di Antonio Di Spirito
Negli anni ’90 del secolo scorso Vincenzo Catabbo, commerciante all’ingrosso di cereali e granaglie, acquistò dei terreni a San Martino in Pensilis (CB), sua terra natia, in Contrada Petriera, per tentare una produzione propria dei cereali. Ben presto, però, si accorse che quei terreni collinari e pietrosi, erano poco adatti allo scopo originario.
Per lavoro era spesso in viaggio in Italia ed all’estero, specialmente in Francia, e li poté soddisfare un suo vecchio desiderio: appassionato di vini e viticoltura, andò a visitare Bordeaux e la Borgogna. Pur essendo molto diversi, nei due territori vide la grande passione e la perizia profusa dai vigneron nella ricerca della qualità di quei vini. Volle tentare di riprodurre in casa propria, su quei terreni collinari, ciò che aveva visto in Francia.
Aveva sentito parlare con entusiasmo, da un anziano contadino del luogo, di un vecchio vitigno locale, ormai in disarmo, ma che lui ancora coltivava gelosamente: la tintilia.
Era un vitigno che aveva proliferato in Molise (solo in Molise) fino a tutto il 1800; poi abbandonato per la sua scarsa adattabilità alle zone pianeggianti e per la diffusione della fillossera a vantaggio di più vitigni prolifici e di più facile coltivazione.
La tintilia si riteneva fosse un “sinonimo” del bovale sardo e/o bovale grande, smentita, poi, con l’esame del DNA. E sempre attraverso l’esame genomico, non è stato trovato alcun apparentamento con altri vitigni, per risalire a chi lo portò in Molise (solo in Molise) ed in quale epoca. Un’ipotesi affascinante lo vuole apparentato, invece, al tintore della costa Amalfitana.
La tintilia fa parte del gruppo delle varietà definite “tintorie”: quelle uve che non solo hanno una buccia molto colorata, ma anche la polpa, spesso, contiene sostanze coloranti.
Vincenzo volle provare ad impiantare quel vitigno, prelevando le marze proprio da quel contadino ed iniziò, nel 1997, con il primo mezzo ettaro proprio in contrada Petriera.
Oggi Vincenzo Catabbo è affiancato dai tre figli nella conduzione delle tre aziende, interamente biologiche; in totale sono proprietari di oltre 80 ettari, dei quali 52 vitati tra vecchi e nuovissimi impianti.
La storica Tenuta di Contrada Petriera (che comprende “Colle Cervino”, “Colle del limone” e “Colle dei Frutti”), la Tenuta al Convento e la Tenuta al Calvario sono dedicate alla coltivazione della tintilia per un totale di 13 ettari.
Nei giorni scorsi ho partecipato ad un simpatico “Webinar” tenuto da Sara Catabbo, una delle figlie di Vincenzo, che ci ha illustrato la sua azienda ed abbiamo degustato insieme ad altri colleghi, le sue creature. Le stesse che, poco più tardi, abbiamo potuto abbinare con dei piatti preparati dall’ottimo Ristorante Al Ceppo di Roma; piatti recapitati a casa!
Le etichette di tintilia in degustazione erano tre:
Colle Cervino 2015 – Tintilia del Molise DOP
2000 bottiglie; € 14,50
Prodotto in località Colle Cervino, a 350 metri di altitudine, su terreno argilloso e buona esposizione, con una resa per ettaro di 70 quintali. Il vino matura per 12 mesi in acciaio e, poi, lungamente in bottiglia.
Nel calice si presenta di colore rubino impenetrabile e molto denso. I profumi sono intensi, molti fiori rossi, marasca, un accenno di tamarindo. L’ingresso al palato è impattante, quasi pungente, schietto e verace; i sapori sono intensi di ciliegia e prugna; il tannino è intenso e setoso, ma ben integrato nella struttura molto fitta; ha una lieve nota dolciastra ed amaricante allo stesso tempo. La freschezza, la rotondità della materia così densa e qualche rusticità portata dal vitigno ne fanno un vino di gran personalità.
Ottimo l’abbinamento con i Tortelli di fave e Pecorino con fettine di Guanciale Croccante: il vino ripristina il palato ad un nuovo boccone, lasciando una nota piacevole e fresca.
S 2015 – Tintilia del Molise DOP
Bottiglia da brandy, 9000 bottiglie prodotte, € 15,50
Le uve provengono da tre vigneti diversi tutti nel comune di San Martino in Pensilis, ad una altitudine media di 300 metri e viene fatto maturare in botti grandi per 6 mesi.
Grande pulizia olfattiva con profumi morbidi e delicati, una nota erbacea di sambuco, una leggera nota di caffè, ed un’idea balsamica; il sorso offre frutta succosa, ma non è denso e stucchevole; gioca molto sull’acidità della marasca anche se l’alcool è in agguato.
Riserva 2014 – Tintilia del Molise DOP
Le uve provengono da Colle al Calvario ed il vigneto è stato impiantato nel 1998; il vino matura 24 mesi in barrique prima di una lunga permanenza in vetro. 5000 le bottiglie prodotte nel 2014, 7000 nel 2016; € 20,50.
Veste rubino scuro, molto denso ed impenetrabile.
Olfattiva composita e senza sbavature: profumi di fiori rossi, marasca, una leggera nota terrosa e note erbacea di eucalipto e menta. Al palato arriva frutta croccante insieme a note di cioccolato; è un vino molto alcolico (15,5%) ed evidenzia qualche nota dolce dovuta, forse, a residui zuccherini; è materico ed ha tannini imponenti, ma soffici ed una acidità che lo sorregge fino alla chiusura.
Molto ben riuscito l’abbinamento con il piatto proposto dal ristorante Al Ceppo: Ossobuco di vitello con i piselli freschi e purè di patate. Il piatto è strutturato e succulento, ma i tannini e l’acidità del vino, insieme alla corposità hanno la meglio.
Cantine Catabbo
Contrada Petriera – San Martino in Pensilis (CB)
info@catabbo.it
www.catabbo.it