La pasticceria della famiglia Saggese ha chiuso, dopo ottant’anni di attività. Lasciamo questo articolo in archivio, a testimonianza di un lavoro svolto con grande mestiere, dedizione e sempre con una passione senza pari. Speriamo presto di poter raccontare altri casi di pasticcerie napoletane a Roma, come tanti lettori ci chiedono. (V.d.F.)
di Virginia Di Falco
Finalmente l’abbiamo trovata. Una pasticceria a Roma che non fa rimpiangere i dolci di Napoli. Soprattutto quelli tradizionali che, come è noto, creano dipendenza soprattutto nei giorni di festa quando la memoria delle papille gustative si fa sentire con maggiore insistenza. Sfogliatelle, babà, pastiere, bignè. Qui vengono riproposte tutte le ricette classiche. Nessuna improvvisazione, nulla di inventato.
Ma in questo weekend di San Giuseppe ad essere veramente imperdibili sono loro. Le zeppole. Pasta bignè, crema e amarene. A profusione. Dolce ricco, anzi straricco. Un impasto che qui porta ad un risultato finale eccellente: leggerezza, scioglievolezza, giusta dolcezza e sapidità. Un involucro lieve per una delle creme pasticciere più buone della capitale. E poi la goduria delle amarene sciroppate, dal sapore un po’ antico.
Siamo in zona Piazza Bologna. Qui, da ben ottant’anni, c’è la pasticceria della famiglia Saggese, un piccolo laboratorio profumato di cose antiche. Chi ha più di quarant’anni non fatica a riconoscerlo subito: è cresciuto quando per fare i dolci si usavano ancora le uova e l’aroma più usato era quello che si ricavava dalle bucce degli agrumi. A differenza di oggi, il punto vendita si limitava ad una piccola vetrina e un banco con l’esposizione delle pastarelle e la cassa per pagare. Ciò che contava davvero era il retro bottega, dove si intravedeva sempre qualcuno con cappellino e grembiule bianco ma mai immacolato, e dal quale, soprattutto, si diffondeva un profumo di dolce e di buono.
Il capofamiglia, Ettore, si trasferì da Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, a Roma nel 1936 e proprio in via Di Lando, dove aprì la sua bottega, conobbe (abitava nello stesso palazzo!) quella che poi sarebbe diventata sua moglie. Grande appassionato dell’arte pasticcera napoletana cominciò da subito a proporre tutti i classici, dal babà alla pastiera, facendosi conoscere soprattutto per la bontà e l’impiego della sua crema.
Dall’inizio degli Settanta, dopo la scomparsa di entrambi i genitori sono i figli Luigi e Maria Rosaria, detta Iaia, a portare avanti con successo l’attività. Mentre il primo si occupa della gestione, è alla memoria e alla sapienza delle mani di Iaia – come tutti nel quartiere chiamano la sorella – che è stato affidato il successo di alcune specialità come i «sedani», leggerissimi bignè al forno dalla forma allungata ripieni di crema pasticciera e la torta al limone, una sorta di pasticciotto con pastafrolla e crema leggermente aromatizzata al limone e poi ricoperta di zucchero a velo, anche in versione mignon. Per non parlare, appunto delle zeppole di san Giuseppe, per le quali si fanno volentieri file sostanziose in questi giorni.
Alle pareti l’originale scaffalatura in legno del 1936, tante bottiglie d’epoca ancora con lo stemma dei Savoia sull’etichetta, qualche stampo e tegame in rame; dietro al banco i vecchi barattoli in vetro con i coperchi di latta per le caramelle e, appeso alle pareti, una bellissima stampa che riproduce la torta del battesimo della signora Iaia, quasi un disegno barocco, con preziosi e complessi decori di crema con al centro un cestino di croccante.
Considerare tutto questo un patrimonio prezioso da salvaguardare e non un repertorio di cimeli è stata la grande forza degli eredi di Ettore. Proprio come hanno fatto con le sue ricette, rispettando il luogo e le cose acquisite, sono riusciti a trasmettere anche la passione per quest’arte. Leggere nel sorriso degli occhi di Maria Rosaria la soddisfazione e l’orgoglio quando i clienti entrano durante la nostra chiacchierata e fanno a gara a ricordare da quanti anni ritornano, non ha prezzo. Proprio come addentare una delle sue zeppole di san Giuseppe appena sfornate.
Pasticceria Saggese
Via Michele Di Lando 13 (Piazza Bologna)
Tel: 06.44237950
Chiuso: il lunedi
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