di Tiziano Terracciano
Siamo al Borgo Orefici di Napoli, esattamente alle spalle della sede in via Marina dell’Università “L’Orientale”. Partiamo subito col dire che questa Trattoria è aperta solo a pranzo nei giorni feriali ed il sabato è il giorno più tranquillo per pranzare in una delle due piccole sale, poiché in settimana si lavora tantissimo per servire soprattutto chi lavora in zona, sia ai tavoli che con l’asporto.
Ci troviamo in una pura Trattoria popolare a conduzione prettamente familiare, con Don Antonio Vittozzi che si occupa degli acquisti, la moglie della cucina e le quattro figlie della cucina e della sala. Don Antonio è un ex macellaio che 25 anni fa ha deciso, come ricordano le figlie, “di mettere in piedi questa oasi culinaria dando i giusti insegnamenti per svolgere il proprio lavoro sempre con il sorriso sulle labbra con passione, serietà, pulizia e unità”. Il menù è scritto rigorosamente a mano e cambia tutti i giorni dando l’opportunità ai clienti abituali di variare la propria dieta scegliendo tra le innumerevoli proposte. E tra queste proposte risaltano sicuramente i piatti tipici della tradizione napoletana.
Oggi è sabato, e come dicevamo è il giorno della settimana più tranquillo per godere della cucina popolare, in quanto gli uffici della zona sono chiusi e dato il minor afflusso anche due delle quattro sorelle si prendono un po’ di meritato riposo.
Nell’attesa, sorseggiando l’unico vino rosso della casa disponibile, si scambiano quattro chiacchiere con gli altri commensali che sono anche clienti abituali innamorati della qualità e dell’impeccabile preparazione dei piatti.
Parlando-parlando è possibile cogliere degli sprazzi della storia di Napoli ascoltando alcuni eventi che furono e che sono stati. Così, chiacchierando di qualità di materia prima e di esecuzione, si scopre dal racconto nostalgico della signora settantanovenne del tavolo accanto che ella è la figlia del pasticciere Sgambati, titolare di una delle migliori pasticcerie di Napoli del passato che serviva anche molti bar in provincia lungo il percorso della Circumvesuviana e che purtroppo ha chiuso definitivamente nel 1981 per le diverse direzioni lavorative prese dagli eredi.
Come dicevamo il menù è ricco e decidiamo di iniziare dagli Ziti al forno con delle deliziose Polpettine mignon e la Provola.
La cottura della pasta è impeccabile ed il sapore dell’insieme è strepitoso.
Impeccabile è anche la cottura della Carne al Ragù che si scioglie in bocca e della Braciola di Cotica che resta bella callosa e accompagna che è una meraviglia l’ottimo pane della casa.
La carne non lascia, come spesso capita, alcuno sfilaccio che si incastra tra i denti. La Braciola di Cotica è ben ‘mbuttunata con prosciutto, formaggio, pinoli e uva passa.
Non si poteva poi certo andar via senza aver assaggiato la Parmigiana di Melanzane fatta senza impanatura, arruscata perbene in superficie e filante dell’ottima Provola qui utilizzata.
Ottimo inoltre in tutti i piatti il dosaggio del sale visto che non manca mai sapidità alle pietanze e che soprattutto, quando si va via, non si viene assaliti da alcun bisogno di dover bere nonostante la corposità dei piatti che si sono mangiati.
Imbattibili i prezzi che confermano la purezza di questa Trattoria. Tanto per fare un esempio, spendi €18,50 per il primo (gli Ziti), i 3 secondi(la Cotica, la Carne e la Parmigiana) e una mezza bottiglia di vino…..e ci mangiano a sazietà 2 persone!
Trattoria La Tavernetta Vittozzi
Via Loggia di Genova 13/15
80133 Napoli
Tel. 081204435 – 3398082409
LA TAVERNETTA
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