Per gli americani spesso e volentieri le posate e gli utensili sono un accessorio: il cow boy beve dalla bottiglia e la pizza si mangia con le mani.
Inutile perdersi nei soliti formalismi europei, perché versare Petrus in un bicchiere quando è già in bottiglia che ti aspetta? La pizza poi non c’è dubbio: mani e basta.
Ora il sindaco di New York Bill de Blasio è al centro del Forkgate perchè è stato sorpreso a mangiare la pizza con coltello e forchetta e ai repubblicani non è sembrato vero attaccare il democratico con il solito tormentone: essere lontani dalla sensibilità del popolo.
Bill, origini di Sant’Agata dei Goti, bellissimo paesino sannita famoso più per la Falanghina grazie a Leonardo Mustilli, che per la pizza, ha replicato che in Italia si mangia così: con le posate e poi con le mani.
In effetti ha ragione anche se la questione è un po’ più complessa, aggettivo che negli Usa, patria della semplificazione, si aborre.
La pizza è cibo da strada, nasce dunque per essere mangiato con le mani e la elasticità della pasta consente di piegarlo a libretto per poterlo fare in piena comodità.
Quando i signori lo rubano fanno due cose: la rimpiccioliscono e, mangiandola seduti, iniziano a usare coltello e forchette per evitare di scottarsi, incoveniente che quando è a libretto non c’è perché protetta dalla carta.
Così la pizza quando scavalla il cento storico ed entra nei quartieri borghesi cambia un po’ e diventa persino un po’ più gonfia. In compenso è possibile mangiarla caldissima, soprattutto se ci si siede, come fanno i verio esperti, vicino al forno.
Dunque, ha ragione il sindaco: si inizia a mangiare con coltello e forchetta, poi si passa alle mani imitando in qualche modo il libretto, ossia piegando in due uno dei quattro spicchi con cui viene tagliata in genere dallo stesso pizzaiolo.
Insomma: fate come la nostra Claudia Deb.
Si inizia con coltello e forchetta e poi quando non scotta più tanto, passare alle mani.
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