di Enrico Malgi
Ebbene sì, lo ammetto senza pudore: da tempo mi sono innamorato di un’altra… Ed il bello è che mia moglie lo sa comunque ed approva pienamente (sic!). Per la festa del primo giorno dell’anno l’ho perfino portata a casa. L’ho accarezzata, baciata, corteggiata e…bevuta! E sì, perché si tratta di una bottiglia di vino molto speciale! Cosa stavate pensando birichini?
Le Braci Negroamaro Salento Igt 2004 dell’azienda Monaci di Severino, Stefano e Renata Garofano, perché è di essa che si tratta, è stato il vino con cui ho voluto festeggiare il nuovo anno per accompagnare un luculliano pranzo, in quanto ritengo che sia sicuramente una delle migliori etichette di tutta l’Italia. Provare per credere…
A distanza di oltre dodici anni si presenta nel bicchiere con un colore vivo e splendente segnato da un rosso granato. Al naso ed in bocca è un vino magnifico, che sa bene esprimere tutta l’opulenza della sua infinita classe, sostenuto com’è da un’infinita freschezza. E proprio per questo motivo non indulge a nessun cedimento, tanto che mi sento di vaticinare perlomeno altri quattro-cinque anni ancora di perfetta serbevolezza!
In passato ho più volte recensito questa bottiglia con millesimi diversi. Qui le schede del 21 dicembre 2012, del 18 luglio 2013 e del primo settembre 2015. Prosit!
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