Chi avrà letto il titolo di questa nuova puntata nell’affascinante mondo delle birre di qualità sarà corso subito con il pensiero alla rossa italiana per antonomasia famosa in tutto il mondo: la Ferrari. Io voglio inveceparlarvi di una birra rossa “italiana” che con grande sorpresa ho scoperto essere particolarmente amata dagli americani. A dir il vero non pensavo neanche fosse distribuita una birra “italiana” negli States se non nel solito ristorante gestito dal solito nostro compatriota emigrato oltreoceano in cerca di fortuna. Poi, però, la bruciante verità. In realtà quella che pensavo fosse una birra italiana doc 100% è da diversi anni solo prodotta in Italia (accontentiamoci!) mentre il marchio è divenuto di proprietà di una multinazionale olandese la Heineken. Ecco così spiegato l’arcano mistero della sua diffusa presenza anche tra gli yankees. Tra l’altro navigando in rete mi sono accorto che gli americani sembrano apprezzare non poco questo prodotto. La birra Moretti nasce nel 1859, più di cento anni fa, a Udine, in Friuli, quando questa regione era ancora annessa all’impero austroungarico. Fu allora che Luigi Moretti, trentasettenne, già ben introdotto negli affari della famiglia dedita al commercio all’ingrosso di granaglie, vino, spiriti, generi alimentari e naturalmente della birra, acquistata dalla vicina Austria, decise di costruire la sua fabbrica di birra. Un cenno a parte merita la storia della sua etichetta. L’immagine della birra Moretti è, infatti, legata indissolubilmente all’ “uomo dell’etichetta”, il baffuto bevitore che ne caratterizza da sempre il marchio. Il baffo ha una storia abbastanza singolare: correva l’anno 1942 quando, un giorno, il Commendatore Lao Menazzi Moretti vide un simpatico e baffuto vecchietto seduto ad un tavolino della trattoria Boschetti di Tricesimo, vicino Udine, e non se lo lasciò scappare. Era il personaggio che cercava per impersonare il carattere e la personalità della propria birra: genuino, tradizionale, autentico. Lo avvicinò e gli chiese il permesso di fotografarlo. In cambio l’uomo non volle nulla o quasi… “mi dia da bere, a me basta!” fu l’unica sua richiesta. Le foto furono scattate ma saltarono fuori solo dopo il turbolento periodo bellico. Una curiosità: quando il cartellone fu consegnato ai rivenditori di Birra Moretti, decine e decine di persone credettero di riconoscersi nel bevitore raffigurato, dimostrazione del fatto si era riuscito ad individuare un personaggio effettivamente vero e genuino. Nel corso degli anni, il Baffo è stato, da allora, interpretato da vari personaggio famosi del mondo dello spettacolo e non. Dopo questa breve ma doverosa divagazione torniamo alle vicissitudini aziendali. La famiglia Moretti ha condotto l’azienda fino al 1989, anno in cui è stata ceduta ai canadesi della Labatt desiderosi di investire in Italia, che rilevarono anche parte degli stabilimenti della Prinz Brau, compreso il marchio. Tutto però è, poi, finito al gruppo belga Interbrew (Stella Artois) nel 1995, che ha ceduto, a sua volta, la Moretti ad Heineken nel 1996. A quest’ultima si deve un eccellente processo di rilancio a livello nazionale ed internazionale. Birra Moretti La Rossa è una birra a doppio malto che rientra nella categoria “dopplebock”, birre a bassa fermentazione (dunque lager) molto forti, di elevata gradazione alcolica e più spiccata personalità. Viene prodotta utilizzando al 100% malto d’orzo di una speciale qualità. Il colore ambrato, con lieve unghia aranciata, che la caratterizza proviene proprio dal tipo di malto utilizzato nella sua ricetta. Ed è sempre questa speciale tipologia di malto essiccato e torrefatto che dona a questa birra un gusto pieno che ricorda il caramello nonchè un aroma intenso leggermente cioccolatoso e moderatamente tostato. Un altro ingrediente base di questa birra è il luppolo, anche questo di una varietà particolarmente aromatica che bilancia la dolce sensazione (quasi zuccherina) derivante dal malto conferendole un caratteristico retrogusto amaro ed un delicato profumo. E’ alla fine una birra in grado di coniugare un struttura di tutto rispetto con un’estrema piacevolezza e facilità di beva. Non proprio facilissima da trovare la potrete abbinare senza problemi a piatti leggeri, non particolarmente elaborati, ad esempio le classiche insalatone estive dove potrete abbondare e sbizzarrirVi con gli ingredienti più svariati e semmai “sgarrare” innaffiando il tutto con un goccio di extravergine di oliva in più. La tendenza all’acidulo la rende, poi, particolarmente adatta anche a preparazioni moderatamente grasse come una fantastica frittata di cipolle oppure della trippa in umido (perchè no, il mitico “ò per e ò muss”). Infine è perfetta per accompagnare un rapido pasto a mezzodì o per la classica merenda di prima mattina a base di pane e mortadella… naturalmente per coloro ai quali ancora la linea permette di concedersi questo tipo di “lussi” ! Campania felix a tutti daFabio CIMMINO