SANTA LUCIA
Uva: nero di Troia
Fascia di preozzo: da 15 a 20 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
VISTA 5/5 – NASO 26/30 – PALATO 26/30 – NON OMOLOGAZIONE 30/35
La tendenza progettuale ed il sussulto neo-rinascimentale del vino meridionale, che in questi ultimi anni hanno fortemente caratterizzato tutto il movimento enologico nazionale, tirandosi finalmente fuori dalle pastoie della mera mediocrità, hanno interessato soprattutto la produzione di vini rossi da vitigni autoctoni. Solo la Campania, a dire il vero, si è distinta anche per un’ottima produzione di vini bianchi e in parte la Sicilia. La Puglia, carente sul versante bianchista, può vantare anch’essa un’ottima varietà di vitigni locali a bacca rossa. Accanto all’affermato binomio Negroamaro-Primitivo, da tempo ormai si è inserito nel fraseggio un terzo vitigno che sta ottenendo un grande successo: il Nero (o Uva) di Troia. Quest’uva fa riecheggiare nella mente la famosa città dell’Anatolia di omerica memoria e l’eroe Greco Diomede che, dopo aver sposato Evippe la figlia del re dei Dauni, secondo la leggenda impiantò questa varietà di vite nelle campagne pugliesi.
L’azienda agricola Santa Lucia di Corato, situata in piena Murgia barese, produce due ottime etichette proprio con il Nero di Troia, che sono unanimemente considerate tra le migliori espressioni territoriali. Lo attestano i numerosi riconoscimenti ricevuti da tutte le guide specializzate, tra cui quella di Veronelli, che definisce il millesimo 2003 della Riserva Le More: “…il più grande vino a base di Nero di Troia d’Italia…”. Questa maison, che pratica un’agricoltura prettamente biologica, ha un background molto antico alle spalle che fa risalire la sua data di nascita addirittura al lontano1822. Appartiene alla storica famiglia napoletana Perrone Capano di origini pugliesi che, dopo fortunate vicende nel corso dei secoli, può vantare nel proprio eccellente pedigree preminenti ed influenti figure di giuristi, politici ed umanisti.
L’attuale proprietario è Roberto Perrone Capano, stimato commercialista, che sintetizza la filosofia di vita della sua famiglia con il motto “Professionisti a Napoli, conduttori e agricoltori a Corato”. I piedi a terra a Partenope e la mente ed il cuore rivolti alla Puglia, quindi, dove ha incrementato gli investimenti e continuato l’innovazione per la perfetta riuscita di un prodotto enologico, che dagli anni ‘80 ha visto i vini pugliesi espandersi all’infinito sia sul mercato interno e, soprattutto, su quello estero.
Ecco, quindi, come nasce l’eccellente vino Riserva Le More 2008, dopo che la vendemmia è stata portata a termine nella seconda metà di ottobre: la fermentazione avviene in contenitori di acciaio inox con temperatura controllata. Dopo, il vino viene affinato per diciotto mesi in barriques nuove e poi finisce l’elevazione in bottiglia per altri dodici mesi. Il tasso alcolometrico arriva a 14,5° C. Nel bicchiere si presenta con una veste cromatica rosso rubino acceso, con riflessi granata. Al naso si colgono delicati profumi di confettura di ciliegie, di frutta di bosco, di liquirizia e sfumature speziate e balsamiche. In bocca è piacevolmente caldo, per via dell’elevata alcolicità, ma anche molto fresco per la buona acidità. E’ gradevolmente tannico, fruttato e con note tostate e di fumè. Chiude con un finale lungo, persistente e leggermente amarognolo. Direi che si tratta di un bel vino davvero, da abbinare alla classica cucina territoriale, come la muschiska: strisce di carne ovina essiccata e speziata. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Corato (BA) – Strada Comunale San Vittore, 1 – Tel. 081/7642888 – Fax 081/7643760 – info@vinisantalucia.com – www.vinisantalucia.com – Enologo: Luigi Cantatore, con le consulenze di Paolo Caciorgna (enologo) e Alfredo Tocchini (agronomo) – Ettari vitati: 15 – Bottiglie prodotte: 50.000 – Vitigni: Nero di Troia, Negroamaro, Aleatico e Fiano.