Ma in Italia si conosce il valore del lavoro, o molti imprenditori, in primis nella ristorazione, pensano che non debba essere retribuito adeguatamente?
Lo spunto di questa riflessione viene da una intervista di Camelio al blog di Visintin, Mangiare a Milano ripreso con successo da Scatti di Gusto e da un pezzo su questo blog in cui veniva riportato l’annuncio di ricerca di personale un ristorante stellato, con questi requisiti: diploma, bella presenza, lingua inglese, manualità, disponibilità, gentilezza e voglia di lavorare. In cambio si offriva: 1 mese di prova, 1 anno tirocinio, eventuale assunzione part time. Cioè, dopo 1 anno, vedi 5-600 euro al mese, con un contratto part time.
Uno schifo.
E giustamente, nei commenti alcuni hanno protestato verso questa richiesta.
Purtroppo non è assolutamente isolata e il fatto che venga fatta pubblica denota che venga ritenuta normale.
Parlando in giro ecco altri esempi che per me sono assurdi ma per chi li ha fatti, non sono tali:
- Cameriere che a fine turno riceve 5 euro poiché “non si è lavorato molto stasera, almeno ci compri le sigarette”.
- Ragazza tenuta in nero per anni 7 anni (dai 20 ai 27) a 700 euro al mese come aiuto cucina per circa 13 ore al giorno.
- Ragazzi chiamati a fare i camerieri in pizzeria fino alle 3 di notte per 20 euro (parliamo di 9 ore di lavoro).
Questi alcuni esempi, nel settore della ristorazione, ma potrei farne in ogni settore. Basti questo: amico avvocato di 43 anni che si sente offrire da un collega 10 euro al giorno per sostituirlo stabilmente in alcune udienze distanti 30 km da casa sua. E di fronte al diniego sdegnato aggiungeva un pacco di taralli per convincerlo.
Sembra assurdo, ma è tutto maledettamente vero.
Alcune considerazioni:
- Alcune persone, ritengono normale pagare male il lavoro altrui, e parliamo anche di imprenditori di prima categoria e ottime possibilità.
- Lo ritengono così normale da non nasconderlo, vedi annuncio pubblico come quello riportato nell’articolo che mi hai ispirato. Ripeto, e qui sta la cosa grave, non parliamo di imbroglioni matricolati ma persone normali che ritengono pacifico pagare così poco un dipendente.
- Lo ritengono così normale che se il dipendente non viene più, ritengono sia dovuto alla sua poca voglia di lavorare e non al compenso osceno.
- Lo ritengono così normale da preferire di perdere un dipendente valido piuttosto che ricompensarlo come si deve.
- Lo ritengono così normale da perdere loro dei soldi, piuttosto che darne, secondo giustizia e buon senso a uno che lavora, bene, per loro.
- Lo ritengono cosi normale da trattare un dipendente come tale se le cose vanno bene, come un socio, se vanno male e quindi deve condividere la cattiva sorte dell’imprenditore.
Fenomeno sicuramente riscontrabile ovunque in Italia, ma con maggiore incidenza in Campania, in quanto di situazioni simili nel resto d’Italia ne ho conosciute ben poche.
Eppure qualsiasi imprenditore “vero” dovrebbe sapere che:
- Il lavoro va retribuito secondo legge e meriti
- Un dipendente contento, lavora meglio
- Se il dipendente lavora meglio, il capo guadagna di più.
- Un dipendente scontento è fonte di problemi (in Campania le vertenze di lavoro non si contano…)
Un’ultima cosa…..tra “i 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”, sapete cosa troviamo? “L’ingiustizia verso il salariato”, e sono detti tali, perché la loro iniquità è così grave e manifesta che provoca Dio a punirli con più severi castighi.
La prossima volta prima di mettere 5 euro e un pacco di taralli in mano a un dipendente, io ci penserei bene….
In ogni caso credo se ne parlerà nella prossima puntata di Report perché il problema non riguarda solo i ristoranti sconosciuti, ma anche quelli noti. Molto noti…..
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