come il fico, il mandarino, la susina, la mela e la pera, che si alleano poi a credenziali floreali di gelsomino e di ginestra. Incidenza salmastra e sapida. L’attacco in bocca si rivitalizza su toni freschi, morbidi, eleganti, vellutati ed agrumati. Piglio ancora leggermente erbaceo. Slancio finale seducente e pervasivo. Vino in piena fase di spinta, che migliorerà da qui a qualche anno. Latticini, molluschi e carne bianca.
Primula Rosa Paestum Igt 2016. Aglianico in purezza. Lavorazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo in enoteca intorno ai 10,00 euro.
Colore salmonato. Fragranza aromatica ampia e coinvolgente, che esprime una naturalezza di profumi fruttati di ciliegia, di melagrana, di fragoline di bosco e di ribes, infittiti poi da sentori di rosa appassita, di ciclamino, di chinotto e di mirto. Il sorso blandisce subito il palato con un guizzo di fresca acidità, prodromo a piacevoli sensazioni sapide e suadenti, a vezzi eleganti e morbidi ed a ricami polposi ed aggraziati. Carattere ficcante ed incisivo. Verve finale fresca e godibile. Da preferire su formaggi freschi, pizza margherita e salumi.
Marsia Rosso Paestum Igp 2014. Blend di aglianico, barbera e primitivo. Maturazione in acciaio e vetro. Tenore alcolico di tredici e mezzo. Prezzo della bottiglia in enoteca di 8,00 euro.
Vivace e splendente il colore rosso rubino. Impatto olfattivo dolce e delicato, che manifesta in primis pregevoli e seriosi profumi di frutta e di fiori rossi, accompagnati poi da sospiri vegetali di rosmarino e di erbe officinali e da effluvi finemente speziati. L’ingresso del sorso in bocca è goloso, sapido e terroso. Freschezza pulita. Impalcatura tannica armonizzata e ben registrata. Palato morbido, garbato, dinamico e succoso. Retrogusto saporito. Da spendere su cucina mista mare e terra.
Pietralena Aglianico Cilento Doc 2015. Maturazione in acciaio e legno grande. Elevazione in boccia. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 12,00 euro.
Colore rosso rubino luminoso. Ottima l’ampiezza aromatica che sfocia in un bouquet pervasivo e ricco di svolazzi di boisè e di frutta rossa. E poi in appresso si respirano soffi speziati di vaniglia, di noce moscata e di chiodi di garofano, uniti a sentori di menta, di eucalipto, di china, di resina di pino, di alloro e di bacche di ginepro. Garbata l’espressione terziaria vanigliata, balsamica e mentolata. In bocca entra un sorso scalpitante per via di sontuosi e nobili tannini. Timbro terroso, materico e caldo, ma anche morbido, fresco e rotondo. Portamento austero ed avvolgente. Ottimo equilibrio gustativo. Intrigante e persistente la chiusura. Durerà ancora per lungo tempo. Da preferire soprattutto su piatti a base di carne.
Foto di Rosario Di Giacomo
Sede a Rutino (Sa) – Via Giardino, 2
Tel. 0974 830463 – info@cantinebarone.it – www.cantinebarone.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 12, più conferitori – Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, barbera, primitivo, fiano, falanghina, santa sofia, moscato e malvasia
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