Le Cantine Carpentiere ed il fascino dell’Alta Murgia

Pubblicato in: Giro di vite

di Marina Alaimo

E’ veramente difficile lasciare il paesaggio della Murgia, anzi i paesaggi che si declinano diversi, splendidi ed ancora meravigliosamente autentici, partendo dalla costa Adriatica fino all’Alta Murgia.

Il silenzio e l’intensità dei colori marcano profondamente la memoria, ma anche gli ampi spazi tinteggiati dalle infinite sfumature di azzurro e verde guardando l’orizzonte marino, poi del rosso della terra ricca di ferro, i verdi argentei dei pini secolari, le striature pettinate dai vigneti, il bianco accecante delle vecchie case. Qui il tempo assume un’altra dimensione, si dilata nella luce avvolgente e gli attimi sembrano eterni. L’Alta Murgia è dotata di un fascino austero e profondo, fatto di colline carsiche, di pascoli e pietra, quel Murex che spinse Federico II di Svevia a costruirvi il suo splendido castello e dal quale prende nome la Murgia.

Le Cantine Carpentiere si trovano all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, a due chilometri da Castel del Monte,  entrando nella tenuta si viene praticamente rapiti dalla presenza di un antico Jazzo del 1200.

Jazzo è una parola di matrice dialettale derivante dal latino giacitum, ovvero ricovero. E’ una costruzione in pietra calcarea riservata ad accogliere le greggi ed i pastori durante la transumanza lungo il vecchio tratturo che attraversa il territorio. Gli spazi destinati alle greggi sono detti “pietra dei lupi” in quanto proteggevano le pecore dagli attacchi dei lupi e sono circondati da muretti a secco che danno le spalle al nord, a difesa dai venti freddi.

Questa azienda è dedita all’agricoltura praticamente da sempre, specializzata nella coltivazione di frutteti ed oliveti, possiede 100 ha dei quali 18 sono vitati ed impiantati tra il 1996 – 97.

Titolare dell’azienda è Luigi Carpentiere che in totale sinergia con l’enologo Franco Pastore sta riscoprendo e rivalutando l’identità vitivinicola del territorio, con grande umiltà e rispetto.

Siamo ad un’altitudine di 450 metri sul livello del mare,fattore che giova notevolmente alla vite per le notevoli escursioni termiche giorno – notte, il terreno poi è  davvero singolare, caratterizzato da uno strato superficiale di natura calcarea e ciottolosa con croste affioranti  (alto circa  40 – 60 cm.)  sotto il quale si susseguono numerose stratificazioni di pietre chiancarelle che formano una sorta di millefoglie nelle quali si spinge la vite in cerca di frescura ed umidità. Luigi ha guidato la nostra degustazione partendo dal Primaluce Castel del Monte rosato 2010, da uva di Troia in purezza, rosa cerasuolo, naso fragrante di ciliegia, rosa e pietra focaia; in bocca è sottile e fresco.

Come d’Incanto vino bianco 2010, ottenuto dalla vinificazione in bianco del nero di Troia: vino estremamente interessante, dal colore giallo paglierino, al naso è intenso con sentori di frutta esotica, pesca gialla, poi fiori di sambuco e sottile vena minerale. In bocca esprime una certa dinamicità giocata tra le note burrose della glicerina ed una frizzante freschezza. Di grande piacevolezza il millesimo 2006 dell’etichetta Armentario Castel del Monte, da uve nero di Troia in purezza, al naso esordisce con sentori balsamici, poi mediterranei di rosmarino e salvia, sottili i toni fruttati di ciliegia e prugna, delicate le note speziate di cuoio e pepe. In bocca il sorso è scattante con tannini compatti e buona spinta acida.

Sede in Contrada Bagnuolo, Corato, Puglia. Tel. 0883 341101
info@cantinecarpentiere.it
www.cantinecarpentiere.it


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