Proprio in questi giorni di grande freddo tornano in auge i rimedi della nonna contro raffreddore e influenza, ma solo raramente le raccomandazioni come “non uscire con la testa bagnata” o “non fare esercizio se sei raffreddato”hanno una vera base scientifica.
I principali luoghi comuni sui malanni di stagione sono stati sfatati da Rachel Vreeman, pediatra della Indiana
University, che in un’intervista al settimanale Prevention del Washington Post ha passato in rassegna i principali “rimedi antichi” smentendone molti.
TESTA BAGNATA NON È PERICOLOSA «Ci sono diversi studi sulle condizioni che favoriscono i virus del raffreddore e dell’influenza – spiega l’esperta – ad esempio alcuni scienziati hanno esposto al virus del raffreddore persone con la testa umida e altre asciutte, e non hanno trovato differenze nella probabilità di ammalarsi».
LA FEBBRE NON VA AFFAMATA. È diffusa la convinzione che il ‘raffreddore va nutrito, la febbre affamatà, ma secondo l’esperta non è così: «In entrambi i casi il sistema immunitario ha bisogno di cibi nutrienti per poter agire meglio – spiega – e non c’è nessuna ragione per mangiare poco quando si ha la febbre».
SÌ AL LATTE. Molte persone, afferma Vreeman, credono che il latte aumenti la produzione di muco, ma questo è solo un effetto placebo. In un esperimento alcuni pazienti hanno riportato un aumento dei sintomi del raffreddore anche quando è stato somministrato a loro insaputa del latte di soia.
LA TESTA VA COPERTA. Proteggere la testa e il volto dal freddo è positivo, ma non perchè questa è la parte del corpo che disperde più calore. In realtà, ha verificato un esperimento della Cleveland Clinic, si dissipa il 10% del calore corporeo, proporzionale alle dimensioni, ma il volto è 5 volte più sensibile al freddo delle altre parti del corpo a causa delle maggiori terminazioni nervose.
IL BRODO DI POLLO DIMINUISCE L’INFIAMMAZIONE il brodo di pollo ha un posto d’onore fra i ‘rimedi della nonna, essendosi meritato la pubblicazione sulla rivista Chest: i ricercatori dell’università del Nebraska hanno scoperto che questo cibo diminuisce l’attività dei neutrofili, le cellule del sistema immunitario responsabili della produzione di muco, limitando l’infiammazione.
UN PÒ DI ESERCIZIO FA BENE Uno studio della Ball State university ha esaminato due gruppi di volontari affetti da un forte raffreddore: al primo è stata fatta fare mezz’ora di esercizio al giorno per cinque volte a settimana, mentre gli altri sono rimasti a riposo assoluto. Il raffreddore è sparito per entrambi i gruppi in circa 8 giorni e mezzo, ma gli atleti hanno riportato sintomi più leggeri soprtattutto durante il pomeriggio e la serata.
NON STARNUTIRE SULLE MANI Quello di coprirsi la bocca quando si stranutisce o si tossice è un dettame ottimo dal punto di vista del galateo, ma molto meno da quello dell’epidemiologia. Proprio le mani sono il principale veicolo di contagio per i virus del raffreddore e dell’influenza, che persistono anche su telefoni e tastiere di computer. Sarebbe molto meglio usare un fazzoletto o starnutire nell’incavo del braccio. (ANSA).
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