MASTROBERARDINO
Uva: coda di volpe
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Ancora una buona prova per un vino base della storica azienda di Atripalda. Stavolta la sfida è su una doc fuori provincia, ma al cui riconoscimento i Mastroberardino hanno contribuito in forma quasi del tutta esclusiva perché per molti anni sono stati gli unici a credere nelle potenzialità commerciali del nome Vesuvio. Ora c’è anche molta sostanza, non solo etichetta, e questo 2003 si conferma pronto a fare la sua parte con le zuppe di piselli, asparagi, funghi, sul pollo con le patate al forno. Insomma con la cucina contadina tipica anche se lo vediamo bene su qualche piatto di mare un po’ più strutturato o con pesci grassi come la cernia. Infatti le caratteristiche dell’annata 2003 fanno capolino subito al colore, un paglierino carico, poi al naso con sentori di frutta gialla molto marcati e infine in bocca con una morbidezza insolita per un bianco campano anche se la tipicità vesuviana e regionale è fatta salva dalla sapidità e dalla mineralità del vino. Questo vino non può attendere molto ancora, in bottiglia ha già raggiunto l’equilibrio necessario ed è ora di stapparlo. Lo stile Mastroberardino lo riconosciamo in un particolare semplice, il grado alcolico a 12 gradi. Bene così.
Sede ad Atripalda, Via Manfredi, 75-81
Tel. 0825 614111, fax 0825 611431
Sito: http://www.mastro.it
Email: mastro@mastro.it.
Enologo: Vincenzo Mercurio
Bottiglie prodotte: 2.500.000
Ettari: 140 di proprietà e 60 in conduzione
Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano di Avellino, coda di volpe, greco di Tufo, falanghina
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