Uva: tintilia
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Occupa solo 50 ettari a fronte dei 6200 vitati presenti in tutta la regione. In Molise, da quasi quindici anni, si riscopre la Tintilia. La viticoltura regionale guarda con orgoglio ad un autoctono che riesce ad imprimere forte identità locale con la sua unicità. Riconosciuta nel Giugno 2011, meno di un anno fa, arriva finalmente la tanto attesa DOC “Tintilia del Molise”. Prima, in effetti, questo vitigno era prodotto sotto la DOC Molise. Ammesso nelle sue versioni Rosso, Rosso Riserva e Rosato, trova come territorio di elezione terreni collinari non inferiori ai 200 metri sul livello del mare ed è favorita la produzione nelle province di Campobasso ed Isernia.
C’è da raccontare che la Tintilia ne ha passate tante. Da principio si pensava fosse strettamente imparentato col Bovale Grande e, proprio ad esso era associato. Fortunatamente con l’impegno dell’Università del Molise le ricerche hanno regalato a quest’uva la dignità genetica e regionale che merita. Da sempre presente sul territorio Molisano, probabilmente dalla fine del ‘700, fu messo da parte, nel corso della sua storia eno-produttiva relativamente recente, a causa del suo rendimento basso; consideriamo la dimensione degli acini ridotta ed un grappolo spargolo. Attualmente sono ancora poche le aziende che si occupano della Tintilia ma i risultati sono tutti di buon livello e soprattutto tipici. Ho riscontrato, in vari assaggi, che i produttori hanno l’intelligenza di mantenere integro il senso della Tintilia rendendola gustativamente e didatticamente riconoscibile. Nessun magheggio di chi traffica sui vitigni sperando quasi siano diversi. C’è invece tanto rispetto per le sudate bottiglie che parlano con chiarezza del territorio e dell’uva.
Dei vari produttori mi è capitata, proprio qualche giorno fa, una bottiglia che non conoscevo. A dirla tutta non avevo alcuna cognizione nemmeno della cantina che la produce. Questo, per il mio gusto, ha reso tutto più curioso e divertente. Nessuna aspettativa, mente libera e pronta ad un tuffo nel bicchiere. La cantina è Il Vignale . Geremia Di Gregorio, amministratore delegato, mi spiega, con pronta cortesia, che l’azienda nasce nell’Ottobre del 2007. E’asciutto e territoriale l’approccio alla produzione e questo ci piace e non poco. Le bottiglie sono Il Vignale da uve Montepulciano , il Moilè dal trebbiano ed il vino giunto per caso: La Tintilia di Fonte Zaino, qui nella sua annata 2009. La zona di produzione della Tintilia è nel comune di Lupara, in contrada Fonte Zaino, da cui il nome. Gli ettari di vigneto, collinari e principalmente calcarei, sono 2,5 a fronte dei totali 5 ettari aziendali. Ci troviamo chiaramente in provincia di Campobasso, in uno dei territori maggiormente vocati del Molise.
Vino in purezza e solo acciaio per la Tintilia di Fonte Zaino 2009. Bellissimo e tipico il colore rosso rubino, luminoso e vivace, con quell’unghia chiara chiara . Il naso ha pepe rosa in grani, note ematiche , piacevoli soffi di erbe aromatiche , petali di rosa e piccoli frutti rossi. Nessuno sovrasta sull’altro esprimendo il grande pregio di essere equilibrato e ben fuso. Ogni sentore si colloca a dovere nella totalità gradevole e tipica del bicchiere. Il palato è abbastanza morbido. Ciò che colpisce però è la bella sapidità che lascia la bocca salivare a lungo ed un tannino moderato e sottile. Svelto e piacevole , torna con la frutta gustosa e la sottile speziatura che naturalmente esprime il vitigno. Finale agile e lungo.
Che bella sorpresa questa bottiglia snella e saporosa, per un bicchiere sconosciuto che ha avuto la gentilezza di parlare di sé con piglio veloce, chiaro, intrigante e tipico.
Questa scheda è di Sara Marte
L’azienda ha sede in via dei Borghi 9 in Montenero di Bisaccia in provincia di Campobasso.Tel 392042644-0875 966132. geremia.d@alice.it. Ettari vitati: 5. Vitgni: Trebbiano, Montepulciano e Tintilia. Enologo: Emanuele Primi. Bottiglie prodotte: 60.000.
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