Sorso 23 a Fisciano. Nel comune di Fisciano, a confine dell’adiacente località di Lancusi, centri molto conosciuti per la presenza della sede dell’Università degli Studi di Salerno, si trova Sorso 23, l’accogliente ristorante gestito dai giovani Mario Lodato e Alessandro Pecoraro i quali hanno messo in atto il progetto di una ristorazione di qualità caratterizzata da piatti proposti in abbinamento a una ampia e ben ragionata selezione di vini.
Nato sette anni fa come punto di degustazione dei vini Il Pollenza e dell’olio extravergine di oliva di Podere Torricella, per il primo anno e mezzo il locale è stato solo enoteca. Successivamente è stata ampliata l’offerta che, in fase iniziale, prevedeva prevalentemente piatti della tradizione campana.
Poi è stata messa in atto una sorta di evoluzione: la particolare attenzione dedicata fino a quel momento alla carne, proveniente dalla macelleria Oberto della zona di Serralunga nelle Langhe, è stata un po’ ridimensionata; in carta sono stati lasciati il filetto e l’entrecote per dare maggiore spazio a nuove creazioni preparate con la materia prima offerta dal mare e anche con il pesce crudo come nel caso delle tartare di gambero, ricciola e salmone.
In cucina lo chef Mario Lodato, 34 anni, con una esperienza di lavoro allo Scapolatiello di Cava de’ Tirreni, di cui è originario e dove attualmente vive, mentre in sala il sommelier Alessandro Pecoraro, 32 anni, che con professionalità e compostezza segue gli ospiti consigliandoli in base alle preferenze personali e alle disponibilità in carta a seconda del periodo.
Mario ha le idee ben chiare, propone una cucina fondata sull’essenzialità, sulla riconoscibilità degli ingredienti e sull’incontro tra la tradizione e la sperimentazione.
Le materie prime sono locali ma anche frutto dell’approvvigionamento da selezionati fornitori fuori regione e sono sempre stagionali. In menu troviamo, ad esempio, peperoni cruschi, pomodorini del piennolo, ricotta di bufala, cicerchie, colatura di alici. La pasta fresca, come gnocchi e cavatelli, è fatta in casa così come i pani, tutti di produzione propria tra cui quelli con i cereali, mini baguette e ciabattine.
Il riso utilizzato è della tipologia acquerello mentre la pasta secca è quella prodotta dal Pastificio Vicidomini di Castel San Giorgio.
Tre i menu degustazione: uno di terra (5 portate e un amuse bouche) a 35 euro, uno di mare (5 portate e un amuse bouche) a 38 euro e uno ‘Royal’ a 50 euro.
L’atmosfera è intima e confortevole. La sala, che comprende 40 posti a sedere, è arredata con uno stile moderno e giovanile.
Vasta la scelta di vini. In carta ci sono ben 258 referenze (85 bianchi, 149 rossi, 22 bollicine e 2 Sauterns) e anche molte etichette bio. Rappresentate quasi tutte le regioni italiane. Per quel che concerne le bottiglie al di fuori dei confini nazionali ci sono molte francesi, delle principali regioni vitivinicole del Paese come Alsazia, Bordeaux, Borgogna, Chablis, Loira e Champagne. Presenti inoltre i Riesling della Mosella e del Reno. E’ possibile assaggiare anche qualche vino sloveno o un classico Sauvignon della Nuova Zelanda, un Tokaji ungherese, un Porto Noval portoghese e lo Sherry spagnolo.
Per aperitivo si può scegliere un tris composto da una sfogliatella con ricotta di bufala, carciofi e colatura di alici, un crostino con carpaccio di manzo, spuma di scarola e caviale di acciuga e un mini hamburger di fassona con ramata di Montoro caramellata.
A seguire amuse-bouche, una delicata crocchetta di baccalà e patate dalla doratura fragrante e leggera servita con pesto di prezzemolo che svela qualche noce al suo interno.
Tra gli antipasti, oltre all’uovo poché con crema di formaggio podolico, tartufo a lamelle, cipolla rossa caramellata e riduzione di Crognolo di Tenuta Sette Ponti, spicca la ‘Pizza in White’ nata su suggerimento dello chef Vitantonio Lombardo del ristorante stellato Locanda Severino di Caggiano composta da una base di ricotta e grana padano su cui viene posta una tartare di gambero rosso e lime e una pizzetta fritta guarnita con caviale di Sulmona.
Completa il momento che precede il primo piatto ‘La Triglia e La Zucca’, triglia sfilettata farcita con capperi, acciughe, olive, pomodoro secco, avvolta nella zucca e grigliata, guarnita con sfoglie di mandorle e servita con ristretto di lisca di triglia. La farcitura conferisce una bella aromaticità con piacevoli sentori di macchia mediterranea.
Tra i primi spaghetti con scampo, broccoli e pomodori secchi mentre per i secondi si segnala il brasato con broccolo saltato e la variazione di agnello.
Invece nell’ambito dei secondi di mare si può assaggiare il sushi di baccalà, interpretazione mediterranea di una preparazione tipica giapponese, o il merluzzo ‘Mero’, una specie proveniente dalla zona Antartica, su base di vellutata di fave cotte e crude, lardo, sentore di rosmarino e cannella, servito con spugna di cipolla ramata e aria al pecorino.
Prima del momento finale un rinfrescante pre-dessert, spumone alle fragole con crumble di nocciole e cioccolato che ripulisce il palato preparandolo al momento finale.
Nel capitolo dolci spicca La Riccia e La Liscia, dessert realizzato con crema pasticcera, ricotta e fior d’arancio candito, il tutto articolato nel simpatico gioco delle due consistenze, quella della sfogliatella riccia e quella della frolla.
Chiusura affidata ai Petit four: cannolo con bavarese e mirtilli, tartufo con cacao e nocciole, cantuccio, tartelletta con crema pasticcera e fragoline e meringa bruciata al momento.
Se vi trovate nei pressi dell’Ateneo salernitano o siete in viaggio sull’autostrada Salerno-Avellino fate una sosta qui o programmate una visita apposita: vi ricaricherete di una bella energia giovane e di una forte motivazione a impegnarsi per fare bene e sempre meglio.
Sorso 23
Strada Statale 88 km 10+500 n°23
Località Lancusi
Fisciano (Sa)
Tel. 392.8287139 – 089.82777
www.ilpollenza-sorso23.it
info@ilpollenza-sorso23.it
Da martedì a sabato: aperto a pranzo e a cena
Domenica: aperto solo a pranzo
Ampio parcheggio
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