di Marco Contursi
Si è svolta nella splendida cornice del Palazzo Baronale De Conciliis di Torchiara, la V edizione di Aglianicone Vinum Nostrum, organizzata dall’Associazione Terre dell’Aglianicone, presieduta dal Dr. Ciro Macellaro di Tenuta Macellaro.
A condurre gli assaggi, con piglio sicuro e grande simpatia, la dott.ssa Sissi Baratella, wine trainer e enologa di grande esperienza. 7 le bottiglie presentate all’assaggio (Tenuta Macellaro, Marco Peduto, cantina dei Nonni, De Conciliis, Gasparro, Tenuta del Fasanella, Silva Plantarium), che ha evidenziato un vino dalla beva pronta, con tannini morbidi, nonostante l’affinamento esclusivamente in acciaio.
L’aglianicone ricordiamo, è un vitigno autoctono dell’area Cilentana in cui sono presenti almeno altri 3 biotipi. In particolare, il biotipo di Castel San Lorenzo è, con un ragionevole margine di sicurezza, uno dei genitori dell’Aglianico comune, mentre il biotipo di Postiglione e il biotipo di Monteforte Cilento sono strettamente imparentati con i primi due.
Le diverse parentele indicano che quasi sicuramente questi vitigni sono il frutto di incroci spontanei avvenuti all’interno di un singolo vigneto o comunque in un areale ben delimitato situato all’interno del Cilento. A margine della degustazione di aglianicone che ha visto la partecipazione di oltre 50 persone, c’è stato l’assaggio di prodotti tipici locali, quali salumi, fagioli, pane da grani autoctoni, formaggi. Presenti le aziende Salumificio la Cilentana, (Trentinara), Formaggi Associazione degli allevatori Casari della provincia di Salerno, Ristorante Oasi degli Alburni, (Postiglione), Azienda agricola Cascio Mario, (Castelcivita). Un momento di cultura gastronomica, reso ancora più importante dal periodo attuale, che ha visto, causa covid, la chiusura di numerose attività di ristorazione, con la conseguente crisi del settore vinicolo, la cui sorti, sono da sempre strettamente legate a quelle di ristoranti e pizzerie.
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