di Carmen Autuori
Prima ancora che mais e patate fossero importati dalle Americhe erano le castagne il vero antidoto contro la fame endemica delle classi meno abbienti.
“Per un soldo, una vecchia dà nove castagne allesse, denudate della prima buccia e nuotanti in un succo rossastro: in questo brodo il popolo napoletano ci bagna il pane e mangia le castagne, come seconda pietanza…”
Così Matilde Serao nel suo “Il Ventre di Napoli”, quel ventre che da sempre fa fatica a sfamare i suoi figli. Ed ecco, allora, che il popolo partenopeo s’ingegna per sbeffeggiare la sua grande nemica: la fame.
D’altronde il valore nutritivo delle castagne era già conosciuto dai Greci tanto da chiamare il castagno albero del pane. Di ricette a base di castagne se ne trova traccia in alcuni scritti risalenti al VI secolo a.C., quando erano ancora chiamate “noci piatte” e venivano usate come merce di scambio dai popoli del Mediterraneo.
Molto spesso, però, la simbologia tra cucina e modi di dire a Napoli viaggiano sullo stesso binario. Ecco, quindi, che le castagne diventano una sorta di ritratto di un individuo la cui mollezza di carattere lo identifica come: “nu cuopp allesse”.
Fino a qualche anno fa il ruolo della castagna è stato molto ridimensionato, ossia un alimento da consumare a fine pasto, parlo delle caldarroste, oppure ingrediente di svariati dolci come il Mont-Blanc, i castagnacci, i marron glacè, per citarne alcuni.
L’unico piatto che l’ha sempre vista protagonista è stata la zuppa, in abbinamento con i funghi o con i fagioli, tipica della cucina contadina.
Da un po’ di tempo a questa parte, invece, la troviamo declinata dall’antipasto al dolce.
L’idea della ricetta che vi propongo oggi nasce, come è mia abitudine, da due fattori fondamentali: la stagione e gli ingredienti che ho a disposizione quando vengo pervasa dall’estro creativo.
In questo caso si tratta di una lasagna molto semplice da realizzare che parla di lente domeniche autunnali i cui ingredienti principali sono le castagne, appunto, la scarola per dare freschezza, la provola affumicata il cui gusto deciso va a bilanciare quello dolce delle castagne.
Lasagna d'autunno
Di Carmen Autuori
Tempo di preparazione: 45 minuti
Tempo di cottura: 28 minuti
Ingredienti per 6 persone
- 1 confezione di lasagna fresca all’uovo oppure 400 g di lasagna fatta in casa
- 400 g di provola affumicata
- 1 cespo grande di scarola liscia
- 300 g di castagne pesate cotte e al netto degli scarti
- 50 g di parmigiano
- 50 g di pecorino
- 1 spicchio d’aglio
- Olio evo
- 2 foglie di alloro
- Pepe
- Sale
- Burro per la teglia
Preparazione
Stufare la scarola in padella con l’aglio e un abbondante giro d’olio.
Lessare le castagne, precedentemente sbucciate, in acqua, alloro ed un pizzico di sale.
Una volta cotte, togliere la pellicina e tritarle con un coltello grossolanamente (devono presentarsi a pezzi irregolari).
Tagliare a dadini la provola.
Lessare brevemente le sfoglie di lasagna in acqua salata, sgocciolarle e farle asciugare su un canovaccio.
Imburrare generosamente una teglia rettangolare, disporre un primo strato di pasta, la scarola, la provola una generosa manciata di mix pecorino e parmigiano, le castagne sbriciolate, una spolverata di pepe.
Procedere in questa maniera fino ad esaurimento degli ingredienti.
Terminare con castagne, provola, formaggio e qualche fiocchetto di burro.
Infornare a 180 gradi per circa 30 minuti e servire caldissima.
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