La Torre a Fontanafredda

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Si può viaggiare in tanti modi. Anche stando fermi. Ce l’ha insegnato Salgari, che non conobbe direttamente neanche uno dei paesi esotici restituiti così bene nei suoi romanzi; ce lo insegna Paolo Conte, che dalla campagna astigiana canta il Sudamerica e le tenerezze di Zanzibar.Si può viaggiare anche da fermi, con le gambe sotto il tavolo, quando sono i sapori di una cucina ricca e fantasiosa come quella italiana a raggiungerci.

Ciò accade grazie al progetto L’Unità nella biodiversità, che vuole rappresentare, nel suo 150° anniversario, l’unità del nostro Paese attraverso l’espressione della biodiversità alimentare – grande patrimonio, il cui valore sta proprio in una forte differenziazione.

E tale biodiversità non potrebbe essere espressa meglio che attraverso 230 cene tematiche preparate da 46 diversi grandi chef di altrettante Province italiane (senza esclusione di regione alcuna) che si stanno alternando di settimana in settimana contesto di sicuro fascino della Villa Reale di Fontanafredda, dimora di Vittorio Emanuele II e della Bela Rosin.

La settimana scorsa è stata la volta del ristorante “la Torre” un ristorante che ha sede in uno dei borghi più belli e suggestivi della Penisola Sorrentina, borgo Annunziata. Lì la famiglia Mazzola  – Tonino “one fire”, la moglie Maria Aprea (chef) e le due splendide figlie Amelia e Alessia-  accolgono gli ospiti offrendo loro la cucina del territorio.

Nella affascinante sala infernotto , la sala dove  all’epoca di Re Vittorio Emanuele II venivano stagionati i salumi e dei formaggi, ora c’è una fiammante cucina Molteni a vista dove la chef  ha  preparato grandi piatti della tradizione napoletana  per il numeroso pubblico di avventori.

Lo stile è quello della cucina popolare di alto livello, perciò maestria di accostamenti, sapori classici e morbidi, ricerca della piacevolezza più che dello stupore. Si è iniziato con un piccolo benvenuto di pizzette napoletane e provolone del monaco dop per proseguire con gli antipasti di Maria ovvero parmigiana di melanzane, tonino con patate e polipetto affogato su tarallo di Agerola.

Indimenticabili  gli scialatelli con i frutti di mare e i pacccheri al ragù di ricciola, sintesi equilibrata di sapori e profumi.

Grande matrimonio d’amore tra i piatti napoletani e i vini di Fontanafredda e del gruppo Eataly vini in particolare tra la ricciola alla griglia con salsetta di olio limone e mentuccia con insalatina di rucola abbinato al Tullio Zamò 2007 le Vigne di Zamò e la torta caprese al limone abbinata al Galarey Asti Spumante.

Soddisfatti i palati degli appassionati gourmand ,tra cui Oscar Farinetti, patron di Eataly, il quale entusiasmato ho chiuso la serata con la frase: “ La Torre è la più Grande Osteria D’Italia.


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