di Enrico Malgi
Alfonso Rotolo rappresenta il prototipo dei produttori che hanno avviato la riscossa della giovane viticoltura cilentana, contribuendo in maniera determinante al suo definitivo rilancio. Nipote e figlio di viticoltori, Alfonso si è appassionato fin da piccolo alla scienza enologica, crescendo in vigna con il padre, da cui ha ricevuto in eredità non soltanto la vigna stessa ma un patrimonio culturale immenso ed un’educazione specifica capillare, che l’hanno accompagnato fino al conseguimento della laurea a pieni voti presso la Facoltà di Enologia dell’Università Federico II di Napoli.
Quando parla del padre scomparso pochi anni fa (e lo fa spesso quando ci incontriamo) ad Alfonso luccicano gli occhi e si commuove, riconoscente e grato per tutti gli insegnamenti ricevuti. Nel corso degli anni, poi, ha arricchito la sua preparazione di significative esperienze formative, che l’hanno portato all’apice del successo come enologo e come produttore. Nel nostro ultimo incontro di questi giorni, quando ho chiesto ad Alfonso come vanno le vendite mi ha risposto con un eloquente segno scaramantico alzando il mignolo e l’indice della mano destra!
E questo vuol dire che il suo lavoro è riconosciuto e premiato sia dai consumatori e sia dalla stessa critica, perché i suoi vini sono sempre ottimi, affidabili e connotati da un prezzo equo.
Per l’occasione ho voluto testare le nuove annate messe in commercio.
San Matteo Fiano Paestum Igp 2015.
Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia in enoteca intorno ai dodici euro.
Classico e tipico bianco del territorio cilentano, subito riconoscibile per il suo colore paglierino vivace e lucente e per la verve aromatica ricca soprattutto di godibili profumi di frutta locale come il fico, la pesca, l’albicocca ed il mandarino, intersecati a nuances di biancospino, di ginestra e di macchia mediterranea. Palato fresco, nitido, delicato, felpato, suadente e minerale. Timbro salino e cristallino. Bella chiusura soddisfacente e persistente.
Valentina Fiano Paestum Igp 2015.
Fiano più strutturato maturato in acciaio e legno e poi affinato in boccia. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di diciotto euro.
Si tratta di un vino simbolo del Cilento, (dedicato alla figlia di Alfonso), di cui rappresenta degnamente la massima espressione bianchista insieme a poche altre etichette territoriali. Frutto di una grande annata, che nell’avvincente colore giallo già assestato dimostra il suo spessore. E poi è segnato da un profilo olfattivo esuberante e coinvolgente, in cui convergono odorose e fluttuanti sensazioni di agrumi, di mela, di pera e di fiori di acacia, insieme ad un piglio delicatamente erbaceo. L’ingresso del sorso in bocca è morbido, elegante, dinamico, slanciato, tostato, speziato e leggermente fumè. Ottima la spalla acida che dona una voluttuosa freschezza a tutto il cavo orale. Sviluppo denso e vibrante. Seducente e lungo il finale. Gran bel vino davvero!
Urmi Aglianico Paestum Igp 2014.
Blend di aglianico all’80% e saldo di piedirosso. Maturazione in acciaio e legno piccolo ed affinamento in vetro. Quattordici i gradi di alcolicità. Prezzo finale sui dodici euro.
Colore rubino non molto carico, con effetti purpurei ai lati. Bouquet espansivo e piacevole, che conquista con toni fruttati, floreali e vegetali locali di buona stoffa. Gradevole il coté salmastro che si aspira. Il sorso è relativamente caldo, ma anche gentile in bocca per la spiccata morbidezza; e poi esibisce un timbro carnoso, speziato, tannini talentuosi ed un portamento elegante ed intrigante. Saporito il retrogusto.
Le Ghiandaie Aglianico Paestum Igp 2014.
Aglianico in purezza maturato in acciaio e barriques e poi affinato in vetro. Il tasso alcolico raggiunge i quattordici gradi. Prezzo in enoteca sui dodici euro.
Nel bicchiere scruto un colore vivacemente rubino. Appeal aromatico odoroso di sottobosco, di fiori appassiti, di vegetali e di spezie orientali. Bocca ampia, voluminosa ed opulenta, sostenuta da vibrazioni sapide e gliceriche e connotata anche da un’ottima spalla acida. Impalcatura tannica scalpitante. Pregnanza gustativa bene strutturata, elegante e fine. Edonistico e persistente l’allungo finale.
Aliento Aglianico Paestum Igp 2013.
Nuovo titolo che da questo millesimo 2013 è passato alla versione vernacolare di Respiro. E poi l’etimologia del nome Aliento vuole ricordare il fiume Alento che scorre proprio vicino all’azienda di Rotolo e rammenta proprio l’etimo “Cilento”.
21Anche qui aglianico al 100%, maturato sempre in acciaio e poi in barriques nuove per un anno ed infine affinato in boccia. L’alcolicità è di quattordici gradi. Prezzo finale della bottiglia in enoteca sui venti euro.
Tipico colore rubino luccicante, con lampi purpurei. Spettro aromatico intenso e coinvolgente, che esprime affascinanti sussurri fruttati rossi e neri, un grip floreale e note tostate, speziate, balsamiche ed empireumatiche. Attacco in bocca imponente, sontuoso e caldo, ma anche fresco, morbido e raffinato. Tannini leggermente ruvidi. Vino nell’insieme armonico ed equilibrato.
Foto di Enrico Malgi
Sede a Rutino (Sa) – Via San Cesareo, 8
Tel. 0974 830050 – Cell. 338 3839224
info@alfonsorotolo.it – www.alfonsorotolo.it
Enologo: Alfonso Rotolo
Ettari vitati: 10 – Bottiglie prodotte: 50.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano, malvasia e moscato
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