Farina macinata a pietra?
SÍ, ma a vista del cliente
La rivoluzione di Kosta
La notizia è di quelle destinate ad aprire un nuovo filone nel mondo pizza. Una rivoluzione che registriamo come una di quelle novità che in qualche modo segnano una linea di demarcazione tra il vecchio e nuovo nel dibattito recente sull’utilizzo di farine di tipo 1 o 2 al posto della classica doppio zero.
Salvatore Ķosta, tecnologo alimentare esperto di metodi di impasto, tra gli antesignani dell’impiego di farine ricche di parti di crusca e del germe di grano, lancia la novità: la farina macinata a pietra autoprodotta.
È questa la base di partenza del format di “Impastíli”, il locale di proprietà di Agostino e Giuseppe Palladino (agronomo il primo, avvocato con la passione per la pizza il secondo) che sta per aprire al corso Tommaso Vitale di Nola.
Nell’immediato futuro dell’attività c’è poi il progetto di installare il Molino proprio accanto al locale, in modo da consentire ai clienti per la prima volta in assoluto di assistere anche alla produzione delle farine.
Il molino, che sarà a vista, avrà una capacità produttiva di 1 quintale di farina macinata a pietra all’ora.
Tre gli impasti che comporranno la carta delle pizze sin dall’apertura della sede di Nola: per la “napoletana”, per la “pizza in pala” e per la “napcrunch”, i cui dettagli saranno rivelati all’apertura.
“Da oggi – dice Salvatore Kosta- la farina la faccio io”.
Il locale sembra destinato a rappresentare un punto di riferimento per gli amanti delle pizze “evolute” di nuova generazione, anche per la competenza della compagine imprenditoriale da sempre vicina all’utilizzo di prodotti di alta qualità territoriale e al tema della sicurezza alimentare. Agostino Palladino, esperto di selezione delle materie prime con particolare riferimento all’agroalimentare, afferma: “portiamo la filiera corta in pizzeria”.
Un passo avanti che deriva da un grande studio e da un percorso avviato dai fratelli Palladino insieme con Salvatore Kosta già alla “Locanda dei Poeti” di Marigliano dove gli impasti si basano su di una farina frutto di macina a cilindri di un molino locale.
Grande attesa, dunque , per l’apertura di “Impastíli”.
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