di Andrea Docimo
Anna Tescione e Giancarlo Messore sono una coppia affiatatissima. Basta provare a leggere negli occhi delle persone, a volte, per trovarvi romanzi sterminati pregni di esperienze e passione.
La Quinta Pinta, il loro pub, è nato il 27 febbraio 2014. Articolato il loro percorso in ambito birrario e precedente all’apertura del locale: ha contemplato corsi, home-brewing e viaggi.
Sì, perché anche il nome di questo pub-birreria-beershop di Caserta non è stato scelto a caso e, anzi, discende dal fatto che, come racconta Anna, in Repubblica Ceca, le prime cinque pinte di birra non sono che un mero ante-bevuta.
La Quinta Pinta, dicevamo.
Minuta nelle dimensioni (una sala interna ed alcuni tavoli fuori), ma ampia nella proposta birraria.
Le referenze sono di ottimo livello, sia estere che italiane e campane. In bottiglia, tra i birrifici trattati in questi primi due anni d’attività figurano: Kees, Pretty Things, Amager, Barley, De Molen, Ayinger, Hammer, Mikkeller, Rogue, Toccalmatto, BrewDog, 3 Fonteinen, Lervig, De Dolle, Stillwater, Extraomnes, De Struise, Lariano, Lambrate, To Øl, Nøgne, De Glazen Toren, Canediguerra, 7 Fjell, De Dochter van de Korenaar, Arbor, Dupont, Siren Craft Brew, Caracole, Thornbridge, Samuel Smith’s, Fantôme, Freigeist, Gänstaller, Dugges, Cantillon. In realtà l’elenco sarebbe ancora più lungo, ma già questi servono a farsi un’idea.
Fisse vi sono, poi, Vitus e Hefeweissbier di Weihenstephaner e la Aventinus di Schneider, oltre a tutta la gamma di StiMalti.
L’impianto di spillatura è a quattro vie e stupisce per la buona qualità media delle spine presenti. Tra esse, da poco figura la Tipsy Blond: nata dalla collab tra La Quinta Pinta ed il micro-birrificio StiMalti di Carinola (CE), è una Belgian Golden Strong Ale di 8% abv.
Tanta attenzione viene dedicata alla conservazione delle birre, affinché possano esser sempre bevute nelle migliori condizioni possibili. In quest’ottica, piuttosto che “rifilare sòle” ai clienti o peggio gettare gli ultimi litri, periodicamente La Quinta Pinta organizza i così detti “Svuota-Fusti”: prezzi bassissimi, birre ancora buone e tanta convivialità la rendono una formula imbattibile.
Proprio tale aspetto conviviale va evidenziato in maniera netta: l’atmosfera del locale è frizzante, il servizio è veloce ed il personale molto cordiale.
Il rapporto publican:cliente è di 1:1 e ciò favorisce un mutuo interscambio di opinioni ed esperienze.
La Quinta Pinta è anche attiva sul fronte dei corsi: numerose sono, in tal senso, le serate ad hoc destinate alla divulgazione della cultura birraria.
Per quanto riguarda, invece, la proposta gastronomica, anche qui il locale si difende bene.
Ricchi e ben assortiti i taglieri, specie per quanto riguarda i formaggi (Anna è anche degustatrice Onaf). Quello che potete vedere in foto era composto da: gran cru di grotta, cacio dell’abbazia di Westmalle, pecorino di Pienza, cacio alla birra, spianata piccante, guanciale, petto d’anatra e salsiccia di cinghiale. Mieli, olive, pomodori semi-dry e confetture d’accompagnamento, poi, non mancano mai. Costo per il tagliere misto: 13€; per quelli di soli formaggi o salumi è di 8€.
Gli antipasti e la parte relativa alla stuzzicheria posseggono un buon respiro, con costi che vanno da 1€ a 4€: consiglio di assaggiare i peperoncini rossi impanati ripieni di formaggio (3.50€) e le polpettine di melanzane (3.50€).
Nel menù figurano anche le insalate, ben ingegnate e corredate, di volta in volta, da suggerimenti sullo stile birrario che meglio potrebbe abbinarvisi. Costano tutte 5.50€.
I panini vengono realizzati con le pucce ed i relativi costi sono compresi tra i 5.50€ ed i 7€.
Molto equilibrato ed indovinato, pur se azzardato, il Tom Waits: pesce spada affumicato, mozzarella di bufala campana DOP, pesto di agrumi e crema di basilico.
Per lo scettro di panino di punta, se la gioca con il Nostromo (6€): burger di salmone, songino, mela verde, maionese.
Prima di passare ai dolci, ci resta da esaminare dei piatti unici, per i quali i prezzi vanno dai 6€ ai 9€, eccezion fatta per il Maxi Wurstel da 44cm, che costa sì 15€, ma è consigliato per 2 persone e viene accompagnato da crauti, senape dolce e patatine.
I più interessanti: il Parmigiana (pesce spada affumicato, carciofi, mozzarella di bufala campana DOP a 8€), il Baviera (mix di 4 diverse tipologie di wurstel accompagnate da crauti, senape dolce e bretzel a 9.50€), il Beat (burger vegetariano con melanzane arrostite e patatine a 6€), la Moussaka (8€), il Pilsner (gulasch alla birra servito in terrina di pane a 9€), lo Speedy Gonzales (chili con carne servito in terrina di pane a 7€) ed infine il Thai (pollo su stecca di bambù aromatizzato al chili dolce, patatine e salsa messicana a 6€).
Ritorna, sia per i panini che per i piatti unici, il leitmotiv dell’abbinamento suggerito: un bel modo per far approcciare i clienti alle differenze intercorrenti tra i vari stili di brassaggio.
Anche i dolci non deludono: il soufflé al cioccolato con panna è più che buono e costa 3.50€.
Ci sono poi le novità settimanali, che vengono segnate sulla lavagna presente in fondo al locale.
Nei prossimi tempi potrebbero esserci delle variazioni rispetto a quanto riportato nel presente articolo (anche perché si cerca di seguire la stagionalità dei prodotti), ma quel che emerge, è sicuramente il ritratto di un locale da top5 campana per completezza di proposte, sia in ambito birrario, che sul versante gastronomico.
In coppia o se ci si va con un gruppo non troppo nutrito, i posti a sedere (di solito) non mancano. Consiglio, però, di andarci presto, se il proprio gruppo è numeroso, oppure di prenotare per tempo.
La Quinta Pinta
Indirizzo: Via Ferrarecce, 185, 81100 Caserta CE
Telefono: 320 317 8079
Giorni ed orari di apertura: Aperto tutti i giorni dalle 18:00 alle 2:00, tranne il lunedì (giorno di chiusura) e la domenica (orario dalle 19:30 alle 2:00)
Sito web: www.laquintapinta.com